Luciana Castellina
Al Largo dello Scoutismo stasera (6 marzo) un bell'incontro sull'Europa, relatori Stefano Fassina e Luciana Castellina. La serata può essere a mio avviso riassunta in due modi diversi. Il primo: porca miseria, come è ingarbugliata la matassa! La sinistra non ne esce bene in alcun modo. E quale è la strada per il riscatto: mettere in discussione i trattati iugulatori (Castellina), o uscire dall'eurozona (Fassina)? Ma vale la pena di dirci ancora con qualche orgoglio europeisti, in sintonia con i padri fondatori, o questa è diventata l'Europa voluta dalla Trilateral, dai Trattati di Maastricht e di Lisbona, cioé quella totalmente nelle mani dei mercati, delle multinazionali, delle banche e degli euroburocrati? E questa che altro è se non l 'Europa della rivincita del Capitale che ha via via demolito anche in Italia, a partire dalla sconfitta dell'occupazione operaia della Fiat, i diritti del lavoro e il welfare conquistato con decenni di lotta? E come si spiega altrimenti che oggi Marchionne ha residenza fiscale in Svizzera e a Londra? E la sinistra, a partire dal crollo del Muro di Berlino e dell'Unione Sovietica, non si è via via arresa all'egemonia del capitalismo nel suo attuale e trionfale approdo alla finanza speculativa? Ad ascoltare i due ottimi relatori eravamo una settantina di attempati e mai domi vecchi militanti comunisti, fatti salvi dieci trenta/quarantenni che hanno il duro compito di sostituirci. Ma con tutta la stima affettuosa per relatori e partecipanti, alla fine a me è venuta malinconica la conclusione che noi nella fase attuale rischiamo la parte di testimoni di una inevitabile catastrofe sociale, economica, politica e ambientale. La parte di chi tiene orgogliosamente alta la bandiera tra le macerie. Seguiremo la strada di Tsipras, che almeno ha provato a opporsi ai diktat di BCE e Troika. Noi, con Monti e Renzi, manco quello.
ed ancora
Ancora qualche scheggia e frammento in ordine sparso dall'incontro di ieri sull'Europa con Castellina e Fassina. La sinistra italiana, negli ultimi vent'anni, si è totalmente accodata ed è stata subalterna al sistema capitalistico e al suo modello di sviluppo fondato sui mercati, la svalorizzazione del lavoro, il primato del denaro, delle banche, della finanza. Insomma, Clinton e Blair. L'unico a lanciare il sasso contro Golia, e il grido che il re è nudo, è stato Tsipras,... nella quasi totale assenza di solidarietà e condivisione della sinistra europea. L'ultima grande manifestazione di massa che ha portato il conflitto in piazza è stata quella del 2001 contro il G8 a Genova: finita in un bagno di sangue, Fini in cabina di regia, le torture di massa alla caserma Bolzaneto e alla scuola Diaz. L'Europa attuale non funziona sulla base della democrazia, non è quella immaginata dai padri costituenti di Ventotene, non corrisponde ai principi e ai valori della Costituzione italiana. E' quella voluta da Foster Dulles, capo della CIA, è quella della Trilateral di Tokio, dei Trattati di Mastricht e Lisbona, della BCE di Draghi che con il Quantitative Easing i soldi li dà alle banche e non ai governi. Oramai le decisioni che hanno maggior peso e influenza sui cittadini non passano più attraverso governi democraticamente eletti, ma attraverso le decisioni delle imprese multinazionali: vedi l'acquisto di Monsanto da parte di Bayer per 66 miliardi di dollari. Insomma, il movimento operaio e le sue organizzazioni, sindacato incluso, sono stati messi all'angolo. A opporsi al capitalismo finanziario e alla omologazione e subalternità al denaro e al profitto, con la trasformazione dei beni in merce, e dei cittadini in consumatori, sono oggi molto più un insieme di fattori tipici della storia del nostro Paese, ad esempio l'incidenza del mondo rurale e della Chiesa, di quanto non sia oggi il mondo del lavoro rappresentato dalla sinistra. Queste, molto sommariamente riportate, sono state le riflessioni di Fassina e Castellina, che non ho mai visto e ascoltato così in preda a scoramento e amarezza e manifesta difficoltà come ieri sera. Mi ha colpito anche che, spaziando su molti e fondamentali aspetti, non abbiano minimamente accennato né a quello della distruzione in atto del clima e dell'ambiente, né al tema dei crescenti flussi migratori dall'Africa e dal Medio Oriente. Forse non hanno deliberatamente voluto caricare di troppe difficoltà noi che ascoltavamo. Insomma, una serata davvero interessante, ma durissima da elaborare e metabolizzare.
ed ancora
Ancora qualche scheggia e frammento in ordine sparso dall'incontro di ieri sull'Europa con Castellina e Fassina. La sinistra italiana, negli ultimi vent'anni, si è totalmente accodata ed è stata subalterna al sistema capitalistico e al suo modello di sviluppo fondato sui mercati, la svalorizzazione del lavoro, il primato del denaro, delle banche, della finanza. Insomma, Clinton e Blair. L'unico a lanciare il sasso contro Golia, e il grido che il re è nudo, è stato Tsipras,... nella quasi totale assenza di solidarietà e condivisione della sinistra europea. L'ultima grande manifestazione di massa che ha portato il conflitto in piazza è stata quella del 2001 contro il G8 a Genova: finita in un bagno di sangue, Fini in cabina di regia, le torture di massa alla caserma Bolzaneto e alla scuola Diaz. L'Europa attuale non funziona sulla base della democrazia, non è quella immaginata dai padri costituenti di Ventotene, non corrisponde ai principi e ai valori della Costituzione italiana. E' quella voluta da Foster Dulles, capo della CIA, è quella della Trilateral di Tokio, dei Trattati di Mastricht e Lisbona, della BCE di Draghi che con il Quantitative Easing i soldi li dà alle banche e non ai governi. Oramai le decisioni che hanno maggior peso e influenza sui cittadini non passano più attraverso governi democraticamente eletti, ma attraverso le decisioni delle imprese multinazionali: vedi l'acquisto di Monsanto da parte di Bayer per 66 miliardi di dollari. Insomma, il movimento operaio e le sue organizzazioni, sindacato incluso, sono stati messi all'angolo. A opporsi al capitalismo finanziario e alla omologazione e subalternità al denaro e al profitto, con la trasformazione dei beni in merce, e dei cittadini in consumatori, sono oggi molto più un insieme di fattori tipici della storia del nostro Paese, ad esempio l'incidenza del mondo rurale e della Chiesa, di quanto non sia oggi il mondo del lavoro rappresentato dalla sinistra. Queste, molto sommariamente riportate, sono state le riflessioni di Fassina e Castellina, che non ho mai visto e ascoltato così in preda a scoramento e amarezza e manifesta difficoltà come ieri sera. Mi ha colpito anche che, spaziando su molti e fondamentali aspetti, non abbiano minimamente accennato né a quello della distruzione in atto del clima e dell'ambiente, né al tema dei crescenti flussi migratori dall'Africa e dal Medio Oriente. Forse non hanno deliberatamente voluto caricare di troppe difficoltà noi che ascoltavamo. Insomma, una serata davvero interessante, ma durissima da elaborare e metabolizzare.
Gian Carlo Marchesini
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