26 aprile 2017

A Roma la Liberazione è una locomotiva


"Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali, parole che dicevano gli uomini son tutti uguali..." La Locomotiva di Francesco Guccini è stata una delle canzoni che hanno animato il corteo organizzato dall'ANPI nella Capitale per la giornata del 25 aprile, in perfetta sintonia con quanto hanno dichiarato i due più autorevoli partigiani presenti, Tina Costa e  Modesto Di Veglia:
" Questo corteo è aperto a tutti coloro che intendono lottare per ogni tipo di violenza, per affermare l'uguaglianza e la libertà di tutti gli uomini". In queste parole vi è sicuramente un messaggio alla Brigata Ebraica che ha deciso di non aderire alla manifestazione che si è conclusa a Porta S. Paolo,  perché contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi. Proprio mentre i quartieri di Garbatella e Ostiense si animavano con la sfilata guidata dallo striscione dell'ANPI con la semplice scritta "partigiani"; in via Balbo iniziava il presidio della Comunità Ebraica sulle note dell'inno Di Mameli. "La storia è tutta qui, il resto sono solo menzogne" dichiara, dal palco allestito proprio di fronte
all' Oratorio di Castro, il vice presidente della comunità, Ruben Della Rocca. Dallo stesso palco Maria Elena Boschi ha affermato che "il 25 aprile è la giornata della Liberazione, della memoria e non delle divisioni". Allora viene un po' da chiedersi come mai il suo partito a Roma non abbia partecipato anche all'iniziativa dell'ANPI. Ma la risposta è chiara nelle sue parole conclusive: "Chi tiene fuori la brigata ebraica dalle celebrazioni del 25 aprile nega la storia e la verità", e proprio quelli che oggi, secondo  la Boschi, negherebbero la storia e la verità, sono coloro che difesero la Costituzione da quella riforma che portava la sua firma e quella dell'ex premier Matteo Renzi. Chissà se la scelta del PD romano di non partecipare al corteo guidato dall'ANPI, non sia stata condizionata proprio dal no espresso dall'associazione dei partigiani al referendum del 4 dicembre 2016? Sta di fatto che il grande assente in questa giornata Romana è stato proprio il Partito Democratico. Presenti invece, ad entrambe le manifestazioni, Sinistra Italiana e Articolo Uno-Mdp che proprio oggi ha inaugurato il proprio sito internet (www.articolo1mdp.it), "Un sito a due piazze -scrive in una nota il direttore Chiara Geloni - perché oltre alle informazioni su Articolo 1, alla rassegna e ai comunicati stampa, ai materiali da scaricare e stampare, darà spazio a contenuti giornalistici: interviste, video, messaggi, commenti, non necessariamente di esponenti di Articolo 1.  Creare uno spazio in cui riflettere e far riflettere tutti coloro che hanno a cuore un nuovo centrosinistra di governo, magari anche da avversari". Nell'editoriale del nuovo sito, Roberto Speranza spiega come il 25 aprile sia una giornata di fondamentale importanza per la memoria che è la forza per la costruzione del futuro della democrazia italiana e mondiale. Dello stesso parere  la deputata Roberta Agostini che,  nella mattinata di questo polemico 25 aprile romano, con un gruppo di donne ha deposto dieci rose rosse al ponte di ferro in onore delle dieci donne trucidate dai nazifascisti il 7 aprile 1944.
"Quelle donne - afferma la deputata romana - furono dichiarate colpevoli di aver rubato pane e farina nel vicino forno di via del Porto Fluviale. Una rosa per ognuna di loro per ricordare che Roma è  medaglia d'oro alla Resistenza ed ha pagato con il sangue la propria libertà e la democrazia. Questo bisogna ricordarlo sempre".
La presenza di centinaia di giovani e di molti comitati studenteschi sotto la piramide a Porta S. Paolo, che intonavano "bella ciao" nella moderna versione dei Modena City Ramblers, sembra raccontare un futuro che tiene ben salde le proprie radici in una storia di lotte per i diritti umani, e soprattutto per la libertà, quasi a dire che a Roma la Liberazione è quella locomotiva, quella
"cosa viva lanciata a bomba contro l'ingiustizia".


 Maura Pisciarelli

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