Villa Blanc vista dall'alto prima dei lavori di "disboscamento"
E' da un po' che non scriviamo di Villa Blanc.
"Annichiliti" dalle sentenze sfavorevoli del TAR e del Consiglio di Stato i sei irriducibili, che pensate un po' credevano che quello che era scritto sul Nuovo Piano Regolatore di Roma dovesse essere osservato e tutelato.( poveri sciocchi!!!) continuano comunque la loro battaglia insieme agli amici del Comitato di Villa Blanc, di cui anch'essi sono soci.
Hanno incontrato due volte l'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari, una emiliana tosta, e più volte la presidente del Municipio II , senza cavare un ragno dal buco. Rassicurazioni provengono da quest'ultima non suffragati dai fatti. Per carità la Villa ora ha un aspetto umano,lindo e pinto, curato nei dettagli per quanto riguarda il verde, dopo la strage di alberi operata dagli operai del committente, con il beneplacito silente e consenziente delle istituzioni pubbliche competenti. Sta di fatto che il colpo d'occhio è impressionante se paragonato a prima. Degli edifici abbiamo raccolto solo testimonianze dai "fortunati" mortali che vi hanno messo piede. Non abbiamo dubbi che i lavori di restauro siano stati eseguiti al meglio . Non poteva essere diversamente. All'inaugurazione la cittadinanza, a cui questo bene è stato scippato con la complicità della politica, non era presente. Ma figurarsi: già è tanto che non sono stati alzati muri per impedirne la vista.
Quindi chi vuole si goda la vista da lontano, che è già tanto!
Efficace accostamento fa Marchesini nell'articolo che pubblichiamo a seguire , segnale che la narrazione della Luiss non attecchirà mai finchè ci saranno testimoni come Marchesini e tanti altri che si sono spesi per salvare la villa dalla speculazione ma così facendo l'hanno regalata alla Luiss che, ingrata, ne nega persino l'uso pubblico del parco. Ma così va il mondo ,e Roma in particolare, nel XXI secolo.
Ma la speranza è l'ultima a morire e soprattutto la voglia di giustizia.
Domenico Fischetto
L’hacker, in informatica, è un esperto di sistemi informatici e di sicurezza informatica in grado di introdursi in reti informatiche protette, e in generale di acquisire un'approfondita conoscenza del sistema sul quale interviene, per poi essere in grado di accedervi o adattarlo alle proprie esigenze. Scusate: quale migliore definizione per la logica di scelte e percorso seguita dalla Luiss? C'era una bellissima Villa abbandonata da decenni in una posizione strategica lungo la Nomentana. Quale preda più ambita per un' università privata? Detto fatto, con l'ausilio e il soccorso di politici, ministri e sindaci compiacenti, quella Villa è stata acquisita per una cifra più derisoria che irrisoria. Poi, con calma, senza fretta, grazie anche ai contributi dati dallo Stato alla scuola privata in base a una legge del 2001 del Governo Berlusconi - cinque milioni di euro l'anno intascati dalla Luiss negli ultimi quindici anni -, la Villa è stata ripulita, ripristinata, riattivata. A spese di tutti i cittadini, quindi anche nostre. E oggi ospita in pompa magna, presenti Severino, Minniti e Marcegaglia, un convegno sulla cyber sicurezza per presentare e lanciare un corso finalizzato a docenti e studenti che insegnerà come difendersi dagli attacchi predatori degli hacker. Ma scusate, non è esattamente quello che la Luiss ha fatto, cambiando contesto e linguaggio, per appropriarsi di Villa Blanc? E in effetti, quale miglior insegnante poteva esserci, per imparare a proteggersi dalle logiche predatorie, di qualcuno che ha mostrato di saperne fare un così efficace utilizzo a proprio vantaggio?
Gian Carlo Marchesini
Nessun commento:
Posta un commento