8 ottobre 2017

OLTRE IL CASO ATAC:COM'E' ANDATA IL 6 OTTOBRE








Si è tenuto il 6 ottobre l’incontro pubblico organizzato da Sinistra Unita II Municipio “Oltre il caso ATAC”.

Un incontro che racchiudeva due novità :
La prima che era stato organizzato da tutte le componenti che animano la Sinistra nel II Municipio. Un interessante laboratorio dal “basso” mentre dall’”alto” continuano ad incontrarsi, a scontrarsi ma ancora a non mettersi d’accordo. Quindi un esperimento da guardare con attenzione e rispetto. Non tutto è stato facile e lungo il percorso che ha portato al 6 ottobre ci sono state discussioni come era prevedibile quando diverse anime ed intelligenze si incontrano per un obiettivo comune. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’iniziativa è riuscita , la sala gremita e la qualità degli interventi lo dimostrano ampiamente.

Il secondo elemento di novità era appunto il modo in cui si sarebbe affrontato il tema ATAC , azienda che  ampiamente riempie le cronache di Roma ormai da molto tempo , più ombre che luci . Un’azienda che  per fatturato ed indotto è tra le prime della città di Roma, con riflessi non solo sulla vita  degli  11.000 dipendenti  e delle loro famiglie ma sulla qualità della vita di   tutti i romani .
Cosa pensa la Sinistra dell’ATAC? Quale modello di sviluppo propone? A quale “ciambella di salvataggio “ aggrapparsi”? Si va verso la direzione giusta con gli ultimi provvedimenti adottati? Fa bene chi ne vuole la privatizzazione? La trazione con combustili fossili può continuare ad essere la risposta giusta? Qual' è il sistema di trasporto pubblico più ecologicamente compatibile ?

Insomma a queste ed ad altre domande si è cercato di rispondere nel corso delle tre ore dell’incontro.
Tre Righe mano a mano che arriveranno i contributi dei relatori ne pubblicherà il resoconto. Ma in questo caso vogliamo cominciare dalla fine , dalle proposte che sono emerse, nel corso della discussione con gli interventi del pubblico. Tra cui interessante c’è sembrata quella proposta da Edward Linch che pubblichiamo a seguire.

Infatti molte volte questi incontri   producono un “cahiers des doleances” spesso inconcludente .Sappiamo tutti quali sono i mali dell'ATAC .Ma nessuno tira fuori una soluzione purchè minima, soprattutto se impopolare.
Edward ha   avuto il merito di averne tirato fuori una, apprezzabile  Perfettibile ovviamente e certamente integrabile con altri provvedimenti.
E in questo caso Il nostro pensiero corre in primis alla moralizzazione della dirigenza, alla coscienza dei lavoratori, al senso di appartenenza e all'orgoglio di lavorare per un servizio  pubblico vitale per la città. Tutte cose che ora non ci sono, e se ci sono non ce ne siamo accorti. Se la proposta di Edward andasse avanti senza tutto questo , noi sappiamo   già dove si andrebbe a parare : il  fiume di denaro generato  non servirebbe a nulla e ce ne vorrebbe dell'altro .La parola chiave è moralizzazione. Non è solo un problema dell'ATAC ma di tutta la società italiana, se no non ci sarebbe per esempio  tutta questa evasione (calcolata in 111 miliardi di Euro!!!!) , fatte salve qualche benemerita eccezione. E' su questo  che bisogna lavorare.. Con le buone e , se occorre, con le cattive. Per esempio , dimostrato che molti sono stati assunti in ATAC in maniera clientelare o si “demansionano” o si licenziano. Non ci sono vie d'uscita. Gli stipendi dei manager devono essere correlati al raggiungimento di obiettivi legati alla produttività ed alla qualità del servizio, non ci sono vie di mezzo anche in questo caso: prendere o lasciare. C'è chi ruba dal magazzino, fà melina o l'assenteista? i provvedimenti sono scritti nel codice penale e nel contratto di lavoro , non c'è bisogno che li ripetiamo noi.
Ci  rendiamo conto che chi attuasse questi provvedimenti sarebbe impopolare e le reazioni   potrebbero essere anche “ estreme”.
Ma bisogna crederci e provarci, se no non si cambia.

