Ieri, 26 gennaio , era fissata l’udienza presso il Consiglio
di Stato sul ricorso presentato da sette ricorrenti ed Italia Nostra nei
confronti della LUISS con l’obiettivo di
ribaltare la sentenza del TAR del Lazio che aveva invece respinto la richiesta
del rispetto da parte LUISS delle norme inserite nel Nuovo Piano Regolatore Generale
della città di Roma per quanto riguarda la destinazione del complesso di Villa
Blanc.
In agenda dei lavori del Consiglio di Stato il ricorso era iscritto al numero 32 e per questo era prevista la discussione in tarda mattinata. Invece alle
11 la Commissione giudicante ha “chiamato”
il ricorso dei sette. Ad essere presente sul luogo c’era solo un avvocato in loro rappresentanza . Non erano presenti gli altri avvocati né tantomeno i ricorrenti. Poco
male , a detta del presidente della Commissione. La materia al
collegio era molto chiara (!!???) e solo se l’avvocato presente voleva aggiungere
qualche nuovo elemento gli sarebbe stata data la parola. Insomma in maniera abbastanza
spiccia , un’attesa durata più di un anno , veniva liquidata senza mezzi termini
e senza la presenza dei ricorrenti: in un quarto d'ora.
Che dire? Il fatto che la materia del contendere fosse molto
chiara alla commissione giudicante si presta almeno a due interpretazioni , almeno a nostro avviso: che
la sentenza è già scritta e che ricalcherà quella del TAR oppure la nuova sentenza vedrà soccombere i
ricorrenti con nuove speciose argomentazioni. Insomma “se non è zuppa è pan
bagnato”.
Stà di fatto che come sono andate le cose oggi lascia un po’ l’amaro in bocca ai ricorrenti,
tra i quali chi sottoscrive quest’articolo. Neanche la soddisfazione di
guardare in faccia i giudici. Certamente la LUISS è un pesce troppo grosso per
poterlo combattere alla pari. Finora i ricorrenti non hanno mai esitato né hanno
mai “balbettato” per difendere i cittadini dalla clamorosa ingiustizia di
vedere vendere il complesso di Villa Blanc
senza che le istituzioni pubbliche esercitassero il diritto di prelazione anzi,
au contraire, favorendo
sfacciatamente la LUISS/Confindustria. Due sono i nomi degli amministratori pubblici
da ricordare e il cui nome scrivere in grassetto nel libro delle vergogne della città di Roma e rispondono ai nomi di Francesco Rutelli
e Walter Veltroni. Certo ci sono altri responsabili, ma soprattutto a questi
due “ insigni uomini politici ” si deve la "vergogna di Villa Blanc".
Ora si aspetterà, con il consueto rispetto per le decisioni
della giustizia, la sentenza . Ma i ricorrenti
non si fanno illusioni . Ne hanno viste troppe in questi anni e se anche la
sentenza del Consiglio di Stato li vedesse soccombere. non pensiamo che si
arrenderanno tanto facilmente.
E ci potrebbe essere anche un piano B. Staremo a vedere.
E ci potrebbe essere anche un piano B. Staremo a vedere.
Domenico Fischetto
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