4 ottobre 2017

Def, Speranza: Le idee contano più delle poltrone







Lunedì 2 ottobre Giuliano Pisapia a margine dell'incontro con Paolo Gentiloni ha dichiarato: "al presidente del Consiglio abbiamo posto alcune priorità per noi indispensabili per contrastare la povertà e le disuguaglianze nel nostro Paese». Nella stessa nota si legge la necessità «che la legge di bilancio non abbia più mance elettorali come già successo troppe volte in passato. In secondo luogo - prosegue Pisapia - abbiamo chiesto che si intervenga con serietà e con investimenti importanti sul tema del diritto alla salute. Ci sono milioni e milioni di italiani che non hanno la possibilità di curarsi a causa dei superticket: bisogna intervenire su questo tema, in maniera forte e in discontinuità con il passato".
Per Pisapia, inoltre, «è fondamentale anche il tema del lavoro: ci devono essere nuove assunzioni e nuovi investimenti, ma anche tutela del lavoro e dei lavoratori. Servono delle penalità per chi, dopo aver goduto degli incentivi, licenzia le persone a tre anni dall'assunzione. Infine, trovo fondamentale che, a fronte di decine di miliardi di investimenti già previsti per i prossimi 15 anni, ci siano indicazioni precise sui temi ambientali e la messa in sicurezza del nostro territorio e delle persone. Ora attediamo risposte, poi decideremo e ci assumeremo le nostre responsabilità» Rispondendo infatti sul voto di Mdp sul Def, Pisapia ha poi riferito che «i gruppi parlamentari decideranno dopo aver sentito il ministro Padoan».

Ieri, 3 ottobre, come da calendario, il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, ha inviato alle commissioni la tabella dettagliata delle voci di uscita e delle coperture finanziarie della prossima legge di bilancio, da varare entro il 15 ottobre. Da quanto si apprende dalla Nota arriveranno 3,5 miliardi di tagli alla spesa e 5,1 miliardi di nuove entrate, rappresentate da "misure allo studio che mirano a ridurre l'evasione di alcune imposte, in particolare quelle indirette". Le uscite, che riguardano le risorse per "competitività e innovazione", che includono anche le decentri unioni per i giovani, saranno di 338 milioni nel 2018, 2,1 miliardi nel 2019 e 4 miliardi nel 2020. Gli stanziamenti che comprendono le spese per gli investimenti pubblici saranno pari a 300 milioni nel 2018, 1,3 milioni nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. I fondi per la lotta alla povertà che includono anche il reddito di inclusione sociale sono di 600 milioni nel 2018, 900 nel 2019 e 1,2 miliardi 2020.

Nella Nota, quindi, non sembrano esserci risorse per la sanità e l'ambiente e, stando a quanto dichiarato dal vicedirettore di Bankitalia, Luigi Signorini, in audizione davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama, "gli avanzi primari più contenuti possono dare benefici temporanei alla crescita, ma di norma accompagnano ad un più lenta riduzione del debito, quindi espongono più a lungo il Paese alla volatilità dei mercati rischiando di compromettere la crescita futura".

Il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scartizzi, ha però sottolineato che "l'azione di spending review portata avanti dal governo in questi anni è stata condizionata dall'urgenza impressa dalla crisi, e dunque dalle esigenze di breve periodo". Questo ha inevitabilmente comportato il sacrificio di interi comparti e soprattutto ha prodotto delle "distorsioni". Quindi i margini di manovra nella prossima legge di bilancio vanno utilizzati necessariamente per porre rimedio alla situazione che si è creata, quella cioè della crescente difficoltà nell'offerta dei servizi alla collettività.
Probabilmente, sulla base di questa necessità Bersani ha ribadito che "Mdp la troika non la farà arrivare" perché "ci sono varie tecniche per non far mancare i numeri"; tuttavia il fondatore di Articolo1, oltre alle richieste avanzate da Pisapia a Gentiloni sulla legge di bilancio, ha aggiunto: "immagino che poi in premessa avremo detto qualcosa del tipo: pensate di avere una maggioranza sulla legge di stabilità e un'altra sulla legge elettorale?»

Infatti ieri, mentre in Commissione Affari Costituzionali, si palesava l'accordo PD-ForzaItalia sulla legge elettorale, il coordinatore di Articolo1 Roberto Speranza scrive sulla sua pagina Facebook: "Domani non voterò il Documento di Economia e Finanza.
Abbiamo chiesto al governo di abolire il superticket e mettere nuove risorse sulla sanità pubblica che sta deperendo. Abbiamo chiesto più soldi per il diritto allo studio, su cui siamo fanalino di coda in Europa, e un segnale contro la precarietà del mercato del lavoro che sta massacrando i nostri giovani. Il governo purtroppo non ci ha ancora dato ascolto. Voterò invece SI sullo scostamento dal pareggio di bilancio per non far scattare l'aumento dell'IVA. Sarebbe un colpo alla nostra economia ed un caro prezzo soprattutto per i più deboli”.
Si sta consumando in queste ore la rottura tra gli ex PD e il Governo Gentiloni dal quale ha rassegnato le dimissioni anche il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico. Una rottura che il PD farà pagare ai suoi ex compagni di partito con l'approvazione del Rosatellum, ma per Speranza ribadisce su Twitter che "le idee contano più delle poltrone".

Maura Pisciarelli

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