Che cosa pensa di Matteo Renzi?
«Renzi ha gettato il capitale politico che aveva fino a tre anni fa cercando di combinare due cose che non possono stare insieme: una è la sottomissione all’establishment negli atti politici concreti, sia in Italia sia in Europa; l’altra sono le continue lamentele e le dichiarazioni di ribellione verso l’establishment stesso. Il risultato di questo comportamento incoerente è stato la perdita del suo capitale politico».
E del Movimento 5 Stelle cosa pensa?
«Il successo del Movimento 5 Stelle è il risultato dello spettacolare fallimento della sinistra nell’interpretare il disagio sociale e la perdita di fiducia nei confronti dell’establishment. Il M5S ha interpretato l’opposizione a questo stato di cose, anche se non è ancora chiaro come poi questa “opposizione alle cose” si trasformi in una “posizione sulle cose”. Non mi sembra, ad esempio, che abbia ancora costruito un solido manifesto di idee, una piattaforma strutturata di visione e di obiettivi sociali, anche se mi rendo conto che è un movimento “work in progress». (Intervista su L'Espresso a Yanis Varoufakis - ex ministro delle finanze del governo guidato da Tsipras).
A Grillo sono bastati pochi anni e un algoritmo per diventare in Italia il primo movimento politico. A Renzi altrettanti per inventare e mettere in atto il suo che ha fatto perdere il PD quasi dappertutto. I due algoritmi strettamente si tengono, quale sarà quello giusto? O sarà quello che passa attraverso un coinvolgimento democratico più stretto del popolo, quello che dagli algoritmi del mercato finanziario è stato depredato?
Gian Carlo Marchesini
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