È di ieri,23 ottobre, la notizia che Papa Francesco ha rifiutato di ricevere l'ambasciatore libanese presso il Vaticano, perché massone. In una intervista che ho fatto tre anni fa, durante il programma "A tu per tu", sul canale Roma Uno, e che è ancora su youtube, avevo avuto modo di dire che il da poco eletto Papa Francesco non è per nulla un progressista, ma un conservatore. Ad un giornalista quasi incredulo rispondevo che la presunta apertura di Francesco al mondo gay era di facciata e che nulla sarebbe cambiato nella posizione della Chiesa rispetto alla lotta per i diritti delle persone LGBT. Così è stato.
Con il rifiuto dell'accreditamento dell'ambasciatore massone, papa Francesco ottiene diversi risultati: cerca di dissolvere il sospetto che lui, o gli stessi gesuiti, possano essere vicini agli ambienti massonici, come da qualche parte pure si vocifera; mostra un atteggiamento conservatore che non può che far piacere alle alte gerarchie e all'anima più reazionaria della Chiesa; di fronte all'opinione pubblica prende di mira una realtà come la Massoneria, individuando un nemico non solo esterno alla Chiesa, ma soprattutto interno, e lasciando intendere che i molti mali della Chiesa possano avere nella Massoneria la loro origine. È un'operazione mediatica cinica e che della stessa carità cristiana ha ben poco. Ma il cinismo di Francesco era già emerso quando aveva respinto la nomina ad ambasciatore francese presso la Santa Sede, operata dall'allora presidente Hollande, di Laurent Stefanini, perchè gay. Si tratta di segnali gravissimi da parte di una Chiesa che dovrebbe mostrare il volto del Cristo, che non respingeva nessuno, che anzi arrivava a scegliere pubblicani e peccatori tra i suoi apostoli, prostitute tra coloro che più gli erano vicino. Segnali che in una società italiana ed europea sempre più disorientata rischiano di dare ulteriore vigore e sostanza al movimentismo di destra, xenofobo, razzista, sessista, contrario a qualsiasi forma di diversità. Rimane ancora una questione storica aperta quella del sostegno che la Chiesa di Pio XII avrebbe dato, anche sul piano del consenso e ideologico, al fascismo e al nazismo. Non è con queste operazioni che la Chiesa riacquisterà una patente di verginità rispetto ai mali e alle nefandezze commessi nel passato e nel presente. Anzi, simili atti appaiono ulteriori errori di cui la Chiesa un giorno dovrà chiedere perdono.
Massimo Frana
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