14 giugno 2017

LA SUPERIORITA' ETICA DELLO STATO

 
                                                                       Rosy Bindi
 
Oggi vorrei tornare a riflettere un attimo con Voi sulla vicenda riguardante il boss Totò Riina le sue condizioni di salute,le polemiche che ha sollevato la questione da qualcuno possa di consentire all' anziano boss, oramai molto malato e praticamente non più autosufficiente ,di poter morire tra le mura domestiche. Il Presidente della Commissione Antimafia, On. Rosy Bindi, ha visitato il condannato nel carcere di Parma dove è recluso e, dalla sua, stabilito che egli può e debba rimanere in carcere . Stessa sorte era toccata al boss Luciano Liggio alcuni anni orsono. Si tratta indubbiamente di persone che si sono rese responsabili di crimini orrendi. Tuttavia credo che non possiamo esimerci da fare alcune brevi riflessioni . Lo Stato non può e non deve in alcun modo aver un atteggiamento " vendicativo " con nessuno. Lo Stato deve recuperare e conservare la sua ritrovata superiorità  etica sui singoli criminali e giammai porsi anche se " incidenter tantum " in una posizione di " parità etica " con chi delinque. Soprattutto non apparire all' italiana " forte e spietato con i deboli e debole con i forti ". Guardiamo la realtà del sistema penale italiano,malgrado le sciocchezze propalate dalle Camere Penali Italiane , il sistema è un colabrodo, che produce continuamente ingiustizia . Vi invito tutti a leggere il libro sulla condizione della giustizia scritto da Davigo & Ardita . Purtroppo in questi anni abbiamo costruito una giustizia dura con i deboli e accondiscendente con i cd " colletti bianchi ", una giustizia che opera diversamente secondo l ' appartenenza alle classi sociali e di reddito . Casi come quello del boss Riina pertanto ci spingono a credere che il sistema sia giusto e severo in modo corretto con tutti. Le cose non stanno cosi. Organizzeremo con Articolo Uno un incontro tematico con esperti del tema. Buon lavoro a tutti.
Luca Giordano per Tre Righe.

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