Se le finestre di casa vostra si affacciassero su un tetto
enorme di eternit, malandato e in alcune parti sbriciolato, ci abitereste? Se i vostri figli
andassero sotto questa tetto a scuola di danza o per altra attività ludico/sportiva voi ce li
mandereste? Ci andreste a teatro sempre sotto questo stesso tetto?
Crediamo proprio di no. Sta di fatto che c'è gente che ci abiti con il naso sopra questo tetto, mentre mamme premurose portino i propri figli a danza o altro sotto lo stesso tetto, oppure la sera comitive di amici si apprestino a gustarsi uno spettacolo magari impegnato!!!
Preso atto del gravissimo stato di
manutenzione, fatte le classiche sette chiese per appurare di chi fosse la responsabilità per la rimozione secondo quanto previsto dalla legge
, avendo ricevuto risposte evasive dalla ASL
competente che ci ha rimandato al l’ARPA che invece si dichiara incompetente in materia
sin dalla home page del suo sito (??!!!), dal
proprietario e dal gestore del manufatto, dai vigili urbani, insomma dopo aver fatto
questo inutile giro e non avendo ricavato una informazione utile, stremati da cotanto rimpallo ci restava
solo il nostro senso civico . Quindi ieri (20 gennaio) in tre abbiamo depositato presso
la stazione dei carabinieri Nomentana un
esposto in cui si evidenziava il molto probabile grave
danno per la salute pubblica procurato dallo stato di manutenzione del tetto in
eternit del manufatto in questione con l'ancora molto probabile rilascio nell’aria di pericolosissime polveri sottili.
Riuscirà l’Arma a smuovere l’imperturbabile Autorità
competente ? Sempre ammesso che anche loro volenterosi la trovino. Speriamo proprio di sì!!!
Domenico Fischetto
Di seguito una nota di commento dello scrittore Marchesini.
Di luoghi
interessanti a Roma, tali perché segnati da storie, personaggi ed eventi
importanti e socialmente significativi, sono sicuramente molti. Recentemente mi
è capitato di conoscerne uno che merita di essere segnalato e descritto. Si
trova in Via del Cottanello, alla confluenza tra Via di Pietralata e Via
Tiburtina. In che cosa consiste l'interesse specifico di quel luogo è
presto detto. Innanzitutto al centro di Via del Cottanello opera da anni il
Teatro Piccolo di Pietralata, i cui spazi e attività sono ospitati in un grande
ex magazzino il cui tetto è ricoperto di eternit che sta lì esposto alle
intemperie da decenni, e quindi, trascurato, è in evidente pessimo stato.
Sicuramente siete a conoscenza del fatto che l'eternit deteriorato comporta il
pericolo di rilascio delle polveri di amianto che, se respirate, provocano il
cancro. Dentro quel teatro, sotto quel tetto, sono da anni ospitati gli
spettatori e, adulti e bambini, gli allievi dei corsi di formazione. C'è
però una legge del 1992 che obbliga alla rimozione di quel prodotto a rischio
di rilascio del mortifero amianto. Ma lì, a tutt'oggi, sotto quel tetto in
eternit vistosamente deteriorato, si continuano a svolgere attività aperte al
pubblico.
Ma questo
ancora non basta. Affacciati sopra quel tetto ricoperto di eternit grande come
un campo da calcio, sono stati l'anno scorso ultimati e inaugurati nuovi
edifici: alcune palazzine appartenenti a un consorzio di cooperative con
ottanta appartamenti proposti in acquisto o affitto, e una grande struttura,
denominata Camplus, di proprietà di una Fondazione, inaugurata il 23 novembre
scorso alla presenza di Renzi, destinata a ospitare, ovviamente a pagamento,
centinaia di studenti universitari fuori sede.
Allora,
ricapitolando: alla confluenza tra Via di Pietralata e Via Tiburtina, intorno a
un tetto di eternit e amianto sotto il quale si svolgono le attività di un
teatro, istituzioni benefiche e per definizione eticamente connotate hanno
edificato e propongono i loro alloggi a famiglie e studenti. Ma non è come se
dei benefattori conclamati sospingessero i loro ospiti verso il patibolo?
Dite che esagero? Ma allora perché sarebbe stata fatta una legge
che già nel 1992 imponeva la rimozione di eternit a causa dell'amianto?
Non bastasse, amici conoscitori di questi problemi mi dicono che Roma è piena
di insalubrità abitative simili.
Insomma:
teatro, cooperative di abitazione, fondazioni benefiche con la mission di
ospitare giovani universitari: e, sotto il loro naso, distese di eternit
e amianto pericolose come un braciere malefico. Voi dite che questo non è un
luogo delle contraddizioni della Capitale esemplarmente rappresentativo?
Gian Carlo Marchesini
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