Non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Alla prima lettera inviata dal comitato promotore della Tramvia Saxa Rubra-Laurentina , l'ineffabile Sindaca non ha risposto.
Ma come poteva poverina? Tra problemi di salute, lo stadio della Roma, quel sempliciotto di Berdini e tutto il resto quando trovava il tempo per rispondere al Comitato ? Poi avrebbe dovuto sapere cosa rispondere! Riteniamo, appunto, che questo sia il problema. L'assessora a "Roma in movimento" neanche la nominiamo perché si sta documentando e sta cercando di capire di cosa si deve occupare. Però i cittadini del comitato sono dei testoni. E allora ci riprovano e ne inviano un'altra di missiva all'ineffabile. Magari, pensano loro poveri illusi, che alla seconda risponde.
Noi non siamo d'accordo con questa strategia. Se alla prima lettera non ha risposto, non risponderà neanche alla seconda e nemmeno alla centesima. E allora bisogna passare ai fatti. Togliersi le pantofole dai piedi , imbracciare i forconi ed andare in Campidoglio. Magari attendandosi sotto Marco Aurelio e protestare. Protestare perché i cittadini hanno diritto al rispetto e questo modo di governare della Sindaca è assolutamente irriguardoso . Ci sta pure che non sia d'accordo con questo progetto di tramvia, che ci siano dei problemi tecnici ostativi e anche economici, come facilmente possiamo immaginare. E allora lo dica chiaramente . Non tratti i cittadini come dei nullafacenti , dei perditempo, dei dopolavoristi della rottura di scatole. Ma come si permette.
PORTI RISPETTO VERSO I ROMANI,TUTTI, e la faccia finita di governare aspettando le indicazioni dal suo mentore.
Domenico Fischetto
Questo il testo della seconda lettera inviata alla Sindaca
Progetto Tram Saxa Rubra- Laurentina
Comitato Promotore della Delibera C.C. 37/2006
SECONDA LETTERA APERTA ALLA SINDACA VIRGINIA RAGGI
SECONDA LETTERA APERTA ALLA SINDACA VIRGINIA RAGGI
On.le Sindaca Virginia Raggi,
il Presidente della commissione mobilità dell’Assemblea capitolina l’on Enrico Stefàno, avendo letto la lettera aperta che Le abbiamo scritto il 16 febbraio u.s. cui Lei non ha ancora risposto, ha inviato il 17/02/2017 alle ore 17,10 una e-mail scrivendo: “… stiamo lavorando sul tema, l’opera sarà inserita nel redigendo PUMS, a seguito del quale andremo a richiedere i fondi necessari agli Enti superiori (Ministero, Regione ecc.) …”.
Successivamente alle 17,26 dello stesso giorno l’on.le Enrico Stefàno in una seconda e-mail ha scritto: “ … Cominceremo a lavorare sul primo tratto (Ponte Mammolo – Subaugusta) dove c’è già un progetto definitivo realizzato da Agenzia della Mobilità. Per i tratti ulteriori, stiamo valutando diverse opzioni, se vuole posso coinvolgerla nel gruppo di lavoro di Agenzia. Mi faccia sapere …”.
Dunque, se l’on.le Stefàno è degno di fede, la Sua Giunta ha deciso di non attuare la Delibera 37/2006, ma, all’insaputa dei cittadini, dei comitati di quartiere, delle Associazioni ambientaliste che l’hanno promossa, dei Municipi interessati, e, presumiamo, della stessa Assemblea capitolina che l’ha approvata, di fare, esattamente il contrario di quanto essa prescriveva : “… (avviare ndr) la progettazione partecipata di un sistema sostenibile di mobilità pubblica per la periferia Est di Roma, da Saxa Rubra alla Laurentina …”,.
Leggendo le parole dell’on.le Stefàno si può evidenziare in particolare quanto segue:
1) “ … è già stato redatto un progetto, solamente per il tratto Ponte Mammolo – Subaugusta … Per i tratti ulteriori stiamo valutando diverse opzioni …”. La Delibera in questione prevede invece la progettazione preliminare e di massima dell’intera opera perché le sue caratteristiche, le soluzioni tecniche da adottare per la sua realizzazione, alla luce di ciò che offre la più moderna tecnologia, la progettazione dei singoli tronchi, potranno essere stabilite solo dopo aver risposto a le seguenti domande:
a) Quale bacino di utenza questa infrastruttura di mobilità è destinata a servire? Quali territori, con quanti abitanti, quali attività produttive, servizi e uffici pubblici, quali realtà culturali, sociali, ambientali è destinata a connettere?
b) Quale carico di utenti essa sarà destinata a servire?
c) Con quale rete cittadina, metropolitana, regionale di trasporto pubblico e collettivo, e come è destinata ad integrarsi?
d) Come essa si dovrà integrare con la rete della mobilità dolce (ciclista e pedonale) a livello comunale e municipale?
e) Quale percorso potrà seguire, tenuto conto del tessuto urbano, della rete stradale esistente, della necessità, di superare i fiumi Tevere e Aniene, di attraversare il Parco dell’Appia ed altre riserve e parchi?
f) Quale frequenza dovranno avere i vettori che la utilizzeranno?
