6 gennaio 2017

BAOBAB IN FIAMME


 
 Questa notte è andato a fuoco il magazzino del Baobab, il luogo  dove  si tenne la famosa cena di Buzzi , immortalata in fotografie che sono passate alla storia del costume, diciamo così ,di Roma , a cui avevano preso parte  illustri commensali, alcuni dei quali passati poi ospiti  delle patrie galere, mentre altri, evidentemente più fortunati, si sono trasferiti a Monte Citorio se non a Via Veneto.

 

I pompieri sono intervenuti tempestivamente e hanno impedito che l'incendio divampasse anche nelle strutture vicine. Il magazzino andato a fuoco conteneva materiale di varia natura strettamente correlato all'attività di assistenza degli immigrati.
Dopo l’allontanamento forzoso dei giovani rifugiati eritrei nelle strutture della Caritas ,Via Cupa apparentemente era tornata alla tranquillità di sempre  e i suoi residenti avevano tirato un sospiro di sollievo. La situazione infatti non era più sostenibile,   con i rifugiati attendati per strada in condizioni igieniche precarie  e con l’inverno alle porte .Il loro allontanamento ,se pur contestato in un primo tempo dagli operatori italiani che ne curavano  volontariamente l’assistenza, Baobab Experience, in un secondo tempo la  soluzione trovata dal Comune con  la Croce Rossa metteva tutti d’accordo.
Quindi via Cupa tornava ad essere una tranquilla strada del quartiere che ruota intorno alla Stazione Tiburtina e il Verano, con  il centro socioculturale tunisino dedito  alla sua attività con il  suo quotidiano viavai di giovani tunisini, si presume tutti in regola con il permesso di soggiorno, la scuola di tango riapriva le lezioni di “avvio” per i principianti e così tutte le attività  che si sviluppano tra questa via e  la confinante   S.Genesio. Nulla lasciava presagire ad un episodio del genere. Coincidenza ha voluto che nella stessa notte un episodio analogo si registrasse in una struttura della Croce Rossa in via Ramazzini dove il fuoco divampato per cause ignote ha distrutto due autoambulanze e un furgone..
Materiale di indagine   più che sufficiente per gli uomini di S.Vitale, a cui auguriamo buon lavoro.

Domenico Fischetto

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