21 febbraio 2017

ACQUE AGITATE NEL PD

                                        Andrea Orlando
 
 
Ancora questa mattina il governatore della Puglia, Michele Emiliano, non ha sciolto il nodo gordiano e non ha deciso cosa fare. Invero Emiliano e' blandito da Renzi, che gli avrebbe offerto di fare in tarda primavera la conferenza programmatica, che comporterebbe un confronto serio sulla politica delle scelte , sul partito. Ma rimarrebbe incerto il momento in cui la conferenza verrebbe fissata. Piu' avanti nella stagione primaverile fosse fatta la conferenza , piu' si allontanerebbe il rischio di andare alle urne, ponendo fine anticipato alla legislatura ed all'esecutivo Gentiloni. Anche Franceschini, il capo corrente ex DC, spinge per una conferenza il piu' avanti possibile. Un confronto alle primarie Renzi versus Emiliano darebbe a Renzi  almeno il 70/75% delle preferenze. In pratica tutto o quasi all' interno del PD rimarrebbe con gli stessi rapporti di forze attuali.  In queste ore potrebbe prendere piede anche una possibile candidatura al  futuro congresso di Orlando, l' attuale ministro della Giustizia. Ex appartenente ai Ds,  " giovane turco", sembra che in queste ore concitate, si sia avvicinato , o meglio, messo d'accordo  con  Gianni Cuperlo e Cesare Damiano. Un nuovo " triumvirato" che restando nel perimetro PD, assicurerebbe che la componente della sinistra del partito resterebbe salda e dentro il partito e volterebbe le spalle a Bersani e D' Alema, le cui scelte scissioniste verrebbero svalutate e ridimensionate. Del resto al momento, nel PD regna una grande confusione.Non sarebbero molti i funzionari del partito pronti ad andare via ed a livello territoriale sarebbero la Basilicata, con Speranza e la Calabria con Stumpo le regioni che prenderebbero il largo dal Nazareno, atteso che la Puglia con Emiliano e' ancora nel dubbio di cosa fare. Certo e' che Orlando con ironia non casuale dal gruppo di Renzi e' salutato come " il nostro, e sottolineo nostro, Bernye Sanders". Come a dire, si smarca ma vinciamo lo stesso noi rappresentando, nell' ottica renziana, un utile strumento per dividere gli avversari ed al contempo rafforzare il proprio blocco . Se fate un attimo attenzione a quanto qui sintetizzato, spero sarete d'accordo che questa e' tutta tattica politica, solo tattica  astuta, che nasce da un odio freddo, ma dove e' completamente smarrita la politica. Invero, benche' molti quotidiani, penso all' editoriale di ieri sul Corsera di Paolo Mieli, si sforzino di presentare la scissione quale una sedizione di scontenti, che soffrono di poltronite, cosi mettendo alla gogna mediatica le scelte di chi rifiuta il progetto politico di Renzi, a nostro modesto avviso le ragioni della scissione  sono vere e sono altre. Magari gli scissionisti non sono stati bravi e non lo sono nemmeno adesso nello spiegare le ragioni del perche' andare via dal PD. Per capirlo occorre ad esempio ricordare cosa accadde sotto la segreteria di Renzi con  Stefano Fassina, allora sottosegratario all' economia . Renzi disse " Fassina chi ?" Solo perche' Fassina  aveva delle idee politiche che non collimavano con quelle di Renzi. Che dire poi dei 10 deputati in commissione riforme costituzionali, tra cui Alfredo D' Attorre, revocati di ufficio senza alcun riguardo, solo perche' non condividevano la schiforma costituzionale desiderata dal duo Renzi/Boschi ? E tutta la politica per davvero neo-liberista in danno del lavoro e dei lavoratori che il governo Renzi ha fatto quando era in carica ? Vogliamo fare finta di dimenticarlo ?  Il tentativo smaccato di indebolire il presidio di sovranita' che era insito nella schiforma dell' Italicum e della riforma costituzionale che avrebbero reso posdibile anche da noi, in Italia ,che la nostra democrazia diventasse per l' appunto una " democratura" come adesso sta avvenendo in altri paesi, vogliamo dimenticarlo forse ?  Il progetto spavaldo di Renzi di spostare il baricentro politico a destra, lo vogliamo dimenticare? Se taluno volesse pensare male,( Andreotti diceva a pensare male si fa peccato, ma talvolta si comprende come stanno le cose), non potrebbe essere indotto a pensare che Renzi ed il renzismo costituiscano un " cavallo di troia" inserito da menti raffinatissime al cuore del piu' importante partito italiano ,quello che una volta era " l' arsenale della democrazia italiana" ?? Suvvia come qualificare le strane alleanze ed amicizie di questo giovin toscano? Parliamo di cose serie, pensiamo ai nostri cari, ai nostri figli ,guardiamo avanti, forse ci attendono nuove delusioni , ma non venite a prenderci in giro ! Non ci raccontate che  Bersani, D' Alema, Rossi e tutti I compagni e le compagne che in queste ore stanno bevendo dall' amaro calice, stiano facendo questa scelta drammatica a cuor leggero perche' malati di " poltronite" come sfacciatamente sostiene molta stampa di regime. I famosi " pennivendoli " di craxiana memoria ".Suvvia ! Noi non abbiamo l' anello al naso !
 Buon lavoro a tutti.
 Luca Giordano.

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