15 gennaio 2017

LA STORIA INFINITA DI VIA COMO

Si è svolta l’11 gennaio la riunione della Commissione Mobilità sul tema del parcheggio di via Como.
Come si può evincere dal breve report  scritto da Anna Maria Bianchi  di Carte in Regola  presente alla riunione, la grande forza del privato quando ha a che fare con la pubblica amministrazione, in questo caso il Comune di Roma, è che  rappresenta i propri interessi in maniera continuativa e costante tenendo sotto controllo  l’intero processo e non perdendo di vista i propri interessi. Dall’altra l’amministrazione pubblica dal 2003 ad oggi ha visto un susseguirsi di amministratori , di responsabilità , di competenze che non sono legate fra loro ma disarticolate e non organizzate. Il fatto stesso che dal 2003 ad oggi si siano alternati  cinque sindaci e altrettanti presidenti di Municipio con tutto il corollario di consiglieri e presidenti di commissione come volete che la querelle via Como fosse seguita in maniera tale che fossero legittimamente rappresentati gli interessi dei cittadini.?
La società costruttrice,  la CAM, ha avuto gioco facile avendo davanti a sé interlocutori deboli transitori e soprattutto impreparati . E si è girata le carte come meglio crede e , per carità, tutto nel rispetto della legge e degli accordi. Il famoso museo ipogeo, mai realizzato, in realtà una cava di tufo da cui venivano estratti i blocchi per le mura serviane, di nessun valore archeologico, a parte il fatto che non è stato mai realizzato , si è succhiato 800 miila euro degli oneri concessori. Come sono stati spesi questi denari? Sicuramente esiste una rendicontazione ma è stata mai controllata da contabili comunali competenti? Il parcheggio famoso che secondo il progetto iniziale era di un piano , e poi successivamente ampliato di un altro piano, quanto ha reso alla CAM e quanto al Comune in oneri concessori? Quello che vogliamo dire è che da parte del Comune c’è una debolezza di fondo determinata dall’alternarsi continuo di responsabilità nel tempo accompagnata poi dall’impreparazione culturale dei suoi rappresentanti, spessissimo incapaci di sedersi ad una riunione preparati.
Se state attenti nel leggere il  report della Bianchi, in commissione oltre al presidente, inconsistente, impreparato e dedito più a chattare che ad ascoltare e magari imparare qualcosa sull’argomento di cui si parla, era presente una lista interminabile tra consiglieri e uffici per il Comune.
Per la CAM un rappresentante solo. Ed è lui che vincerà .SEMPRE.
Domenico Fischetto
 
Via Como, metafora dei pasticci alla romana
Autore : Redazione
Il Comitato Centro Sportivo via Como da anni  si batte per  la  risistemazione di tutta l’area un tempo occupata da uno storico e  prestigioso circolo tennistico all’ombra di rigogliose alberature e che oggi è un degradato coperchio di cemento del sottostante parcheggio, da tempo ultimato e utilizzato.  Dal 2010 il Comitato chiede che   il centro sportivo sia restituito ai cittadini nel rispetto delle normative vigenti e dell’interesse pubblico. Una storia lunga e con molte ombre che deve essere affrontata una volta per tutte con tempestività e trasparenza. L’11 gennaio si è svolta sul tema la riunione delle Commissioni congiunte Mobilità Urbanistica e Sport in cui è intervenuta Carteinregola (in calce il video  – intervento Anna Maria Bianchi  a 42’20” da inizio) Pubblichiamo il dossier presentato da Carteinregola [scarica il PDF con sintesi e cronologia  CARTEINREGOLA. VIA COMO 13 GENNAIO 2017
per approfondire
 
SINTESI DELLA VICENDA*
di Anna Maria Bianchi
Lo storico circolo tennis di via Como, che sin dagli anni ’30 ospitava una vera e propria oasi di verde con pini secolari intorno a nove campi in terra battuta dove si sono allenati campioni del tennis quali Silvana Lazzarino, Lea Pericoli, Nicola Pietrangeli e Gianni Clerici, non c’è più.
Al suo posto – oggi – si trova solo una distesa grigia di cemento sotto alla quale è stato costruito un parcheggio interrato multilivello (287 box auto + stalli a disposizione del circolo sportivo, Intervento Piano Urbano Parcheggi B1.4-016, Concessionario CAM srl).
Il parcheggio è stato completato da alcuni anni mentre la superficie  – un’area sportiva acquisita a patrimonio comunale e destinata da ordinanze e convenzioni a strutture sportive – giace da tempo nel degrado e ha perso le oltre cento alberature esistenti. 
