Dalla Gran Bretagna oggi arriva questa storia incredibilmente dolorosa . Charlie un bimbo di appena dieci mesi soffre di una rarissima patologia . La Sindrome di deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli . Il bambino secondo i sanitari inglesi soffre di una patologia inguaribile che gli provoca inutili sofferenze . A loro avviso, Charlie non sente, non può muoversi, non deglutisce , non può neppure piangere. Respira soltanto perché è collegato ad un polmone artificiale . È nata una controversia legale tra i genitori che desideravano comunque tenerlo in vita e magari trasportarlo negli USA, dove forse vi sarebbe un trattamento sanitario , sperimentale che darebbe qualche speranza ed il Servizio Sanitario Inglese , che invece ha deciso fosse il caso di staccare la " spina" al piccolo , così ponendo in essere un' eutanasia.
Nelle fasi del contenzioso di merito, innanzi le Corti Territoriali Inglesi , un giudice aveva ordinato, nelle more, di tenere in vita il piccolo Charlie. Adesso la causa è giunta innanzi la Corte Europea dei Diritti Umani , la quale avrebbe respinto la richiesta dei genitori del piccolo di poter tenere in vita il figlio, condurlo negli USA, per tentare la cura sperimentale . La C.E.D.U. avrebbe pure annullato il precedente ordine del giudice territoriale inglese , che imponeva al Servizio Sanitario Nazionale , di tenere in vita il piccolo. Si sono scatenate molte associazioni pro-life e molti esponenti politici del nostro Paese del raggruppamento conservatore . Ad oggi che scrivo non ho ancora sentito una posizione sul punto, provenire dal fronte " progressive " . Che dire ? Personalmente sono estremamente colpito ed addolorato da questa tragica vicenda . Mi perplette il fatto che , quando si discetti di permettere , autorizzare l' eutanasia , siano tutti o quasi d'accordo, quando invece si trattasse di difendere , anche contro ogni ragionevolezza la vita, ci siano cosi poche prese di posizione . Osservo : per poter dare in senso professionale e tecnico un giudizio sulla vicenda , occorrerebbe poter leggere e riflettere sulle carte della vicenda processuale . Desidero tuttavia ricordare a me stesso che la Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell' Uomo e delle Libertà Fondamentali del 1955 al Titolo I art. 2 afferma :" il diritto alla vita di ogni persona, è protetto dalla legge. Non può essere volontariamente inflitta la morte ad alcuno " . Mi sembra un precetto piuttosto chiaro o no ? Comprendo che in un esame costi/benefici e concrete speranze , i Sanitari inglesi abbiano ritenuto decidendo di staccare la spina al piccolo Charlie ,di fare per lui la scelta più opportuna . Ma tale decisione cozza cin la volontà di entrambi i legittimi genitori di trasportare il figlio negli USA per un' ultima speranza . Anche se nelle Dichiarazioni dei Diritti Umani , non c'è scritto in modo espresso , il " diritto alla Speranza delle Persone " è chiaramente sottinteso come il "Diritto alla Felicità " espressamente riconosciuto dalla Costituzione degli USA. Anche per questi motivi la decisione della C.E.D.U. mi sembra, almeno da quello che si può percepire, ingiusta. Ma ci sono altre ragioni che mi suscitano perplessità e riserve . Stiamo assistendo, volenti o nolenti, ad un lento affermarsi di una cultura che legittima lo "scarto di vite , che a giudizio di qualcuno , non sarebbero più degne di essere vissute ..." . Qualcuno di Voi che mi legge , avrà già sentito questa espressione ( gelida) ,....lo dicevano i Nazisti con le loro folli idee di Eugenetica . Bene , io vi dico : facciamo attenzione quando accettiamo un compromesso sulla tutela della vita . Per noi che siamo " giuristi " ad un compromesso sulla tutela di un bene ( la vita ) segue necessariamente un altro compromesso e cosi via . Di passaggio in passaggio si svuota il regime di tutela di quel bene . Per questo motivo ed altri , credo che oggi siamo tutti Charlie Gard, lui ed ai suoi genitori, rivolgo tutta la mia solidarietà , tengo per me ..le lacrime .
Luca Giordano per Tre Righe .
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