Mentre i leader nazionali flirtano con Pisapia, Articolo 1
nel II Municipio lavora insieme alle altre forze e realtà di sinistra ,
contribuendo di fatto a mettere in piedi un laboratorio sperimentale che dimostra . al di là delle sigle di appartenenza
, che la sinistra, quando vuole, può lavorare
insieme per gli stessi obiettivi perché il sentire comune è condiviso.
Va in questa direzione , il dibattito organizzato nel II
Municipio che si terrà il 5 di luglio presso la Casa della Partecipazione,
alle 17,30, dal titolo evocativo:
LA ROMA CHE VOGLIAMO.
A questo dibattito
prenderà parte , oltre a rappresentanti autorevoli di Sinistra Italiana e di
Articolo 1, il mai rimpianto abbastanza ex assessore ai lavori pubblici , Paolo
Berdini. Non vogliamo sbagliare, ma quella di Berdini è la prima uscita
pubblica dopo il suo allontanamento dal Campidoglio, dopo essere stato vittima
di uno sgambetto mediatico utilizzato dalla Sindaca per liberarsi di un
personaggio scomodo e competente, che pensava con la sua testa e con la sua
sensibilità.
I tre nodi irrisolti del II Municipio individuati per la discussione
in questo dibattito sono nell’ordine:il Progetto Urbano S.Lorenzo, le ex
caserme di Guido Reni e il Centro
Ittiogenico.
In particolare su quest’ultimo argomento, dobbiamo registrare
il voltafaccia compiuto dalla Presidente del II Municipio, che ha dichiarato
pubblicamente di non essere stata informata della sua alienazione da parte del
suo legittimo proprietario , la Regione Lazio. A questa risposta attonita non è
seguita una reazione del II Municipio per rivendicare il suo ruolo e gli
interessi dei suoi concittadini per un luogo che doveva essere destinato a spazio pubblico, dopo che la
Regione Lazio si era rifiutata al suo utiizzo come centro di accoglienza per i
rifugiati al posto del Centro Baobab di Via Cupa, chiuso dal Comune.
Sta di fatto che la stessa Presidente ha dimostrato in questa
occasione di essere in aperta contraddizione con se stessa. Infatti a pagina 18
del suo programma elettorale la stessa dichiarava di farsi carico, se eletta
come è stata eletta, di recuperare all’uso pubblico la struttura.
Ma si sà, che le promesse in campagna elettorale sono promesse da marinaio , presto disattese una
volta eletti. E ci mancherebbe che poi queste persone si dimostrino coerenti e
conseguenti nei confronti dei propri elettori e dei propri concittadini.
Almeno questo non è il caso della Presidente del II
Municipio.
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