Innumerevoli sono state le iniziative intraprese dai cittadini, in particolare dal Comitato Centro Sportivo di via Como, per chiedere il rispetto della legalità, della trasparenza e degli impegni presi da concessionario e amministrazione; decine le riunioni delle Commissioni municipali e comunali preposte; svariati gli atti del Consiglio del Municipio (fino al 2013 Roma III, poi Roma II). Alla data del 31 dicembre 2016, la situazione è sempre la stessa.
Rimandando a una più approfondita lettura della cronologia in calce, proviamo a riassumere i fatti salienti della vicenda.
Due i nodi cruciali: l’inspiegabile scelta del Comune di sganciare i destini dei lavori del “sotto” privato (i box finiti e funzionanti da tempo) dalla realizzazione del “sopra” pubblico (il centro sportivo mai completato), e la notevole lievitazione, in pochi anni, dei costi calcolati dalla ditta per la realizzazione degli impianti sportivi (da € 1.600.000 del 2006 al 5.935.616 del 2012), le cui varie motivazioni richiederebbero verifiche puntuali e trasparenti. Costi che, come le opere, il Comune inspiegabilmente non ha mai approvato formalmente, trascinando una situazione non chiara, fino ad arrivare a ipotizzare l’affidamento diretto al privato per la gestione del centro sportivo per 39 anni per compensare i lievitati costi di realizzazione…
Nel 2006 il Comune di Roma acquisisce un’area privata – l’ex centro tennistico di Via Como – e vi colloca un intervento del Piano urbano Parcheggi. Il parcheggio sotterraneo sarà realizzato da un privato in concessione per 90 anni, in cambio degli oneri concessori da utilizzare per la realizzazione di un centro sportivo soprastante ad uso della cittadinanza, da realizzarsi dallo stesso concessionario privato. Vengono precisamente individuate le opere superficiali – piscina apribile, club house, 5 campi da tennis e quelle sotterranee un totale di 401 posti auto, dei quali 334 box privati e 67 stalli aperti rotazionali per il centro sportivo. Gli oneri concessori per la realizzazione del Centro sportivo sono indicati in un totale di 1.600.000, mentre il costo complessivo dellopera, inclusi i parcheggi, è di 3.200.000.
Nonostante sia indicato esplicitamente in tutti i documenti che i progetti e i lavori del “sopra” pubblico non devono assolutamente essere disgiunti da quelli del “sotto” in concessione ai privati, la successiva Ordinanza N. 56/2007 del Commissario Straordinario per l’emergenza traffico (il Sindaco Veltroni) approva solo il progetto del parcheggio, rimandando a successivo atto l’approvazione del progetto e del piano economico dell’impianto sportivo (comunque allegati all’ordinanza) e sganciando di fatto il destino della realizzazione del centro sportivo da quello dei box, nonostante ribadisca che i lavori di costruzione dell’impianto sportivo non possono essere tecnicamente ed economicamente separati dalla concessione riguardante il parcheggio senza evitare gravi inconvenienti per l’amministrazione (nella successiva Convenzione sarà pure esplicitato che “…gli atti di cessione agli assegnatari dei posti auto/box e/o moto non potranno essere stipulati prima dellemissione del certificato di collaudo delle opere di superficie comprese nell’intervento). Gli oneri concessori adesso sono fissati in € 1.419.717,12 – l’importo per la realizzazione del centro sportivo – mentre il costo complessivo dellopera sale a 5.040.000
Durante le indagini archeologiche preliminari viene riscontrata la presenza di antiche gallerie di coltivazione del tufo che, secondo la Soprintendenza[[i]], sono degne non solo di tutela ma anche di valorizzazione, per cui si rende necessaria la musealizzazione del sito. La CAM srl presenta all’ufficio parcheggi un progetto di variante elaborato in base alle prescrizioni della Soprintendenza, che riduce i box (da 334 a 287) per fare spazio al sito museale. Nel luglio 2009 un’ Ordinanza Commissariale del Sindaco Alemanno approva la variante per un importo di € 873.965,37, autorizzando la realizzazione con tale cifra di un sito museale ipogeo che non modifica la sistemazione superficiale dell’area. Per compensare la riduzione dei box si cancella l’obbligo per la CAM srl di realizzare i 54 posti auto rotazionali a disposizione dei cittadini e si deroga al vincolo di pertinenzialità per i 40 box rimasti invenduti. La successiva nuova Convenzione attesta quanto stabilito dall’Ordinanza, rimandando ancora una volta l’approvazione dell’impianto sportivo ad un successivo provvedimento
Ma un ulteriore intoppo alla rapida approvazione del progetto del Centro Sportivo lo provoca una nota del Presidente del Municipio (allora III) che, a fine dicembre 2008, ci risulta  rifacendosi a due risoluzioni del Municipio – del 2004 e del 2007 – scrive all’ufficio Extradipartimentale parcheggi chiedendo che nel Centro Sportivo siano introdotte una ulteriore palestra fuori terra e una piscina piccola per bambini. In realtà la risoluzione   del 2004  parlava di una palestra “interrata”, mentre la  risoluzione del 2007 non ci risulta che facesse menzione di alcuna palestra. In ogni caso, negli atti fino ad allora approvati -le due ordinanze e le due convenzioni –  i due ulteriori manufatti non ci risulta fossero  citati.