2) “ … c’è già un progetto definitivo realizzato da Agenzia della Mobilità …”. La sua Giunta ha deciso, cioè, di affidare la progettazione a uffici che in questi ultimi anni hanno prodotto progetti che troppo spesso non hanno tenuto in alcun conto le reali esigenze dei cittadini e dei territori, sollevando la loro giustificata opposizione, hanno creato così le condizioni per ritardi nella realizzazione delle opere e per aumenti dei costi previsti, ed infine non hanno prodotto i necessari cambiamenti verso una nuova mobilità sostenibile. Prescrivendo la progettazione partecipata dell’opera, la Delibera invece, vuole evitare questi errori coinvolgendo, accanto ovviamente all’Agenzia della mobilità, le tante competenze presenti nei nostri territori, nelle tre università, in istituti come l’INU e l’Ordine degli ingegneri, gli amministratori, i tecnici dei Municipi e degli altri enti pubblici, singoli studiosi ed esperti di mobilità sostenibile. Affinché i loro contributi possano essere valorizzati appieno, ricalcando le pratiche dei processi partecipativi condotti con successo in altre parti di Italia e d’Europa, chiediamo che la gestione del processo partecipativo sia affidata a un ente esterno all’amministrazione capitolina, per esempio a dipartimenti universitari, individuati per la particolare esperienza maturata nel campo della progettazione partecipata e/o della mobilità sostenibile.
3) “… a seguito del quale andremo a richiedere i fondi necessari agli Enti superiori (Ministero, Regione ecc.) …”. Con quale credibilità e capacità di convincimento la sua Giunta potrà chiedere i finanziamenti necessari e assicurare il loro proficuo utilizzo, per realizzare un solo tratto di un’opera ancora indefinita nella sua totalità e nelle sue caratteristiche?
4) Per quanto sinora detto, appare chiaro che la Giunta da Lei guidata, in piena sintonia con l’operato delle Giunte Veltroni, Alemanno e Marino, si accinge a somministrare ancora una volta ai cittadini romani la caricatura della “partecipazione”, chiamandoli alla discussione di un progetto calato dall’alto, preconfezionato e, magari, perfino già finanziato, per il quale, forse, sarà loro concesso di decidere al massimo i colori delle vetture tramviarie.
5) “ … se vuole posso coinvolgerla nel gruppo di lavoro di Agenzia. Mi faccia sapere … “. Con l’offerta, offensiva e che ovviamente rispediamo al mittente, di uno strapuntino nel gruppo di lavoro dell’Agenzia, l’onle Enrico Stefàno si illude di soddisfarci e di chiudere così dieci anni di lotte dei cittadini per essere protagonisti nelle scelte di governo della nostra città. Le parole dette dall’on.le Stefàno, certamente contando di non rappresentare solo se stesso, mostrano in realtà quanto un’idea antiquata e ristretta fino al limite dell’”autismo politico”, si sia già diffusa e rischi di prevalere tra coloro che il 67% dei romani ha votato, chiedendo discontinuità rispetto ad un passato fatto di partecipazione negata e tradita.
Successivamente alle 17,26 dello stesso giorno l’on.le Enrico Stefàno in una seconda e-mail ha scritto: “ … Cominceremo a lavorare sul primo tratto (Ponte Mammolo – Subaugusta) dove c’è già un progetto definitivo realizzato da Agenzia della Mobilità. Per i tratti ulteriori, stiamo valutando diverse opzioni, se vuole posso coinvolgerla nel gruppo di lavoro di Agenzia. Mi faccia sapere …”.
Dunque, se l’on.le Stefàno è degno di fede, la Sua Giunta ha deciso di non attuare la Delibera 37/2006, ma, all’insaputa dei cittadini, dei comitati di quartiere, delle Associazioni ambientaliste che l’hanno promossa, dei Municipi interessati, e, presumiamo, della stessa Assemblea capitolina che l’ha approvata, di fare, esattamente il contrario di quanto essa prescriveva : “… (avviare ndr) la progettazione partecipata di un sistema sostenibile di mobilità pubblica per la periferia Est di Roma, da Saxa Rubra alla Laurentina …”,.
