27 febbraio 2017

RENZI IN TV INVECE DI FARE AUTOCRITICA SE LA PRENDE CON D'ALEMA




Ieri sera ospite da Fazio, Renzi ha rilasciato una lunga intervista sparando a zero su D' Alema. In verità più che un' intervista sembrava un monologo, poiché il Fazio oltre a balbettare qualche parola non ha fatto. Si è trattato quindi del classico spazio televisivo " comprato" per aver una tribuna da cui catturare " audience". Sorvolo sulla circostanza per cui Mamma Rai paga oltre due milioni l'anno il Fazio, che con quell'aria "da bravo ragazzo" ci confeziona queste perle di informazione ed intrattenimento per soffermarmi un attimo su quello che Renzi ha voluto dire. Egli ha ribadito l'accusa a Massimo D'Alema di essere il " conducatcor" della scissione. Se ricordate bene e' la stessa accusa ,che non più tardi della scorsa settimana Giachetti aveva già rivolto a D'Alema , quel Giachetti che già si era distinto per aver offeso a freddo, con premeditazione, Roberto Speranza definendolo "una faccia di c--" È evidente quindi che il Renzi ed i suoi manutengoli hanno deliberatamente scelto di offendere gli avversari politici con attacchi bassi e volgari direttamente alle loro persone, diretti ad umiliare gli avversari. Sta roba, non si vedeva in Italia dai tempi dell' avvento del fascismo. Vi invito a riflettere su questo aspetto. Ricordate infatti l'offesa che il Renzi aveva rivolto a Pierluigi Bersani, persona buona e molto per bene, quando l' aveva qualificato un buon bevitore di birra? Avete notato come il Renzi ha apostrofato e espressamente minacciato l' ottimo Andrea Orlando, appena si è conosciuta la sua scelta di candidarsi alla segreteria del PD ?  Gli è stato detto di " stare attento, perché se puta caso fosse arrivato terzo alle primarie, avrebbe corso il serio rischio di non essere più candidato nei collegi elettorali". Ebbene cari amici e care amiche, è questa la visione della democrazia del Renzi ed i suoi manutengoli. Egli ha in più occasioni palesato una tendenza autoritaria, incentrata sul culto della sua persona. Evidentemente ci troviamo davanti un signore con notevoli problemi personali di narcisismo..... ma il paese non può farsi carico delle nevrosi di nessuno di noi. Il tema più importante tuttavia mi sembra un altro.  Renzi continua a mentire agli italiani, dei quali ovviamente non ha alcun rispetto e considerazione. Ieri sera ha spudoratamente affermato che solo pochi italiani avevano bocciato il referendum . Suggerendo in modo subliminale che cosi facendo si fosse tornati alla prima repubblica. Affermazione falsa ed offensiva di tutti coloro che hanno votato NO al referendum costituzionale del 4 dicembre. Se qualcuno è tornato ai tempi della prima repubblica , quello è il sig. Tiziano padre di Matteo Renzi che si trova attualmente indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per un giro di tangenti legate alla Consip , un Ente pubblico economico. Insomma il contenuto oltre i toni del monologo del Renzi mi sono sembrati di basso profilo. Mi stupisco in cuor mio di come egli possa godere ancora dell' endorsement di personaggi tipo : Fassino, Del Rio, Franceschini ed altri che avevano decisamente un altro stile ed un diverso approccio al partito ed alle sue varie componenti. L' accusa a Massimo D'Alema. L'accusa non solo è ingiusta ed offensiva, è soprattutto errata. Se D'Alema ha avuto un merito oggettivo che ha già assunto portata storica, questo consiste nell' aver organizzato e sorretto il dissenso al referendum costituzionale del 4 dicembre. D'Alema aveva visto bene ed in modo lucido e razionale se è vero come è vero che ben sei italiani su dieci hanno detto NO alla schiforma che Renzi ed i suoi manutengoli volevano imporre al Paese. Per me non è un mistero, anzi è una convinzione che essi volevano introdurre in Italia una " democratura" una chiara riduzione degli spazi di sovranita' e partecipazione. Operando sulla legge elettorale e sul funzionamento degli organi della rappresentanza parlamentare . Vi chiederete perché mai Renzi ed i suoi sodali volevano questa" inversione a destra"? Essi erano e continuano ad essere espressione di gruppi di potere che credono che per poter governare il Paese, occorra favorire il capitale finanziario ed le grandi imprese ed occorra mettere in sicurezza in poche mani di tecnocrati le leve e le chiavi del potere politico. È un piano largamente condiviso e perseguito oggi in Europa , si tratta come è noto dell' ideologia ordo-liberale di stampo tedesco-olandese. D'Alema forte dello studio e della riflessione degli studiosi economici critici di questo modello e questo progetto , tra i tanti i premi nobel  ricordiamo Stiglitz ed altri, sta tentando, come del resto ha espressamente affermato, di dare una funzione politica a questa critica della globalizzazione e dell' ordo illiberale germanico Dovremmo fare una statua a Massimo D'Alema: il suo è il migliore progetto politico degli ultimi decenni . Per questo il Renzi ed i suoi lo detestano e lo avversano . Essi sono infatti lo strumento politico a sostegno dell' ordo liberale germanico, anche se non vengono a raccontarcelo.
Buon inizio di settimana a tutti .
Luca Giordano per Tre Righe .


I commenti di Marchesini
Una scissione ideata e prodotta da D'Alema". Quando qualcuno parte arrogante per rottamare e finisce per essere rottamato. Quando l'allievo che voleva superare il maestro si è dimostrato un principiante borioso. Quando adesso pretende di essere compatito e consolato. Quando chi scopre all'improvviso in California la green economy si scorda di avere tentato di far fallire il referendum contro le trivelle dei petrolieri, e finisce miseramente trivellato.

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La differenza fondamentale tra Renzi e Bersani, o D'Alema, non riguarda l'analisi per appurare chi nel merito di una questione ha torto o ragione. La differenza si colloca molto prima, alla radice. Non sul terreno della serietà e dell'impegno con cui le questioni si affrontano, ma del valore e peso che alle questioni viene dato. Renzi è un venditore che gioca unicamente per affermarsi e vincere, il perché e per cosa gli è tutto sommato indifferente. A Renzi quel che è buono ...e giusto non cale, perché è convinto che per prevalere basta essere il migliore nel saper comunicare e persuadere. Renzi vende sè stesso, il suo smisurato ego. Pur di affermarsi è disposto a tutto. Chi gli resiste o si pone come ostacolo, lui lo fa fuori senza battere ciglio. Vedi Letta e Marino. E avanti il prossimo. In questo ovviamente Renzi non è il solo, interpreta al meglio la politica come potere e comando. Ma fermarlo, e alla fine l'hanno capito anche D'Alema e Bersani, che sono per molte ragioni censurabili, è semplicemente questione di auto tutela collettiva e buon senso
G.C.Marchesini
 

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