Tuttavia la nota è sufficiente – ma sarebbe da approfondire la correttezza dell’iter amministrativo e decisionale – per chiedere  un nuovo progetto per il Campo sportivo alla ditta, con  relativa  lievitazione dei costi. Il progetto però, dopo una conferenza dei servizi durata due anni, non verrà mai approvato – né portato alla votazione – né dal Sindaco Commissario, né dalla Giunta né dall’Assemblea Capitolina.
Dai documenti in possesso del Comitato via Como che risalgono alla fine del 2009, si evince che il nuovo progetto della ditta prevede, a quel punto, oltre a una piscina ad uso pubblico, 4 campi da tennis in sintetico “eventualmente polifunzionali” con illuminazione serale, anche  una vasca per aquagym e  1 palestra in elevazione (oltre al  parcheggio destinato al centro sportivo con 67 posti rotazionali) con un costo delle opere che ammonterebbe a  € 4.779.392,89. Contemporaneamente negli uffici comunali si comincia a prendere in considerazione l’ipotesi di dare in concessione alla CAM srl anche la gestione dell’impianto sportivo per recuperare i costi della costruzione,   che,  secondo  una nota dell’Ufficio parcheggi, sarebbe quantificabile, a fine 2009, in   € 4.314.399,88 (di cui € 929.228 di oneri concessori).
Così, come dichiarato nella memoria dell’11-1-2017, la CAM srl, all’inizio del 2012, costituisce una società sportiva ad hoc e crea un’ATI per l’affidamento e la gestione del costruendo impianto sportivo: si predispone uno schema di convenzione – che non sarà mai approvato – che fissa il costo dell’opera in euro 5.935.616, di cui 4.732.949 a titolo di investimento privato, e stabilisce in 39 anni la durata della gestione degli impianti (con un disciplinare che regola le modalità di utilizzo degli impianti da parte di scuole e cittadinanza)
Intanto con il passare degli anni l’area è precipitata nel degrado, le alberature sono sparite, i cittadini hanno inutilmente protestato promuovendo manifestazioni e raccolte firme chiedendo che il Campo sportivo venisse portato a termine come da progetto iniziale (reperendo la differenza sottratta dalla realizzazione del museo ipogeo con un finanziamento pubblico), la stampa ha periodicamente sollevato il problema, i sopralluoghi delle Commissioni – aperte alla cittadinanza – per la verifica dei lavori del museo e della superficie non si sono mai tenuti perché puntualmente deserti, le mozioni capitoline e del Municipio II (che ha ereditato la patata bollente dall’accorpamento con l’ex III) sono rimaste senza seguito, così come sono rimaste senza seguito le richieste di accertamenti legali ed economici avanzate da vari consiglieri.
Oggi si torna a parlare di affidamento diretto alla società CAM srl della gestione del Centro Sportivo per coprire i costi di realizzazione. Ma per i cittadini i nuovi costi da coprire dovrebbero essere solo quelli sottratti agli  oneri concessori per la realizzazione del museo –  che potrebbero essere compensati con  un finanziamento pubblico –  mentre la ditta dovrebbe completare il progetto presentato nel 2007 con gli oneri concessori allora previsti, eventualmente aggiornati in termini di legge.
In ogni caso, dato che, a questo punto,  la realizzazione del parcheggio sotterraneo e quella del Centro sportivo pubblico su area di proprietà pubblica sono definitivamente scollegati, visto  che il primo è da tempo ultimato e funzionante e il secondo non è stato oggetto di alcuna convenzione con il  Comune, se il Comune si trovasse costretto a reperire risorse private per  completare le opere superficiali, riteniamo che, sulla base delle normative vigenti per le opere pubbliche, sia i lavori di completamento delle strutture, sia l’eventuale  gestione del realizzando centro sportivo da dare a  privati per un certo numero di anni, dovrebbero essere affidati a un soggetto  selezionato attraverso  una gara pubblica aperta per individuare  la migliore offerta .
LE NOSTRE RICHIESTE: TRASPARENZA, LEGALITA’ E SOLUZIONI
Carteinregola, il Comitato Centro Sportivo di Via Como e i cittadini residenti nella zona del quartiere Italia,   chiedono che l’Amministrazione Comunale ponga fine a questa inaccettabile situazione, mettendo a disposizione dei cittadini, con modalità pubbliche e trasparenti, le seguenti informazioni:
  • quali erano gli impegni della ditta fissati originariamente dagli accordi con il Comune, quali opere per la sistemazione del campo sportivo avrebbero dovuto essere realizzate dalla stessa in cambio della concessione del suolo pubblico per la costruzione dei box privati
  • per quali motivi (e con responsabilità di chi) si è deciso di dividere il destino della convenzione relativa alla costruzione del parcheggio interrato da quello della convenzione che avrebbe dovuto contestualmente fissare opere e oneri economici del proponente privato per la sistemazione dell’edificando centro sportivo e garantire che i lavori procedessero di pari passo con quelli del parcheggio.
