Oggi è il 4 gennaio e' quindi già passato un mese dal referendum costituzionale del 4 dicembre . E' il momento di far sia pure brevemente il punto della situazione . Le forze politiche e le Istituzioni hanno reagito ( in generale ) come se il referendum non avesse dato il segnale chiaro che aveva dato . Al momento sembrano soddisfatti del cambio della guardia a palazzo Chigi . Il tema dell' attesa dell' udienza della sentenza della Corte Costituzionale fissata nella seconda metà di gennaio infatti sembra abbia spostato in avanti nel tempo l'attenzione al tema della riforma della legge elettorale e quella eventuale di un ritocco costituzionale . Si ha la sensazione diffusa che ,diversamente da altri Paesi, da noi invece di accelerare il cambiamento lo si voglia rallentare . Perché ? Attenzione ! Non vorremmo che il referendum costituzionale facesse la fine di quello dell'acqua .... Pubblica o privata .... Ve lo ricordate ? Ecco qual ' e' il punto , continua ad esserci come e' naturale una divaricazione tra la politica , i suoi tempi i suoi interessi e la società civile . Quest'ultima aveva dato un'indicazione davvero chiara di quello che voleva il Paese . Questa affermazione democratica , credo in parte almeno sia stata già tradita . Il governo Gentiloni ( a proposito il Premier si trova a sciare ..... Sopra i monti ..... ) come ha dichiarato e' in linea con il governo Renzi ..... Ha recuperato praticamente tutti i ministri e sottosegretari di Renzi . Qualcuno che aveva capeggiato la riforma bocciata dal voto popolare e' stato/a addirittura promosso/a . Che dire ? Mi ricorda vagamente quello che accadeva nel nostro Paese nella prima parte dell' ottocento ai tempi dei primi moti risorgimentali , Vi ricordate ? Alle contestazioni seguiva non solo la Restaurazione ma anche l'impostazione di politici e politiche fuori dal tempo della storia ! In Italia se si fosse voluto rispettare la volontà e le indicazioni degli elettori italiani occorreva fare altre scelte politiche ed istituzionali . Avviare una riforma della legge elettorale fatta esclusivamente nell'interesse del Paese e non del contingente gioco elettorale delle forze politiche . Iniziare una politica del lavoro che mettendo il lavoro e gli investimenti al centro della cosa pubblica restituisse al mondo del lavoro e della produzione la dignità che con questi grigi esecutivi ha da tempo smarrito .
Luca Giordano
Nessun commento:
Posta un commento