Si è svolta l’11 gennaio la riunione della Commissione
Mobilità sul tema del parcheggio di via Como.
Come si può evincere dal breve report scritto da Anna Maria Bianchi di Carte in Regola presente alla riunione, la grande forza del
privato quando ha a che fare con la pubblica amministrazione, in questo caso il
Comune di Roma, è che rappresenta i
propri interessi in maniera continuativa e costante tenendo sotto
controllo l’intero processo e non
perdendo di vista i propri interessi. Dall’altra l’amministrazione pubblica dal
2003 ad oggi ha visto un susseguirsi di amministratori , di responsabilità , di
competenze che non sono legate fra loro ma disarticolate e non organizzate. Il
fatto stesso che dal 2003 ad oggi si siano alternati cinque sindaci e altrettanti presidenti di
Municipio con tutto il corollario di consiglieri e presidenti di commissione
come volete che la querelle via Como fosse seguita in maniera tale che fossero
legittimamente rappresentati gli interessi dei cittadini.?
La società costruttrice, la CAM, ha avuto gioco facile avendo davanti a
sé interlocutori deboli transitori e soprattutto impreparati . E si è girata le carte come meglio crede
e , per carità, tutto nel rispetto della legge e degli accordi. Il famoso museo
ipogeo, mai realizzato, in realtà una cava di tufo da
cui venivano estratti i blocchi per le mura serviane, di nessun valore
archeologico, a parte il fatto che non è stato mai realizzato , si è succhiato
800 miila euro degli oneri concessori. Come sono stati spesi questi denari? Sicuramente
esiste una rendicontazione ma è stata mai controllata da contabili comunali
competenti? Il parcheggio famoso che secondo il progetto iniziale era di un
piano , e poi successivamente ampliato di un altro piano, quanto ha reso alla
CAM e quanto al Comune in oneri concessori? Quello che vogliamo dire è
che da parte del Comune c’è una debolezza di fondo determinata dall’alternarsi
continuo di responsabilità nel tempo accompagnata poi dall’impreparazione
culturale dei suoi rappresentanti, spessissimo incapaci di sedersi ad una
riunione preparati.
Se state attenti nel leggere il report della Bianchi, in commissione oltre al
presidente, inconsistente, impreparato e dedito più a chattare che ad ascoltare
e magari imparare qualcosa sull’argomento di cui si parla, era presente una
lista interminabile tra consiglieri e uffici per il Comune.
Per la CAM un rappresentante solo. Ed è lui che vincerà
.SEMPRE.
Via Como, metafora dei pasticci alla romana
Autore
: Redazione
Il Comitato Centro Sportivo via Como da anni si
batte per la risistemazione di tutta l’area un tempo occupata da
uno storico e prestigioso circolo tennistico all’ombra di rigogliose
alberature e che oggi è un degradato coperchio di cemento del sottostante
parcheggio, da tempo ultimato e utilizzato. Dal 2010 il Comitato chiede
che il centro sportivo sia restituito ai cittadini nel rispetto
delle normative vigenti e dell’interesse pubblico. Una storia lunga e con molte
ombre che deve essere affrontata una volta per tutte con tempestività e
trasparenza. L’11 gennaio si è svolta sul tema la riunione delle Commissioni
congiunte Mobilità Urbanistica e Sport in cui è intervenuta Carteinregola (in
calce il video – intervento Anna Maria Bianchi a 42’20” da inizio)
Pubblichiamo il dossier presentato da Carteinregola [scarica il PDF con
sintesi e cronologia CARTEINREGOLA.
VIA COMO 13 GENNAIO 2017
per approfondire
SINTESI DELLA VICENDA*
di Anna Maria Bianchi
Lo storico circolo tennis di via Como, che sin dagli
anni ’30 ospitava una vera e propria oasi di verde con pini secolari intorno a
nove campi in terra battuta dove si sono allenati campioni del tennis quali
Silvana Lazzarino, Lea Pericoli, Nicola Pietrangeli e Gianni Clerici, non c’è
più.
Al suo posto – oggi – si trova solo una distesa grigia
di cemento sotto alla quale è stato costruito un parcheggio interrato
multilivello (287 box auto + stalli a disposizione del circolo sportivo,
Intervento Piano Urbano Parcheggi B1.4-016, Concessionario CAM srl).
Il parcheggio è stato completato da alcuni anni mentre
la superficie – un’area sportiva acquisita a patrimonio comunale e destinata
da ordinanze e convenzioni a strutture sportive – giace da tempo nel degrado e
ha perso le oltre cento alberature esistenti.