  • Quali siano i motivi della notevole lievitazione dei costi
Chiedono inoltre che sia accertato:
  • Se la struttura museale ipogea sia stata realizzata e in quale misura.
  • L’ammontare dei costi finora sostenuti dalla ditta CAM srl per le opere non comprese nel parcheggio, da sottoporre alla verifica di un soggetto pubblico o comunque “terzo”.
  • Il soggetto a cui spetta sostenere i costi della custodia dell’area negli anni, e, nel caso che venisse individuato nell’Amministrazione, l’ammontare dei costi sostenuti dalla CAM srl, da sottoporre alla verifica di un soggetto pubblico o comunque “terzo”.
  • Quali ulteriori impianti sportivi che eccedevano gli accordi iniziali siano stati richiesti dall’allora Presidente del III Municipio alla ditta CAM srl, a fronte di quali ulteriori accordi economici e se sulla base di atti, poteri e deliberazioni congrui.
  • Quali opere siano oggi necessarie per completare le attrezzature sportive previste dal progetto del 2007 e per restituire l’area all’uso della cittadinanza [[ii]]
  • A quanto ammontino i costi necessari al completamento di tali opere e lavori – compresa la ripiantumazione delle alberature andate perse – e quale sia la parte dovuta dalla CAM srl.
Nel caso che, dall’approfondimento giuridico e soprattutto economico delle complesse questioni  dovessero emergere, per la realizzazione degli impianti sportivi inizialmente previsti e per la sistemazione superficiale, oneri a carico dell’amministrazione tali da rendere necessario per il Comune reperire ulteriori risorse per completare l’opera, chiediamo che, sulla base delle normative vigenti per le opere pubbliche, sia i lavori di completamento delle strutture, sia l’eventuale gestione del realizzando centro sportivo da dare a privati per un certo numero di anni, sia bandita una gara pubblica aperta[iii] per individuare il soggetto privato che presenti la migliore offerta . Fermo restando che non dovrebbe essere esclusa aprioristicamente la possibilità di restituire l’area alla cittadinanza in forma di parco pubblico, realizzato con gli oneri concessori dovuti dalla ditta, rinunciando quindi al Centro Sportivo e alla eventuale gestione privata dello stesso.
tennis via como com'era > Vai a Via Como, cronologia e materiali a cura di Thaya Passarelli
[i] Nota prot 37978 del 14 dicembre 2007
[ii] Secondo il Comitato di Via Como, il progetto a cui l’Amministrazione dovrebbe fare riferimento è quello presentato dalla ditta concessionaria del parcheggio nel  2007,  in base al quale il Comune, che ci risulta vantare un credito dalla ditta concessionaria di euro 929.229,82 per  oneri concessori non versati, dovrebbe conseguentemente reperire la differenza necessaria per la   copertura finanziaria  (490.487,30 euro) del progetto (il progetto di sistemazione del 2007 è allegato alle ordinanze e convenzioni 2007 e 2009) e imporre alla ditta  di portarlo a termine nel rispetto delle convenzioni vigenti, ivi inclusa la piantumazione delle alberature
[iii] Si richiede inoltre che  l’eventuale prezzo di offerta della ditta concessionaria del  parcheggio venga, ai fini della comparazione con le altre offerte , aumentato dell’importo di 929.229,82 degli oneri concessori non versati
 

Si è svolta l’11 gennaio la riunione delle Commissioni capitoline congiunte  Mobilità, Urbanistica e Sport avente ad oggetto il PUP e il centro sportivo di via Como, alla presenza dei consiglieri, dei rappresentanti del concessionario CAM srl  (che hanno consegnato una memoria alle Commissioni), degli uffici interessati (l’Ing. Gaudio dell’Ufficio Parcheggi, una rappresentante del Dip. Sport),  dell’assessore all’ambiente del II Municipio Rosario Fabiano e dell’Associazione Carteinregola, che è intervenuta sul tema all’ordine del giorno,  ribadendo però la necessità di un confronto urgente delle Commissioni sul tema generale del Piano Urbano Parcheggi e chiedendo ancora una volta, come già nel settembre scorso, un’audizione dedicata alle conseguenze della Deliberazione dell’ANAC del 2012 sugli interventi del PUP. Richiesta a cui  il Presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno e molti consiglieri presenti si sono impegnati a dare seguito al più presto.
 

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