Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ciao XXXXXX,
tre settimane fa tante donne in Europa hanno festeggiato perché, finalmente, l’Ue firmerà la Convenzione Europea sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne, lo strumento più potente e vincolante per combattere la violenza sulle donne in quanto tali. La giustizia e la solidarietà hanno vinto e la nostra campagna ha aiutato a mettere la giusta pressione sui nostri rappresentanti politici.
Non possiamo però adagiarci sugli allori: l’impegno a firmare la Convenzione è solo il primo passo. La questione cruciale è il tipo di protezione da garantire alle donne. Adesso si va al sodo delle negoziazioni su come far applicare la legge in Europa.
Il rischio, infatti, è che i paesi che si oppongono alla Convenzione [1] facciano di tutto perché venga applicata solo simbolicamente. Non permetteremo che ciò accada: la posta in gioco è troppo alta. Il paese che esercita la presidenza di turno del Consiglio europeo ha una grande responsabilità. Ora è il turno è dell’Estonia e dobbiamo essere sicuri che le nostre richieste vengano ascoltate e si passi a un’azione concreta.
La prossima settimana marceremo per le strade di Bruxelles e, in occasione di un evento, consegneremo all’attuale Presidenza estone la nostra petizione con tutte le firme che riusciremo a raccogliere entro lunedì. Vogliamo che si impegnino pubblicamente a fare dell’applicazione della Convenzione un’azione prioritaria del loro mandato, in modo da influenzare il Consiglio. Abbiamo già 64.000 firme, ma ne servono di più per avere un impatto maggiore. Se in 100.000 firmiamo la petizione ecco che la tutela alle donne occuperà un posto prioritario nell’agenda europea per i prossimi 6 mesi. Abbiamo bisogno di te! Unisciti alla nostra comunità, lotta con noi in nome di un’Europa libera da ogni violenza, aggiungi la tua firma!
Quando verrà applicata in tutta l’Ue, la Convenzione di Istanbul sarà strumento principe per attuare, promuovere e allargare a protezione alle vittime di qualsiasi tipo di violenza. Darà potere legale, fondi e attenzione alle attività volte a fermare e punire stupri, violenze, sfruttamento, traffico di esseri umani e stalking: atti che quotidianamente milioni di donne subiscono in tutta Europa. I “valori tradizionali della famiglia” non saranno più una scusa per non opporsi alla violenza domestica.
Abbiamo ottenuto un risultato importante: l’impegno dell’Ue a firmare la Convenzione di Istanbul ora manca l’applicazione ed è necessario un impegno politico concreto per far sì che la tutela alle donne diventi una priorità.
Il paese alla presidenza del Consiglio europeo si occuperà del processo di negoziazioni per definire l’applicazione del trattato. Ancora nessuna dichiarazione è stata fatta sulla priorità che verrà riconosciuta alla questione, né se sarà trattata con l’urgenza che merita o se, al contrario, il processo si bloccherà. Dobbiamo far loro capire che non intendiamo demordere, che continueremo a tenere alta l’attenzione.
Con la tua firma darai il tuo supporto alla nostra comunità per un’Europa più giusta e solidale. Firmando consegni a noi il prezioso incarico di continuare a combattere la violenza fin quando sarà necessario, fino a quando le donne e le ragazze d’Europa smetteranno di essere vittime di violenze per il fatto di essere donne.
L’azione della comunità di WeMove non conosce confini nazionali, mira a combattere l’ingiustizia e a responsabilizzare i politici rispetto al loro operato. Abbiamo dimostrato solidarietà alle donne polacche quando sono scese in piazza per manifestare contro l’assurda legge contro l’aborto e, insieme, abbiamo vinto. Nei mesi scorsi ci siamo attivati per dare il nostro sostegno a rifugiati e migranti che stanno vivendo in condizioni disumane ai nostri confini.
Insieme abbiamo vinto una prima essenziale battaglia per assicurare a ogni bambina in Europa di crescere sicura, lontana da ogni forma di violenza. Chiediamo un’azione vera, pratica e concreta, i nostri rappresentanti politici dovranno ascoltarci. Unisciti a noi!
Grazie,
Olga (Bologna), Julia (Varsavia), Olivier (Berlino) e tutta la squadra di WeMove
[1] Tra i paesi che si oppongono alla Convenzione ci sono Polonia, Ungheria e Bulgaria
WeMove.EU è un movimento di cittadini, che si batte per un’Europa migliore; per un’Unione europea dedicata alla giustizia sociale ed economica, la sostenibilità ambientale, e per una democrazia concretamente diretta dai cittadini. Siamo individui di diverse provenienze, con diverse storie alle nostre spalle, che considerano l’Europa la propria casa, indipendentemente da dove siamo nati. Per non ricevere più aggiornamenti da WeMove, clicca qui.
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