http://ecoradicali.it/2017/02/raggi-riforme-calate-dallalto-stadio/
Virginia Raggi scende in piazza e si schiera con i tassisti: «Basta riforme calate dall’alto». Lo afferma una Sindaca che – sulle Olimpiadi – ha impedito alla cittadinanza di esprimersi, calando dall’alto, il proprio veto con la scusa delle speculazioni. Peccato che la stessa sensibilità ambientale non si sia vista sulla vicenda della mega speculazione a Tor di Valle.
Da diversi mesi la “nuova” Amministrazione gestisce la vicenda tagliando fuori la cittadinanza, che riesce ad avere poche e contraddittorie informazioni solo attraverso le indiscrezioni giornalistiche.
In questo clima da “Mani sulla città”, occorre ricordare che il Piano Regolatore Generale (PRG) prevede per Tor di Valle servizi sportivi privati: altro che grattacieli, i vincoli massimi di altezza sono di 10 metri. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR, che è sovraordinato al PRG) prevede l’inedificabilità totale.
Questo sarebbe bastato per chiudere immediatamente il dossier. Quanto alle tribune dell’ex ippodromo, sono vincolate dal 2008. Quali sarebbero quindi le «importanti novità» di cui parla la Sindaca Raggi?
Allora appare chiaro che l’unico modo per evitare scelte «calate dall’alto» e per operare «nella legalità» sia quello di fermare immediatamente il gioco delle tre carte nell’illusione di accontentare un po’ tutti: speculatori e ambientalisti, tifosi e intellettuali.
Roma dispone di undici aree già individuate dal PRG che consentono l’edificazione di grandi impianti sportivi: stadi compresi. Se si vuole dare alla Roma uno stadio, lo si potrebbe fare immediatamente, andando a riqualificare aree degradate, invece di sfigurare l’ultima ansa verde del Tevere.
Nella giornata di oggi abbiamo inviato l’intero dossier alla Commissione europea, segnalando quelle che a nostro avviso rappresentano gravi carenze e violazioni del Diritto comunitario.
In particolare, abbiamo segnalato come la Procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) non rispetterebbe i criteri di partecipazione previsti dalla norme europee. I tanti cittadini e associazioni che in questi mesi si sono espresse avrebbero avuto il pieno diritto di essere consultati in via istituzionale.
Ma, ancor più grave è l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), obbligatoria a livello comunitario per tutte le trasformazioni urbanistiche. In questo caso mancherebbe l’intera istruttoria, sia nella parte tecnica che in quella relativa alle consultazioni che dovrebbero riguardare la popolazione residente nel Comune di Roma.
Abbiamo inoltre segnalato alla Commissione come, a nostro avviso, queste fattispecie costituirebbero violazione della Convenzione di Århus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Qualora la Commissione accogliesse i nostri rilievi, potrebbe aprire una procedura d’infrazione e un deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per violazione dei diritti civili dei cittadini di Roma. In tal caso, gli amministratori potrebbero essere chiamati a rispondere di danno erariale. I nuovi gattopardi sono avvisati.
Fabrizio Cianci
Segretario EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista
da Raggi e il gioco delle tre carte sullo Stadio. Oggi abbiamo inviato l’intero dossier a Bruxelles
Virginia Raggi scende in piazza e si schiera con i tassisti: «Basta riforme calate dall’alto». Lo afferma una Sindaca che – sulle Olimpiadi – ha impedito alla cittadinanza di esprimersi, calando dall’alto, il proprio veto con la scusa delle speculazioni. Peccato che la stessa sensibilità ambientale non si sia vista sulla vicenda della mega speculazione a Tor di Valle.
Da diversi mesi la “nuova” Amministrazione gestisce la vicenda tagliando fuori la cittadinanza, che riesce ad avere poche e contraddittorie informazioni solo attraverso le indiscrezioni giornalistiche.
In questo clima da “Mani sulla città”, occorre ricordare che il Piano Regolatore Generale (PRG) prevede per Tor di Valle servizi sportivi privati: altro che grattacieli, i vincoli massimi di altezza sono di 10 metri. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR, che è sovraordinato al PRG) prevede l’inedificabilità totale.
Questo sarebbe bastato per chiudere immediatamente il dossier. Quanto alle tribune dell’ex ippodromo, sono vincolate dal 2008. Quali sarebbero quindi le «importanti novità» di cui parla la Sindaca Raggi?
Allora appare chiaro che l’unico modo per evitare scelte «calate dall’alto» e per operare «nella legalità» sia quello di fermare immediatamente il gioco delle tre carte nell’illusione di accontentare un po’ tutti: speculatori e ambientalisti, tifosi e intellettuali.
Roma dispone di undici aree già individuate dal PRG che consentono l’edificazione di grandi impianti sportivi: stadi compresi. Se si vuole dare alla Roma uno stadio, lo si potrebbe fare immediatamente, andando a riqualificare aree degradate, invece di sfigurare l’ultima ansa verde del Tevere.
Nella giornata di oggi abbiamo inviato l’intero dossier alla Commissione europea, segnalando quelle che a nostro avviso rappresentano gravi carenze e violazioni del Diritto comunitario.
In particolare, abbiamo segnalato come la Procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) non rispetterebbe i criteri di partecipazione previsti dalla norme europee. I tanti cittadini e associazioni che in questi mesi si sono espresse avrebbero avuto il pieno diritto di essere consultati in via istituzionale.
Ma, ancor più grave è l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), obbligatoria a livello comunitario per tutte le trasformazioni urbanistiche. In questo caso mancherebbe l’intera istruttoria, sia nella parte tecnica che in quella relativa alle consultazioni che dovrebbero riguardare la popolazione residente nel Comune di Roma.
Abbiamo inoltre segnalato alla Commissione come, a nostro avviso, queste fattispecie costituirebbero violazione della Convenzione di Århus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Qualora la Commissione accogliesse i nostri rilievi, potrebbe aprire una procedura d’infrazione e un deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per violazione dei diritti civili dei cittadini di Roma. In tal caso, gli amministratori potrebbero essere chiamati a rispondere di danno erariale. I nuovi gattopardi sono avvisati.
Fabrizio Cianci
Segretario EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista
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