3 luglio 2017

Roma II Municipio: LA ROMA CHE VOGLIAMO dibattito pubblico 5 luglio Via dè Sabelli




 
 
Mentre i leader nazionali flirtano con Pisapia, Articolo 1 nel II Municipio lavora insieme alle altre forze e realtà di sinistra , contribuendo di fatto a mettere in piedi un laboratorio sperimentale che  dimostra . al di là delle sigle di appartenenza , che  la sinistra, quando vuole, può lavorare insieme per gli stessi obiettivi perché il sentire comune è condiviso.

Va in questa direzione , il dibattito organizzato nel II Municipio che si terrà il 5 di luglio presso la Casa della Partecipazione, alle 17,30, dal titolo evocativo:
 LA ROMA CHE VOGLIAMO.
A questo dibattito prenderà parte , oltre a rappresentanti autorevoli di Sinistra Italiana e di Articolo 1, il mai rimpianto abbastanza ex assessore ai lavori pubblici , Paolo Berdini. Non vogliamo sbagliare, ma quella di Berdini è la prima uscita pubblica dopo il suo allontanamento dal Campidoglio, dopo essere stato vittima di uno sgambetto mediatico utilizzato dalla Sindaca per liberarsi di un personaggio scomodo e competente, che pensava con la sua testa e con la sua sensibilità.

I tre nodi irrisolti del II Municipio individuati per la discussione in questo dibattito sono nell’ordine:il Progetto Urbano S.Lorenzo, le ex caserme di Guido Reni  e il Centro Ittiogenico.

In particolare su quest’ultimo argomento, dobbiamo registrare il voltafaccia compiuto dalla Presidente del II Municipio, che ha dichiarato pubblicamente di non essere stata informata della sua alienazione da parte del suo legittimo proprietario , la Regione Lazio. A questa risposta attonita non è seguita una reazione del II Municipio per rivendicare il suo ruolo e gli interessi dei suoi concittadini per un luogo che doveva essere  destinato a spazio pubblico, dopo che la Regione Lazio si era rifiutata al suo utiizzo come centro di accoglienza per i rifugiati al posto del Centro Baobab di Via Cupa, chiuso dal Comune.

Sta di fatto che la stessa Presidente ha dimostrato in questa occasione di essere in aperta contraddizione con se stessa. Infatti a pagina 18 del suo programma elettorale la stessa dichiarava di farsi carico, se eletta come è stata eletta, di recuperare all’uso pubblico la struttura.

Ma si sà, che le promesse in campagna elettorale sono promesse da marinaio , presto disattese una volta eletti. E ci mancherebbe che poi queste persone si dimostrino coerenti e conseguenti nei confronti dei propri elettori e dei propri concittadini.
Almeno questo non è il caso della Presidente del II Municipio.

 Domenico Fischetto

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