27 gennaio 2017

VILLA BLANC:COM'E' ANDATA AL CONSIGLIO DI STATO


 

Ieri, 26 gennaio , era fissata l’udienza presso il Consiglio di Stato sul ricorso presentato da sette ricorrenti ed Italia Nostra nei confronti della LUISS con l’obiettivo  di ribaltare la sentenza del TAR del Lazio che aveva invece respinto la richiesta del rispetto da parte LUISS delle norme inserite nel Nuovo Piano Regolatore Generale della città di Roma per quanto riguarda la destinazione del complesso di Villa Blanc.
In agenda dei lavori del Consiglio di Stato il ricorso  era iscritto  al numero 32 e per questo  era prevista  la discussione in tarda mattinata. Invece alle 11 la Commissione  giudicante ha “chiamato” il ricorso dei sette. Ad essere presente sul luogo c’era solo un avvocato in loro rappresentanza . Non erano presenti gli altri avvocati né tantomeno i ricorrenti. Poco male , a detta del presidente della Commissione. La materia  al collegio era molto chiara (!!???) e solo se l’avvocato presente voleva aggiungere qualche nuovo elemento gli sarebbe stata data la parola. Insomma in maniera abbastanza spiccia , un’attesa durata più di un anno , veniva liquidata senza mezzi termini e senza la presenza dei ricorrenti:  in un quarto d'ora. 

Che dire? Il fatto che la materia del contendere fosse molto chiara alla commissione giudicante si presta almeno a  due interpretazioni , almeno a nostro avviso: che la sentenza è già scritta e che ricalcherà quella del TAR oppure  la nuova sentenza vedrà soccombere i ricorrenti con nuove speciose argomentazioni. Insomma “se non è zuppa è pan bagnato”.
Stà di fatto che come sono andate le cose oggi  lascia un po’ l’amaro in bocca ai ricorrenti, tra i quali chi sottoscrive quest’articolo. Neanche la soddisfazione di guardare in faccia i giudici. Certamente la LUISS è un pesce troppo grosso per poterlo combattere alla pari. Finora i ricorrenti non hanno mai esitato né hanno mai “balbettato” per difendere i cittadini dalla clamorosa ingiustizia di vedere vendere il complesso di  Villa Blanc senza che le istituzioni pubbliche esercitassero il diritto di prelazione anzi, au contraire, favorendo sfacciatamente la LUISS/Confindustria. Due sono i nomi degli amministratori pubblici da ricordare e il cui nome scrivere in grassetto nel libro delle vergogne della città di Roma e rispondono ai nomi di Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Certo ci sono altri responsabili, ma soprattutto a questi due “ insigni uomini politici ” si deve la "vergogna di Villa Blanc".

Ora si aspetterà, con il consueto rispetto per le decisioni della giustizia, la sentenza . Ma  i ricorrenti non si fanno illusioni . Ne hanno viste troppe in questi anni e se anche la sentenza del Consiglio di Stato li vedesse soccombere. non pensiamo che si arrenderanno tanto facilmente. 
E ci potrebbe essere anche un piano B. Staremo a vedere.

Domenico Fischetto

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