1 giugno 2017

LO STERMINIO DELLE VOLPI IN LOMBARDIA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
 
 
Ciao xxxxxxx,
l'appello per fermare "una vera e propria azione di sterminio della durata di cinque anni nei confronti di un numero illimitato di volpi":




Presidente della Regione Lombardia; all’Assessore Agricoltura; Dirigente settore Agricoltura;: Fermiamo subito il massacro della volpe e dei cuccioli in tana


Lac Lega abolizione Caccia
Italy

Fermiamo subito il massacro della volpe e dei cuccioli in tana autorizzata dalla Regione Lombardia in Provincia di Brescia
La Regione Lombardia e l’ambito territoriale di caccia di Brescia hanno programmato una vera e propria azione di sterminio della durata di cinque anni nei confronti di un numero illimitato di volpi, per lo più cuccioli e le loro madri, che saranno sterminate dalle doppiette dei cacciatori senza la presenza  e quindi il controllo degli agenti della polizia provinciale, che lamentano carenza di personale e risorse. Siamo venuti a conoscenza solo in questi giorni e solo tramite un giornale locale che lo sterminio inizierà il 1 Giugno. Le volpi, senza aver attuato censimenti, saranno uccise tutto l’anno – 365 giorni,7 giorni su 7, 24 ore al giorno – anche con il cruento metodo della caccia in tana.
Una pratica ingiustificata dal punto di vista scientifico, inaccettabile dal punto di vista etico, dannosa per la specie oggetto di prelievo e di disturbo per il resto della fauna selvatica in periodo riproduttivo.
Ogni genere di caccia è crudele, e nel caso della caccia alla volpe in tana la crudeltà è ancora maggiore, perchè la volpe cerca rifugio nella propria tana dove sta accudendo i suoi cuccioli, dove viene ferita a morte dai morsi dei cani addestrati ad infilarsi nella tana per stanare e uccidere lei e le sue creature indifese, e dove muore dopo una lunga agonia nel tentativo di difendere i suoi cuccioli e dove spesso anche i cani riportano gravi ferite.
Non è possibile tollerare che l’Amministrazione pubblica consenta questa pratica medioevale e illogica a una sempre più esigua minoranza di cacciatori, lasciando loro uccidere animali che sono patrimonio di tutti noi, ancor di più nel caso della volpe che costituisce oramai l’unico predatore naturale presente sul nostro martoriato territorio: la volpe, se lasciata viva, potrebbe ridurre notevolmente gli emolumenti che le Regioni devono pagare ogni anno per i danni all’agricoltura provocati da fagiani, lepri e nutrie.
È quindi evidente che la decisione derivi unicamente dalla volontà di garantire ai cacciatori  più prede possibili durante la stagione venatoria: la volpe si nutre infatti dei continui ripopolamenti artificiali effettuati proprio dai cacciatori.
I Cittadini e le cittadine sono maggioritariamente contrari alla caccia e una politica che non ne tiene conto è irresponsabile.
Chiediamo:
-Al Presidente della Regione Lombardia, all’Assessore al dirigente settore Agricoltura e dell’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia di revocare senza indugio l’atto autorizzativo illogico e approvato senza il rispetto della normativa vigente.
- Chiediamo alla Regione Lombardia di rispettare la normativa in materia di trasparenza quale strumento atto a garantire il buon andamento e l' imparzialità della pubblica amministrazione  anche attraverso lo strumento della diffusione e pubblicazione sui siti istituzionali dei provvedimenti normativi.
 

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