L'associazione Corviale Domani ha scritto una lettera alla Sindaca Raggi e al Presidente Zingaretti a proposito del bando per la realizzazione del del progetto "Kilometro verde" che riguarda il 3°, 4° e 5° piano del Corviale.
Dei motivi della lettera e delle richieste che avanza, si discuterà:
giovedì 26 gennaio
alle ore 11, 30
presso la sede dei Centri di Servizio per il Volontariato del lazio
in Via Liberiana 17 (accanto a Santa Maria Maggiore)
Virginia Raggi
Sindaca di Roma
Nicola Zingaretti
Presidente Regione Lazio
BANDO CORVIALE: ELIMINIAMO INSIEME LE CRITICITÀ
Roma, 24.01.2017
Cara Sindaca Raggi e caro Presidente Zingaretti,
a partire dal 2015 la Regione Lazio e il Comune di Roma hanno fatto alcune scelte che andavano nella direzione di una rigenerazione sostanziale di una periferia importante come il Corviale.
La Regione Lazio ha promosso il concorso internazionale “Rigenerare Corviale”, il cui progetto vincitore è in attesa dei finanziamenti per la realizzazione. Successivamente è stato fatto il bando per la ristrutturazione del 3°, 4° e 5° piano, con la realizzazione del Kilometro verde, che ATER ha pubblicato stanziando € 7,6 milioni (il bando scade il 2 febbraio). Inoltre il Comune di Roma ha reso possibile il bando censendo gli occupanti e individuando gli aventi diritto (47 assegnatari su 98 appartamenti).
Nel bando, però, esistono delle criticità, che rischiano di inficiare il progetto, che ci preoccupano molto e che intendiamo sottoporvi perché necessitano di un vostro intervento, per non vanificare il valore di quanto è stato fatto e si farà.
Il primo problema è la mancanza di coinvolgimento dei cittadini. Una scelta che non tiene conto di quanto previsto dai “Contratti di Quartiere” e dell’esperienza del Concorso Internazionale, le cui linee guida sono state costruite insieme alle Comunità del Quadrante Corviale e cittadine.
Non è pensabile che la ristrutturazione avvenga senza la collaborazione degli assegnatari degli appartamenti, che dovranno essere coinvolti attivamente in una “gestione partecipata di mobilità”. Questa gestione partecipata, però, è stata delegata alle imprese che partecipano al bando, alle quali è stato chiesto di presentare anche un “progetto organizzativo”, che comprende il lavoro di informazione e mediazione sociale. In questo modo la responsabilità viene scaricata sul Direttore dei lavori. Questo ci sembra paradossale, tanto più che per l’intervento sociale sono stati preventivati solo 40 giorni spalmati su tutta la durata prevista dei lavori, cioè cinque anni.
Il secondo problema riguarda l’obbligo, per Ater, di consegnare lo stabile libero, perché l’impresa vincitrice possa iniziare i lavori. È una questione di rilevante ordine pubblico, che implica l’uscita da casa di 51 famiglie. Fatto questo già discusso nelle riunioni con l’ex prefetto Gabrielli e con l’attuale prefetto Basilone. Entrambi hanno assicurato la loro costante e fattiva presenza nel corso della ristrutturazione. In conseguenza del maggiore spazio a disposizione per i lavori anche il cronoprogramma potrà articolarsi su un numero di turnazioni ridotto fino a dimezzare i tempi dell’intervento.
Il terzo problema riguarda la gestione del trasferimento degli abitanti, che il bando affida alla Direzione Lavori. La gestione delle assegnazioni, infatti, non rientra nel campo dei lavori di ristrutturazione e con questa scelta si può aprire un conflitto di competenze fra impresa, Direzione Lavori e ATER riguardo il tema delicatissimo dei rapporti con i futuri assegnatari. Qualunque conflitto comporta fermo lavori ed aumento dei costi.
Per questi motivi chiediamo che:
- il prefetto riconvochi immediatamente tutte le parti interessate per organizzare e gestire il delicato passaggio dello sgombero dei non aventi titolo, per consegnare all’impresa lo stabile libero, e delle sistemazioni provvisorie dei nuclei familiari coinvolti, fino all’assegnazione definitiva;
- il Comune di Roma svolga fino in fondo il suo compito amministrativo, facendo le 51 assegnazioni agli aventi diritto in base alle graduatorie esistenti;
- l’XI Municipio sia parte attiva in tutte le fasi del processo di rigenerazione del quadrante di Corviale;
- i fondi creati dal meccanismo del ribasso d’asta previsto dal bando, siano reinvestiti nel territorio del Corviale, per supportare l’animazione sociale e la partecipazione civica dei cittadini a tutto il processo di rigenerazione;
- la commissione aggiudicatrice sia composta da esperti di discipline diverse, che sappiano valutare il complesso delle attività che la rigenerazione richiede.
Dipende da tutti noi fare di “Rigenerare Corviale” una buona pratica, dove ognuno ha messo del suo con generosità e che insieme possiamo dire: ce l’abbiamo fatta.
Corviale Domani Aps
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