Innumerevoli sono state le iniziative intraprese dai
cittadini, in particolare dal Comitato Centro Sportivo di via Como, per
chiedere il rispetto della legalità, della trasparenza e degli impegni presi da
concessionario e amministrazione; decine le riunioni delle Commissioni
municipali e comunali preposte; svariati gli atti del Consiglio del Municipio
(fino al 2013 Roma III, poi Roma II). Alla data del 31 dicembre 2016, la
situazione è sempre la stessa.
Rimandando a una più approfondita lettura della
cronologia in calce, proviamo a riassumere i fatti salienti della vicenda.
Due i nodi cruciali: l’inspiegabile scelta del Comune
di sganciare i destini dei lavori del “sotto” privato (i box finiti e
funzionanti da tempo) dalla realizzazione del “sopra” pubblico (il centro
sportivo mai completato), e la notevole lievitazione, in pochi anni, dei costi
calcolati dalla ditta per la realizzazione degli impianti sportivi (da €
1.600.000 del 2006 al 5.935.616 del 2012), le cui varie motivazioni
richiederebbero verifiche puntuali e trasparenti. Costi che, come le opere, il
Comune inspiegabilmente non ha mai approvato formalmente, trascinando una
situazione non chiara, fino ad arrivare a ipotizzare l’affidamento diretto al
privato per la gestione del centro sportivo per 39 anni per compensare i
lievitati costi di realizzazione…
Nel 2006 il Comune di Roma acquisisce un’area privata
– l’ex centro tennistico di Via Como – e vi colloca un intervento del Piano
urbano Parcheggi. Il parcheggio sotterraneo sarà realizzato da un privato in
concessione per 90 anni, in cambio degli oneri concessori da utilizzare per la
realizzazione di un centro sportivo soprastante ad uso della cittadinanza, da
realizzarsi dallo stesso concessionario privato. Vengono precisamente
individuate le opere superficiali – piscina apribile, club house, 5 campi da
tennis – e quelle sotterranee – un totale di 401 posti auto, dei quali 334 box
privati e 67 stalli aperti rotazionali per il
centro
sportivo. Gli oneri concessori per la realizzazione del Centro sportivo sono
indicati in un totale di €
1.600.000, mentre il costo complessivo
dell’opera, inclusi i parcheggi, è di € 3.200.000.
Nonostante sia indicato esplicitamente in tutti i
documenti che i progetti e i lavori del “sopra” pubblico non devono
assolutamente essere disgiunti da quelli del “sotto” in concessione ai privati,
la successiva Ordinanza N. 56/2007 del Commissario Straordinario per
l’emergenza traffico (il Sindaco Veltroni) approva solo il progetto del
parcheggio, rimandando a successivo atto l’approvazione del progetto e del
piano economico dell’impianto sportivo (comunque allegati all’ordinanza) e
sganciando di fatto il destino della realizzazione del centro sportivo da
quello dei box, nonostante ribadisca che i lavori di costruzione dell’impianto
sportivo non possono essere
tecnicamente ed
economicamente separati dalla concessione riguardante il
parcheggio senza evitare gravi inconvenienti per
l’amministrazione (nella successiva Convenzione sarà pure esplicitato
che “…gli atti di cessione agli assegnatari dei posti auto/box
e/o moto non potranno essere stipulati prima dell’emissione del certificato di collaudo delle
opere di superficie comprese nell’intervento). Gli oneri concessori adesso sono fissati in €
1.419.717,12 – l’importo per la realizzazione del centro sportivo – mentre il
costo complessivo
dell’opera sale a € 5.040.000
Durante le indagini archeologiche preliminari viene
riscontrata la presenza di antiche gallerie di coltivazione del tufo che,
secondo la Soprintendenza[[i]], sono degne non solo di tutela ma anche
di valorizzazione, per cui si rende necessaria la musealizzazione del sito. La
CAM srl presenta all’ufficio parcheggi un progetto di variante elaborato in
base alle prescrizioni della Soprintendenza, che riduce i box (da 334 a 287)
per fare spazio al sito museale. Nel luglio 2009 un’ Ordinanza Commissariale
del Sindaco Alemanno approva la variante per un importo di € 873.965,37,
autorizzando la realizzazione con tale cifra di un sito museale ipogeo che non
modifica la sistemazione superficiale dell’area. Per compensare la riduzione
dei box si cancella l’obbligo per la CAM srl di realizzare i 54 posti auto
rotazionali a disposizione dei cittadini e si deroga al vincolo di
pertinenzialità per i 40 box rimasti invenduti. La successiva nuova Convenzione
attesta quanto stabilito dall’Ordinanza, rimandando ancora una volta
l’approvazione dell’impianto sportivo ad un successivo provvedimento
Ma un ulteriore intoppo alla rapida approvazione del
progetto del Centro Sportivo lo provoca una nota del Presidente del Municipio
(allora III) che, a fine dicembre 2008, ci risulta rifacendosi a due
risoluzioni del Municipio – del 2004 e del 2007 – scrive all’ufficio
Extradipartimentale parcheggi chiedendo che nel Centro Sportivo siano introdotte
una ulteriore palestra fuori terra e una piscina piccola per bambini. In realtà
la risoluzione del 2004 parlava di una palestra “interrata”,
mentre la risoluzione del 2007 non ci risulta che facesse menzione di
alcuna palestra. In ogni caso, negli atti fino ad allora approvati -le due
ordinanze e le due convenzioni – i due ulteriori manufatti non ci risulta
fossero citati.
