1 marzo 2017

Il Marnetto Quotidiano:NUOVA ARISTOCRAZIA

Chi non si vergogna dei propri privilegi, non è abilitato a parlare di giustizia sociale.


 
Cresce la pressione della società civile per ridare autorevolezza alla politica. E il tema dei privilegi pensionistici, di stipendio e assicurativi (vedere servizio Iene) ritorna con sempre maggiore forza al centro della discussione politica.  
In questo ambito, l'azione dei 5 Stelle è decisamente più avanzata di altre formazioni. Ed è un peccato che la Sinistra lasci ai grillini tanto spazio di manovra, senza procedere alla radicale rimozione di ogni trattamento di favore che nel tempo la classe politica si è assicurato.
In questa interessante fase di ridefinizione dei progressisti, c'è una tema ormai ineludibile: la condizione agiata dei politici di sinistra e l'impoverimento progressivo di coloro che vorrebbero rappresentare. Questa distanza non solo evidenzia incoerenza, ma genera incomunicabilità. Nessun giovane disoccupato, ragazza madre, sfrattato o pensionato al minimo può concedere credibilità - cioè valore - a chi è così distante nel reddito da sé. 

Sembrano considerazioni intuitive, quasi ovvie, ma anche il deputato più intransigente contro il capitalismo, non molla sulla propria retribuzione. Benché tutti sappiano che sono tra le più esagerate d'Europa. Idem per pensioni a presa rapida o assicurazioni onnicomprensive. Per anni gli onorevoli hanno goduto di rispetto incondizionato. E si è approfittato della sudditanza del popolo per ampliare il proprio agio e trasformarsi in una nuova aristocrazia, passando dal sangue blu all'auto blu, ma sempre guardando dall'alto in basso il popolo.

Ora le condizioni le mettiamo noi.
Ascoltiamo i tuoi discorsi, se sei credibile. 
Sei credibile se scendi dal piedistallo. 
Scendi dal piedistallo se senti l'esigenza di sobrietà, davanti a un Paese dove la povertà aumenta.
Chi non si vergogna dei propri privilegi, non è abilitato a parlare di giustizia sociale.

Massimo Marnetto

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