Proponiamo la lettura e alla riflessione dei nostri lettori questa iniziativa molto interessante sui fiumi. adottata in Portogallo.
Lo stato pietoso e comatoso in cui versa il Tevere suggerirebbe ad un'amministrazione animata da buon senso un intervento mirato e graduale per salvare il fiume di Roma. E' inutile parlarne, Un'amministrazione che dopo sette mesi di governo è ancora avvitata su se stessa più attenta a proteggere la propria immagine personale piuttosto che a governare Roma, non può certo pensare al Tevere. Figurarsi!!!
POVERO TEVERE, POVERA ROMA,POVERI NOI!!!!
D.F.
“Adotta un pezzo di un fiume!”.
Partecipazione pubblica, educazione ambientale e qualità dei fiumi
in Portogallo
Il Portogallo è un Paese piccolo per superficie – con i suoi 92.212 km² è circa 1/3 dell’Italia – eppure è ricco di fiumi e corsi d’acqua con caratteristiche diverse tra di loro: alcuni sono navigabili, altri produttori di energia idroelettrica, altri rappresentano il confine del Paese (almeno metà della frontiera spagnola corre lungo corsi d’acqua).
La maggioranza sfocia nell’Oceano Atlantico, tra questi il fiume Tago, che, avendo la foce a Lisbona e trovandosi a pochi chilometri dall’oceano, regalava, in tempi non lontani, scenari meravigliosi alla capitale con delfini che saltavano nel fiume accanto alle barche.
Oggi i fiumi portoghesi presentano problemi riguardanti la qualità delle acque, la mancanza di conoscenze ambientali tra i cittadini e la scarsa partecipazione pubblica.
Per questi motivi è nato il Projeto Rios (Progetto fiumi), che unisce la tutela delle sponde fluviali al coinvolgimento della popolazione, rispondendo agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e all’applicazione della Carta della Terra e della Direttiva Quadro Acqua 2000/60/CE.
Nato nel 1997 in Catalogna dall’associazione “Associació Hàbitats para Projecte RIUS Catalunya”, il progetto fu adottato nel territorio portoghese, a seguito del protocollo con l’associazione catalana, ed è attivo dal 2006 e coordinato da ASPEA - Associazione Portoghese di Educazione Ambientale.
“Adote um troço de um rio!” (Adotta un pezzo di un fiume!): questo è lo slogan del progetto, che vuole dare una risposta concreta a una problematica nota, in ambito nazionale e globale, riguardante il deterioramento della qualità dei fiumi e la mancanza di un utilizzo effettivo da parte della popolazione in generale.
Il pubblico del progetto riguarda Municipi, Imprese, scuole, scout, associazioni culturali, di agricoltori, di cacciatori, centri anziani, gruppi di amici, famiglie, etc.
Chiunque riunendosi in un gruppo di almeno 4 persone può adottare un pezzo di sponda fluviale (500 metri), avendone cura e contribuendo al suo sviluppo sostenibile.
Il progetto di adozione presentato da ciascun gruppo deve contenere almeno 2 attività sul fiume, come un’uscita in campo per raccogliere dati scientifici sulla qualità delle acque e un’azione di miglioramento dell’habitat naturale. A questi si possono aggiungere attività formative, scolastiche e culturali in generale, che contribuiscono a divulgare uno o più aspetti del fiume, promuovendo così la curiosità scientifica a un pubblico più vasto.
Attuato attraverso una metodologia sperimentale, il progetto ingloba la raccolta e il registro di dati geografici, fisico-chimici e biologici, ma anche informazioni riguardanti eventi storico-culturali, sociali ed etnografici.
I gruppi eseguono un periodo di formazione con tecnici specializzati e un tutor per gruppo li accompagna nelle uscite in campo e per le azioni di miglioramento. Per il monitoraggio e la vigilanza i gruppi sviluppano competenze necessarie per procedere in autonomia.
Alcuni obiettivi specifici del progetto sono:
- lo sviluppo di una riflessione partecipata, con uno scambio di idee ed esperienze, strategie e metodologie;
- l’incremento di uno spirito di cooperazione fra i gruppi coinvolti;
- il monitoraggio costante con la relativa valutazione del grado della qualità dell’acqua;
- la sensibilizzazione della popolazione per l’adozione di strategie per il miglioramento dell’ambiente;
- la promozione di una connessione affettiva della comunità locale allo spazio fluviale, organizzando azioni, attività ed eventi per la divulgazione e la discussione sull’importanza degli ecosistemi fluviali.
Promosso da numerosi premi nazionali e internazionali, il progetto ha riscontrato un grande successo; dal lancio del progetto ad oggi vi sono 375 gruppi inscritti di 109 municipi, 187 km di fiume adottati, più di 8500 partecipanti e più di 50.000 persone coinvolte in attività.
Partners del progetto sono diverse entità istituzionali quali Comuni e Municipi, ma anche scuole, associazioni, ONGS, istituti e centri di ricerca e imprese, contribuendo a formare una rete nazionale di soggetti interessati alla tutela e alla valorizzazione delle linee d’acqua.
Con una posizione innovatrice di volontariato ambientale, il progetto implementa iniziative durature nell’ambito della consapevolezza ambientale, inducendo i gruppi a sentirsi responsabili di una costante cura del fiume, della gestione dell’acqua e della biodiversità naturale. Lo slogan, infatti, continua così: “Non si adotta una parte di un fiume per un giorno, una settimana, un mese o un anno, si adotta per sempre! Sia attivo e faccia una buona azione…adotta un fiume – questo può essere la sua missione!”.
Maggiori info su:
Caterina Francesca Di Giovanni
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