Tuttavia la nota è sufficiente – ma sarebbe da
approfondire la correttezza dell’iter amministrativo e decisionale – per
chiedere un nuovo progetto per il Campo sportivo alla ditta, con
relativa lievitazione dei costi. Il progetto però, dopo una conferenza
dei servizi durata due anni, non verrà mai approvato – né portato alla
votazione – né dal Sindaco Commissario, né dalla Giunta né dall’Assemblea
Capitolina.
Dai documenti in possesso del Comitato via Como che
risalgono alla fine del 2009, si evince che il nuovo progetto della ditta
prevede, a quel punto, oltre a una piscina ad uso pubblico, 4 campi da tennis
in sintetico “eventualmente polifunzionali” con illuminazione
serale, anche una vasca per aquagym e 1 palestra in elevazione (oltre al parcheggio destinato al centro sportivo
con 67 posti rotazionali) con un costo delle opere che ammonterebbe a € 4.779.392,89. Contemporaneamente negli
uffici comunali si comincia a prendere in considerazione l’ipotesi di dare in
concessione alla CAM srl anche la gestione dell’impianto sportivo per
recuperare i costi della costruzione, che, secondo una
nota dell’Ufficio parcheggi, sarebbe quantificabile, a fine 2009, in
€ 4.314.399,88 (di cui € 929.228 di oneri concessori).
Così, come dichiarato nella memoria dell’11-1-2017, la
CAM srl, all’inizio del 2012, costituisce una società sportiva ad hoc e crea
un’ATI per l’affidamento e la gestione del costruendo impianto sportivo: si
predispone uno schema di convenzione – che non sarà mai approvato – che fissa
il costo dell’opera in euro 5.935.616, di cui 4.732.949 a titolo di
investimento privato, e stabilisce in 39 anni la durata della gestione degli
impianti (con un disciplinare che regola le modalità di utilizzo degli impianti
da parte di scuole e cittadinanza)
Intanto con il passare degli anni l’area è precipitata
nel degrado, le alberature sono sparite, i cittadini hanno inutilmente
protestato promuovendo manifestazioni e raccolte firme chiedendo che il Campo
sportivo venisse portato a termine come da progetto iniziale (reperendo la
differenza sottratta dalla realizzazione del museo ipogeo con un finanziamento
pubblico), la stampa ha periodicamente sollevato il problema, i sopralluoghi
delle Commissioni – aperte alla cittadinanza – per la verifica dei lavori del
museo e della superficie non si sono mai tenuti perché puntualmente deserti, le
mozioni capitoline e del Municipio II (che ha ereditato la patata bollente
dall’accorpamento con l’ex III) sono rimaste senza seguito, così come sono
rimaste senza seguito le richieste di accertamenti legali ed economici avanzate
da vari consiglieri.
Oggi si torna a parlare di affidamento diretto alla
società CAM srl della gestione del Centro Sportivo per coprire i costi di
realizzazione. Ma per i cittadini i nuovi costi da coprire dovrebbero essere
solo quelli sottratti agli oneri concessori per la realizzazione del
museo – che potrebbero essere compensati con un finanziamento
pubblico – mentre la ditta dovrebbe completare il progetto presentato nel
2007 con gli oneri concessori allora previsti, eventualmente aggiornati in
termini di legge.
In ogni caso, dato che, a questo punto, la
realizzazione del parcheggio sotterraneo e quella del Centro sportivo pubblico
su area di proprietà pubblica sono definitivamente scollegati, visto che
il primo è da tempo ultimato e funzionante e il secondo non è stato oggetto di
alcuna convenzione con il Comune, se il Comune si trovasse costretto a
reperire risorse private per completare le opere superficiali, riteniamo
che, sulla base delle normative vigenti per le opere pubbliche, sia i lavori di
completamento delle strutture, sia l’eventuale gestione del realizzando
centro sportivo da dare a privati per un certo numero di anni, dovrebbero
essere affidati a un soggetto selezionato attraverso una gara
pubblica aperta per individuare la migliore offerta .
