le scrivo per protestare contro il grave errore commesso dal suo giornale: aver pubblicato le dichiarazioni dell'ambasciatore turco, per celebrare il fallito golpe di un anno fa.
In questo anno, in Turchia non vi è stato un ristabilimento della democrazia, ma la sua sistematica distruzione e la persecuzione di migliaia di persone solamente perché sospettate di essere ostili a quello che ormai si può chiamare il regime di Erdogan. Giornalisti, docenti universitari, magistrati, dipendenti pubblici, intellettuali sono stati emarginati, licenziati e in molti casi arrestati nel vero golpe voluto dal presidente per liberarsi dalla dissidenza. Arrivando ad imprigionare persino il presidente di Amnesty International turco, l'avvocato Taner Kilic.
Chiedo che lo stesso spazio concesso all'ambasciatore turco sia offerto gratuitamente dal suo giornale ad Amnesty International, per rendere note le vessazioni compiute in Turchia e che l'introito ricevuto per l' "Annuncio a pagamento" dell'ambasciatore turco sia devoluto alla stessa associazione, come contributo per la resistenza pacifica che sta svolgendo in Turchia. E le chiedo, soprattutto, di non deludere in futuro i suoi lettori con iniziative così lontane dai valori del giornale che dirige.
Con vigilanza democratica,
Massimo Marnetto
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