13 giugno 2017

Elezioni amministrative: per adesso c'è un solo sconfitto, Grillo

 

Il giorno dopo il primo turno delle elezioni amministrative le dichiarazioni dei big descrivono un mondo idilliaco in cui tutti vincono e ottengono buoni risultati.
Sul blog di Grillo si legge che “Il M5s è stata la forza politica più presente a questa tornata elettorale. Gli altri partiti si sono camuffati, soprattutto il Pd che si è presentato in circa metà dei comuni rispetto al Movimento. I risultati sono indice di una crescita lenta, ma inesorabile”.
A fare da sponda a Grillo è sicuramente Matteo Salvini che con un mal celato entusiasmo afferma: “Non capisco perché il Pd esulti della presunta disfatta dei Cinquestelle, per me sono andati meglio di loro. Se c’è uno sconfitto è Renzi che ha dovuto mascherarsi dietro liste civiche. Noi e i 5 stelle ci mettiamo la faccia”. Per il leader del Carroccio “è finito il primo tempo. Ora c’è il secondo da giocare e da vincere, ma il risultato è molto positivo”.
Silvio Berlusconi per adesso preferisce non esprimersi, ma Daniela Santanchè esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto in queste elezioni amministrative. Infatti il centrodestra sembra essere veramente risorto e in quei comuni in cui andrà al ballottaggio è quasi sempre in vantaggio.
“Buoni i dati – afferma il segretario del PD Matteo Renzi – Il giorno dopo delle elezioni solitamente si fanno tante analisi, chiacchiere e discussioni, come è persino naturale. Noi oggi abbiamo fatto una scelta diversa. Con il Presidente del Lazio Nicola Zingaretti abbiamo preso una macchina e siamo saliti a Accumoli e Amatrice per fare il punto sui cantieri. Senza dirlo ai giornali, senza dirlo a nessuno”.
Ma guardando i risultati la realtà si fa più comprensibile.
I grandi assenti sembrano essere i pentastellati che, mentre in passato avevano avuto la meglio sulle città stremate dai governi di centrodestra e centrosinistra (Parma, Livorno e Roma), adesso hanno avuto una battuta d’arresto. Ha ragione Pizzarotti quando asserisce sadicamente che ormai il M5s è una forza che mira più al nazionale che al locale.  Anche questo è da appurare, perché il teatrino messo in scena alla Camera sulla legge elettorale fa pensare che i grillini non vogliano affatto vincere. È molto più entusiasmante sedere i banchi dell’opposizione e gridare “a ladro a ladro”, piuttosto che assumersi la responsabilità di guidare il Paese fuori dalla crisi.
Il Partito Democratico esulta, ma in 13 casi si scontrerà al ballottaggio con il centrodestra (Asti, Como, Monza, Genova, Padova, Spezia, Piacenza, Rieti, Lecce, Tararnto, Catanzaro, Oristano e Trapani). Allora forse fa bene Arturo Scotto di Articolo1-mdp a ricordare che senza l’aiuto della sinistra il PD non va da nessuna parte.
Sarà un caso che in queste settimane di campagna elettorale Renzi non si è mai fatto vedere? Forse, altrimenti sarebbero sicuramente andate molto peggio. Sta di fatto che la non vittoria che nel 2013 fu quella di Bersani, oggi tocca proprio all’eterno giovane di Rignano (in cui peraltro il PD ha perso).
E mentre il Partito Democratico litiga con i Cinquestelle e a sinistra si cerca disperatamente un leader che metta d’accordo Pisapia con Fratoianni, Bersani con Civati e la Falcone con Speranza, il centrodestra riesce a fare sintesi e marciando diviso per colpire unito, riesce ad affermarsi come prima coalizione nella maggior parte delle realtà chiamate al voto.
Per adesso c’è un solo sconfitto, Grillo. Tra due settimane però, chissà se Renzi e Zingaretti, senza dire niente a nessuno, si imbarcheranno in un cargo battente bandiera liberiana?
 Maura Pisciarelli 

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