LE NOSTRE RICHIESTE: TRASPARENZA, LEGALITA’ E
SOLUZIONI
Carteinregola, il Comitato Centro Sportivo di Via Como
e i cittadini residenti nella zona del quartiere Italia, chiedono
che l’Amministrazione Comunale ponga fine a questa inaccettabile situazione, mettendo
a disposizione dei cittadini, con modalità pubbliche e trasparenti, le
seguenti informazioni:
- quali erano gli impegni della ditta fissati originariamente dagli accordi con il Comune, quali opere per la sistemazione del campo sportivo avrebbero dovuto essere realizzate dalla stessa in cambio della concessione del suolo pubblico per la costruzione dei box privati
- per quali motivi (e con responsabilità di chi) si è deciso di dividere il destino della convenzione relativa alla costruzione del parcheggio interrato da quello della convenzione che avrebbe dovuto contestualmente fissare opere e oneri economici del proponente privato per la sistemazione dell’edificando centro sportivo e garantire che i lavori procedessero di pari passo con quelli del parcheggio.
- Quali siano i motivi della notevole lievitazione dei costi
Chiedono inoltre che sia accertato:
- Se la struttura museale ipogea sia stata realizzata e in quale misura.
- L’ammontare dei costi finora sostenuti dalla ditta CAM srl per le opere non comprese nel parcheggio, da sottoporre alla verifica di un soggetto pubblico o comunque “terzo”.
- Il soggetto a cui spetta sostenere i costi della custodia dell’area negli anni, e, nel caso che venisse individuato nell’Amministrazione, l’ammontare dei costi sostenuti dalla CAM srl, da sottoporre alla verifica di un soggetto pubblico o comunque “terzo”.
- Quali ulteriori impianti sportivi che eccedevano gli accordi iniziali siano stati richiesti dall’allora Presidente del III Municipio alla ditta CAM srl, a fronte di quali ulteriori accordi economici e se sulla base di atti, poteri e deliberazioni congrui.
- Quali opere siano oggi necessarie per completare le attrezzature sportive previste dal progetto del 2007 e per restituire l’area all’uso della cittadinanza [[ii]]
- A quanto ammontino i costi necessari al completamento di tali opere e lavori – compresa la ripiantumazione delle alberature andate perse – e quale sia la parte dovuta dalla CAM srl.
Nel caso che, dall’approfondimento giuridico e
soprattutto economico delle complesse questioni dovessero emergere, per
la realizzazione degli impianti sportivi inizialmente previsti e per la
sistemazione superficiale, oneri a carico dell’amministrazione tali da rendere
necessario per il Comune reperire ulteriori risorse per completare l’opera,
chiediamo che, sulla base delle normative vigenti per le opere pubbliche, sia i
lavori di completamento delle strutture, sia l’eventuale gestione del
realizzando centro sportivo da dare a privati per un certo numero di anni, sia
bandita una gara pubblica aperta[iii] per individuare il soggetto privato che
presenti la migliore offerta . Fermo restando che non dovrebbe essere esclusa
aprioristicamente la possibilità di restituire l’area alla cittadinanza in
forma di parco pubblico, realizzato con gli oneri concessori dovuti dalla
ditta, rinunciando quindi al Centro Sportivo e alla eventuale gestione privata
dello stesso.
[ii] Secondo il Comitato di Via Como, il progetto a cui
l’Amministrazione dovrebbe fare riferimento è quello presentato dalla ditta
concessionaria del parcheggio nel 2007, in base al quale il Comune,
che ci risulta vantare un credito dalla ditta concessionaria di euro 929.229,82
per oneri concessori non versati, dovrebbe conseguentemente reperire la
differenza necessaria per la copertura finanziaria
(490.487,30 euro) del progetto (il progetto di sistemazione del 2007 è allegato
alle ordinanze e convenzioni 2007 e 2009) e imporre alla ditta di
portarlo a termine nel rispetto delle convenzioni vigenti, ivi inclusa la
piantumazione delle alberature
[iii] Si richiede inoltre che l’eventuale prezzo di
offerta della ditta concessionaria del parcheggio venga, ai fini della
comparazione con le altre offerte , aumentato dell’importo di 929.229,82 degli
oneri concessori non versati
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