O lo amputa o la cancrena contagerà tutto il partito. Le primarie sono l'ultima occasione per i militanti e gli elettori per dare un segnale di vitalità. Non è facile, quando devi constatare che colui che rottamava il vecchio, prometteva il nuovo, parlava tanto bene, è invece un altro Craxi, che si mangia il partito con il suo giglio magico di amici fedeli e ossequiosi, senza fare nulla per guarire l'Italia dalla corruzione. E somiglia tanto a B, che converte le critiche in "odio", per delegittimare i fatti in emotività.
Dopo le rivelazioni della Consip e la condanna del suo amico di governo Verdini, Renzi è diventato un vecchio arnese della politica.
Sì, è vero, la storia degli appaltoni ha coinvolto il padre, ma non c'è ancora una prova che i due fossero tanto in confidenza da parlare di questi "affari". Ha coinvolto il suo braccio destro Lotti, ma si sa che un fedele servitore non tedia il proprio signore con le noiose notizie di routine. Così come il macellaio emerito Verdini non è detto che confidasse i propri intrallazzi bancari a Renzi, prima di offrigli l'appoggio per tenere in piedi il governo.
Insomma, c'è tanta aria di parole da gonfiare un gigantesco pupazzo di garantismo.
Che non risolve i problemi del Paese, ma tiene su il morale degli ingenui.
Massimo Marnetto
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