Domenico Fischetto

La proposta di Edward Linch
Il problema del trasporto pubblico è drammatico a Roma e visibile a tutti. Il problema   dellinquinamento a Roma è molto meno visibile ma nel medio e breve periodo potenzialmente ancora più drammatico. Le due questioni sono strettamente collegate a Roma.

Roma è anche una città obiettivamente molto diversa dalle altre. Ha una estensione 7 volte maggiore di Milano e una popolazione 2 volte quella di Milano. La densità abitativa dunque  è 3,5 meno di quella di Milano. Più è bassa la densità abitativa di una città più è difficile e costoso avere un trasporto pubblico efficiente.  Uno dei motivi principali del disastro del trasporto pubblico a Roma,  se non la principale, è lalto numero di macchine private che è anche  in parte dovuto alla bassa densità abitativa. Questo esaspera chiaramente il problema dellinquinamento. In generale, le aree urbane europee sono riconosciute come responsabili di circa il 23% di tutte le emissioni di CO2 prodotte dal settore dei trasporti in Europa. Roma,  contribuisce temo più di altre città allinquinamento avendo 670 macchine per 1000 abitanti (2012) mentre Parigi per esempio  ne ha 464 e  Berlino ha meno della metà di Roma (316). Delle 7 capitali preso in considerazione da uno studio recente di  Veronica Usai (Roma, Parigi, Berlino, Vienna, Londra, Madrid, Copenhagen), Roma ha il numero di macchine per abitante più alta e la densità abitativa più bassa. Linquinamento potrebbe essere risolto in gran parte con la sostituzione delle macchine tradizionali con veicolo elettrici ma questo non risolverebbe il problema del trasporto pubblico.

Roma ha pochi km di metropolitana. Il trasporto pubblico si basa molto sui bus. La velocità dei bus è bassa a Roma a causa del traffico: Roma 16 km/ore. A  Berlino per esempio è 19,5km/ore. La velocità è bassa a Roma nonostante il fatto che non si paga il biglietto allautista.

Per ridurre levasione del biglietto sui bus non possiamo permetterci di fare pagare il biglietto allautista o rimettere il bigliettaio sul bus: ridurrebbe ulteriormente la velocità commerciale dei bus. Ma per iniziare a risolvere da subito la crisi del trasporto pubblico a Roma (e linquinamento) dobbiamo trovare un modo per incentivare le persone a non usare la macchina privata. Dove ci sono poche metropolitane, poche corsie riservate e molte auto il trasporto pubblico non funziona. Il circolo è vizioso perché dove il trasporto pubblico non funziona le persone saranno spinte a usare la propria auto. E questo peggiora ulteriormente il trasporto pubblico

Da qui un idea per cominciare a risolvere  lemergenza da subito. Dobbiamo trasformare un circolo vizioso in un circolo virtuoso. Non facciamo pagare i biglietti ma facciamo pagare a tutti i romani e laziali una tassa annuale per i bus e i tram. (Farei pagare ancora i biglietti e gli abbonamenti per la metro, Acotral e treni regionali ma ad un prezzo minore visto che i bus e tram sono comunque gratuiti.) Questa tassa andrebbe pagata anche da chi non usa il trasporto pubblico. Questo spingerebbe le persone a non usare la macchina.

Siamo in una emergenza e sperimenterei  questa soluzione di trasporto pubblico senza biglietto per almeno  5 anni. In 5 anni i manager debbono risolvere il problema del trasporto pubblico senza avere lalibi che ci sono troppo macchine a Roma.


Per 5 anni facciamo pagare invece una tassa annuale per il trasporto pubblico (e laria pulito) a tutti.  In questo modo  quando devi decidere se prendere la macchina o no sarai consapevole che hai già comunque pagato per il trasporto pubblico. Se ci sono meno macchine in giro,  funzionerà meglio il trasporto pubblico. E anche chi si ostina a usare la macchina avrà un vantaggio: meno traffico e aria più pulita.

