Non era nemmeno iniziato il nuovo anno, che un pazzo armato
faceva strage in una discoteca di Instanbul.
Tutte le premesse di un nuovo anno all’insegna di quanto di
peggio si potesse prevedere veniva
confermato.
Giovani vite spezzate da un fanatismo che non ha più regole se non
quello di macchiarsi di delitti ignobili e senza senso. Fino a quando la follia umana non la smetterà di
prevaricare il prossimo assisteremo a queste stragi senza fine. E i dotti e
pensosi commenti che seguiranno non serviranno ad asciugare le lacrime dei
sopravvissuti né a far tornare in vita i morti.
Ci si chiede cosa stia a fare l’ONU e tutti gli organismi che dovrebbero favorire
il dialogo tra i popoli e la soluzione pacifica delle controversie. Vite umane
continuano ad essere sacrificate sull’altare dell’egoismo e degli interessi di
parte. Non ci sarà mai pace finchè prevarrà l’egoismo e la legge del più forte.
E poi smettiamola una volta per tutte con le morti di serie A e quelle di serie B. Di lamentarci quando le stragi colpiscono le piazze dell'Occidente, e di derubricare come notizia marginale le stragi che continuamente si ripetono in Siria, in Iraq, in Afghanistan e in tutti i paesi colpiti dal fanatismo religioso e non.
Le vittime sono vittime innocenti sia che vivano a Parigi che a Bagdad!!!
Ci si chiede allora che senso abbia la festa del Natale,
almeno per noi occidentali, quando poi gli Stati più forti , che sono occidentali, si dotano di armi
fisiche se non di più subdole per sopraffare i più deboli , i più indifesi, per prevaricare se non di privare altri popoli dei diritti fondamentali. Aboliamolo
il Natale , festa mondiale dell’ipocrisia finchè non saremo in grado di garantire a
TUTTI il diritto alla vita mentre ora siamo capaci solo a garantire la
sopraffazione del più indifeso.
Ora il Papa dirà le solite parole buone e di
circostanza dal balcone di S.Pietro, i massimi governanti condanneranno il
gesto criminoso , ma nessuno realmente farà qualcosa per evitare che fra
qualche giorno si verifichi un analogo episodio.
E la commedia delle parti ripeterà il suo copione.
E la commedia delle parti ripeterà il suo copione.
Domenico Fischetto
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