7 luglio 2017

LA ROMA CHE VOGLIAMO:5 luglio S.Lorenzo

Miglior incontro su La Roma che vogliamo non ci poteva essere, in una settantina ad ascoltare alla Casa della Partecipazione di San Lorenzo, malgrado il caldo micidiale, gli interventi di Gigliola Cultrera della Libera Repubblica di San Lorenzo, Anna Maria Bianchi di Carteinregola, Aristide Romani del Circolo SI Valentino Parlato, Paolo Berdini ex assessore all'urbanistica, Stefano Fassina e Riccardo Agostini. Ce ne vorrebbero di questi incontri periodico costanti in tutti i Municipi. Ne è uscito un quadro impressionante: Roma, città unica al mondo per storia, arte, cultura, risorse e potenzialità, è trattata dal Governo nazionale come una città coloniale, affogata nel debito di 15 miliardi accumulato nel tempo grazie alle megalomanie di Veltroni e Rutelli, lasciata oggi priva dei finanziamenti necessari minimi tanto da poter essere definita una città tecnicamente, politicamente fallita. Insomma, il Governo se ne "fotte"di Roma, la sua classe dirigente è rassegnata e sconfitta, la città è ridotta così male da poter essere rappresentata come la vive un nonno che spinga su uno dei suoi marciapiedi dissestati un nipotino in carrozzina: una vera e propria guerra. Qui ci vogliono forze politiche e partiti come quelli che hanno ai tempi sostenuto Petroselli, e una mobilitazione corale, costante e combattiva dei cittadini. E che la Regione Lazio, guidata da Zingaretti, non vari un nuovo esiziale Piano Casa che consente ai proprietari di fare a casa loro ciò che gli pare, o non svenda a un fondo immobiliare privato, d'accordo con Franceschini, gioielli di storia didattica e scientifica come l'Ittiogenico, sposando così in pieno la legge del mercato. E non spenda 3 miliardi per il raddoppio della Pontina quando servirebbero per raddoppiare la rete dei trasporti su ferro come antidoto al marasma del traffico privato.
Gian Carlo Marchesini

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