E da notare  che già ora la maggior parte dei soldi per il trasporto pubblico viene dallo Stato (dai cittadini italiani). 

Il governo italiano dà una media di 96 Euro ad abitante per ogni regione. Il Lazio prende 100 Euro che è  meno di della Basilicata (120) e del Piemonte (105).

Dunque con una popolazione di 5.800.000 Lazio riceve 580 milioni di euro allanno dallo Stato per il trasporto pubblico nel Lazio. Questi soldi come quelli per le altre regioni provengono da tutti gli italiani: dalle tasse che almeno in parte sono proporzionali al reddito.  Fare pagare una tassa ai Laziali secondo il reddito sarebbe giusto ma complicato.

Farei invece pagare a secondo di quante macchine hai. Si penalizza chi ha e usa  le macchine ma il comune e la regione in cambio  si impegna a dare un trasporto pubblico efficiente.  

Facciamo questo esempio di tassa per il trasporto pubblico:

100 euro allanno a chi possiede una macchina nella città di Roma e 50 euro a chi non possiede una macchina. Se la popolazione di Roma è 2.865.000 e se 70% sono le  macchine allora ci sono circa 2.000.000  macchine.

Dunque:

200 milioni  di euro potrebbero venire dai Romani che pagano 100 euro.

 43.300.000 euro  potrebbero venire dai Romani che pagano 50 euro.

Totale 243.300.000 da Romani


Se il 70% dei Laziali non romani hanno una macchina (come a Roma) ci sono 2.100.000 macchine. La tassa per loro potrebbe essere 60 euro = 126 milioni. Chi non ha macchina pagherebbe la metà  30 euro: 900.000 X 30 = 27 milioni. I Laziali non romani pagherebbero 153.000.000.

Alla popolazione di Roma (2.865.000) bisogna tener presente  che altri  800.000 arrivano ogni giorno nella capitale dal Lazio. (Position Paper di Articolo 1). Inoltre il trasporto pubblico di Roma è integrata a quella della Regione Lazio.

Il ricavo dalla tassa annuale dei Laziali (Romani inclusi) sarebbe 396 milioni.

Il costo del ATAC nel 2016 è un miliardo cento milioni. Il 35% che dovrebbe essere idealmente coperto dai ricavi è 400 milioni.


I soldi dallo stato è circa 580.000.000.


Quanto è 396 milioni di euro rispetto ai ricavi del trasporto pubblico nel Lazio dai passeggeri?  Dal bilancio del ATAC 2015 (http://www.atac.roma.it/files/doc.asp?r=4698) a Roma nel 2015 Latac (Bus, Tram e Metro) ha preso 261 milioni da vendita di biglietti e abbonamenti. Dunque con la tassa che ho pensato si avrebbe un ricavo maggiore del 50% che con i biglietti e abbonamenti venduti.

E come ho detto, farei pagare ancora i biglietti e gli abbonamenti per la metro, Acotral e treni regionali ma ad un prezzo minore.

Roma è la prima città italiana per numero di turisti con 9.620.753 arrivi e 24.481.861 pernottamenti nel 2009. I turisti non pagherebbero i bus e i tram ma una parte delal loro tassa di soggiorno potrebbe andare al trasporto pubblico.


In questo modo limmagine e la realtà della capitale dItalia e del suo trasporto pubblico potrebbero migliorare radicalmente.

Facciamo un esempio un po' estremo per chiarire i vantaggi di meno traffico.

Se un bus ci mette sempre 15 minuti (senza traffico) per fare il suo percorso, bastano 2 bus che partono ogni venti minuti dai lati opposti. (Il bus passa ogni venti minuti). Se lo stesso percorso  è  sempre trafficato e ci mette un ora, allora ci vogliono almeno 7 o 8 bus. Dunque con la riduzione delle macchine private ci saranno più bus per zone periferiche, per nuove tragitti, e bus più frequenti.  






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