Leggendo le parole dell’on.le Stefàno si può evidenziare in particolare quanto segue:
1) “ … è già stato redatto un progetto, solamente per il tratto Ponte Mammolo – Subaugusta … Per i tratti ulteriori stiamo valutando diverse opzioni …”. La Delibera in questione prevede invece la progettazione preliminare e di massima dell’intera opera perché le sue caratteristiche, le soluzioni tecniche da adottare per la sua realizzazione, alla luce di ciò che offre la più moderna tecnologia, la progettazione dei singoli tronchi, potranno essere stabilite solo dopo aver risposto a le seguenti domande:
a) Quale bacino di utenza questa infrastruttura di mobilità è destinata a servire? Quali territori, con quanti abitanti, quali attività produttive, servizi e uffici pubblici, quali realtà culturali, sociali, ambientali è destinata a connettere?
b) Quale carico di utenti essa sarà destinata a servire?
c) Con quale rete cittadina, metropolitana, regionale di trasporto pubblico e collettivo, e come è destinata ad integrarsi?
d) Come essa si dovrà integrare con la rete della mobilità dolce (ciclista e pedonale) a livello comunale e municipale?
e) Quale percorso potrà seguire, tenuto conto del tessuto urbano, della rete stradale esistente, della necessità, di superare i fiumi Tevere e Aniene, di attraversare il Parco dell’Appia ed altre riserve e parchi?
f) Quale frequenza dovranno avere i vettori che la utilizzeranno?
2) “ … c’è già un progetto definitivo realizzato da Agenzia della Mobilità …”. La sua Giunta ha deciso, cioè, di affidare la progettazione a uffici che in questi ultimi anni hanno prodotto progetti che troppo spesso non hanno tenuto in alcun conto le reali esigenze dei cittadini e dei territori, sollevando la loro giustificata opposizione, hanno creato così le condizioni per ritardi nella realizzazione delle opere e per aumenti dei costi previsti, ed infine non hanno prodotto i necessari cambiamenti verso una nuova mobilità sostenibile. Prescrivendo la progettazione partecipata dell’opera, la Delibera invece, vuole evitare questi errori coinvolgendo, accanto ovviamente all’Agenzia della mobilità, le tante competenze presenti nei nostri territori, nelle tre università, in istituti come l’INU e l’Ordine degli ingegneri, gli amministratori, i tecnici dei Municipi e degli altri enti pubblici, singoli studiosi ed esperti di mobilità sostenibile. Affinché i loro contributi possano essere valorizzati appieno, ricalcando le pratiche dei processi partecipativi condotti con successo in altre parti di Italia e d’Europa, chiediamo che la gestione del processo partecipativo sia affidata a un ente esterno all’amministrazione capitolina, per esempio a dipartimenti universitari, individuati per la particolare esperienza maturata nel campo della progettazione partecipata e/o della mobilità sostenibile.
3) “… a seguito del quale andremo a richiedere i fondi necessari agli Enti superiori (Ministero, Regione ecc.) …”. Con quale credibilità e capacità di convincimento la sua Giunta potrà chiedere i finanziamenti necessari e assicurare il loro proficuo utilizzo, per realizzare un solo tratto di un’opera ancora indefinita nella sua totalità e nelle sue caratteristiche?
4) Per quanto sinora detto, appare chiaro che la Giunta da Lei guidata, in piena sintonia con l’operato delle Giunte Veltroni, Alemanno e Marino, si accinge a somministrare ancora una volta ai cittadini romani la caricatura della “partecipazione”, chiamandoli alla discussione di un progetto calato dall’alto, preconfezionato e, magari, perfino già finanziato, per il quale, forse, sarà loro concesso di decidere al massimo i colori delle vetture tramviarie.
5) “ … se vuole posso coinvolgerla nel gruppo di lavoro di Agenzia. Mi faccia sapere … “. Con l’offerta, offensiva e che ovviamente rispediamo al mittente, di uno strapuntino nel gruppo di lavoro dell’Agenzia, l’onle Enrico Stefàno si illude di soddisfarci e di chiudere così dieci anni di lotte dei cittadini per essere protagonisti nelle scelte di governo della nostra città. Le parole dette dall’on.le Stefàno, certamente contando di non rappresentare solo se stesso, mostrano in realtà quanto un’idea antiquata e ristretta fino al limite dell’”autismo politico”, si sia già diffusa e rischi di prevalere tra coloro che il 67% dei romani ha votato, chiedendo discontinuità rispetto ad un passato fatto di partecipazione negata e tradita.
Confidiamo che ella voglia prendere le distante dalle affermazioni dell’on.le Stefàno, ed invece confermare e dimostrare che la sua Giunta intende agire non in contraddizione ma in piena coerenza con il programma elettorale del M5S, rispettando e garantendo il diritto dei cittadini romani alla partecipazione. Con questa nuova lettera aperta, dunque, sollecitiamo il suo intervento affinché il processo descritto dall’on.le Stefano non si sviluppi ulteriormente e le chiediamo, altresì, un incontro immediato, insieme all’assessora Linda Meleo (che riceverà anche questa lettera per conoscenza), per discutere come dare attuazione subito alla progettazione partecipata prevista dalla delibera 37/2006, assicurando che essa si sviluppi e si concluda in tempi certi, cosicché il suo esito sia prima presentato e discusso pubblicamente e poi sottoposto alla approvazione dell’Assemblea capitolina.
Roma, 22/02/2017
per il Comitato Promotore della Delibera C.C. 37/2006
Marcello Paolozza
Marcello Paolozza
Domenico Fischetto
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