Riportiamo la lettera aperta indirizzata a Bersani pubblicata da Andrea Natoli nella sua pagina fb.. Ci cominciavamo a preoccupare perché era da parecchio tempo che non lo sentivamo intervenire. Probabilmente gl'ultimi eventi hanno smosso la sua ritrosia che non è dovuta a timidezza o ad altra formula intima ma perché ormai allontanatosi dalla politica per dedicarsi alla sua passione: il mare.
E quindi siamo stati piacevolmente sorpresi nel leggere questa sua lettera indirizzata a Bersani, nel consueto stile di Andrea: asciutto e diretto.
E quindi siamo stati piacevolmente sorpresi nel leggere questa sua lettera indirizzata a Bersani, nel consueto stile di Andrea: asciutto e diretto.
Bentornato Andrea
Lettera aperta a Bersani
Caro Bersani: sentire i suoi interventi, al Partito e sui media, e’ sempre interessante: si avverte un ragionamento articolato, profondo di chi ha esperienza e visione politica frutto di ragionamento, passione civile e radicamento nella realta’. Tutt’altra cosa rispetto ai fuochi d’artificio, scoppiettanti quanto vuoti di un Renzi o alle gelide quanto inconsistenti elucubrazioni di un Di Maio.
Del resto, come non sentirsi scaldare il cuore quando Lei dichiara che “dobbiamo recuperare il contatto col nostro popolo”, sottintendendo che quel contatto, fondamentale per la sinistra, con Renzi si e’ perso.
Vero, verissimo, e lo dico pur avendo sostenuto all’inizio l’exploit del Rignanese. Ma, per quanto poco io conti, vorrei segnalarLe che io ho lasciato il PD dopo anni di attiva militanza (del resto la storia del PCI e’ nel DNA mio e della mia famiglia) non per gli errori di Renzi, ma prima, quando c’era Lei, e il signor D’Alema.
E’ da anni, ben prima di Renzi, che il ruolo delle sezioni, fondamentale per la creazione non solo del consenso ma anche dello spirito di comunita’, e’ stato progressivamente immiserito.
E’ vero, si dice che l’esperienza oscena (come certificato da Barca) del PD romano non sia quella del resto d’Italia, ma resta emblematica di una deriva che, dove piu’ dove meno, ha contagiato tutto e tutti.
E’ anche dal “suo” PD che viene una deriva che Renzi ha solo portato a compimento. A Roma, senza ripetere le considerazioni di Barca, il PD e’ stato sfasciato anche dallo “strategicismo” di D’Alema, nonche’ da un consociativismo che ha promosso la parte peggiore della DC “mazzetara” a scapito della parte sana della stessa DC e del PCI. A Roma ho visto quelli per cui essere esperto di politica significa soltanto sapere come far passare un’opera pubblica controversa abbindolando la popolazione, quelli per cui un “uomo di mondo” e’ uno che sa come prendere e dare soldi e favori. Mafia capitale, e’ noto, non nasce con Renzi. Orfini tutto questo lo sapeva e lei, anche prima di Barca, non poteva non sapere.
E’ da quel partito che sono uscito, Renzi e’ venuto dopo e ha proseguito su quella stessa strada.
E mo’, caro Bersani, caro Renzi, ..…fateme vede’ come riuscite a “recuperarmi”!
Caro Bersani: sentire i suoi interventi, al Partito e sui media, e’ sempre interessante: si avverte un ragionamento articolato, profondo di chi ha esperienza e visione politica frutto di ragionamento, passione civile e radicamento nella realta’. Tutt’altra cosa rispetto ai fuochi d’artificio, scoppiettanti quanto vuoti di un Renzi o alle gelide quanto inconsistenti elucubrazioni di un Di Maio.
Del resto, come non sentirsi scaldare il cuore quando Lei dichiara che “dobbiamo recuperare il contatto col nostro popolo”, sottintendendo che quel contatto, fondamentale per la sinistra, con Renzi si e’ perso.
Vero, verissimo, e lo dico pur avendo sostenuto all’inizio l’exploit del Rignanese. Ma, per quanto poco io conti, vorrei segnalarLe che io ho lasciato il PD dopo anni di attiva militanza (del resto la storia del PCI e’ nel DNA mio e della mia famiglia) non per gli errori di Renzi, ma prima, quando c’era Lei, e il signor D’Alema.
E’ da anni, ben prima di Renzi, che il ruolo delle sezioni, fondamentale per la creazione non solo del consenso ma anche dello spirito di comunita’, e’ stato progressivamente immiserito.
E’ vero, si dice che l’esperienza oscena (come certificato da Barca) del PD romano non sia quella del resto d’Italia, ma resta emblematica di una deriva che, dove piu’ dove meno, ha contagiato tutto e tutti.
E’ anche dal “suo” PD che viene una deriva che Renzi ha solo portato a compimento. A Roma, senza ripetere le considerazioni di Barca, il PD e’ stato sfasciato anche dallo “strategicismo” di D’Alema, nonche’ da un consociativismo che ha promosso la parte peggiore della DC “mazzetara” a scapito della parte sana della stessa DC e del PCI. A Roma ho visto quelli per cui essere esperto di politica significa soltanto sapere come far passare un’opera pubblica controversa abbindolando la popolazione, quelli per cui un “uomo di mondo” e’ uno che sa come prendere e dare soldi e favori. Mafia capitale, e’ noto, non nasce con Renzi. Orfini tutto questo lo sapeva e lei, anche prima di Barca, non poteva non sapere.
E’ da quel partito che sono uscito, Renzi e’ venuto dopo e ha proseguito su quella stessa strada.
E mo’, caro Bersani, caro Renzi, ..…fateme vede’ come riuscite a “recuperarmi”!
Andrea Natoli
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