A.N.P.I.
Comitato Provinciale di Roma
Ordine del giorno del 1 aprile 2017
Per il prossimo 25 aprile, che
dedichiamo come Associazione in tutta Italia al 70° della Costituzione,
vogliamo anzitutto ripartire da un ricordo della Resistenza romana, perché sia
conferita ad Essa e alla città il riconoscimento della medaglia d'Oro. Come
anticipato dalla motivazione della medaglia d'Oro conferita alla città di Roma
per la Repubblica romana di Mazzini e Garibaldi, conferita nel centenario nel
1949, a quei fatti del Risorgimento erano paragonabili quelli della Resistenza.
Per quei fatti, sosteniamo la
richiesta con le Associazioni dei prigionieri politici del fascismo (ANPPIA),
dei deportati nei campi di sterminio nazisti (ANED), degli internati militari
(ANEI), della federazione delle associazioni partigiane (FIAP), dei partigiani
cristiani (ANPC), col prestigioso
circolo di tradizione orale Gianni Bosio, pensando alle molteplici formazioni
in cui si espresse, alla forza e all'esempio che seppe esprimere a cominciare
dalla notte dell'otto/nove settembre, alle azioni esemplari, all'intensità e
all'efficacia della guerriglia partigiana romana, all'eroismo dei tanti
orribilmente torturati in Via Tasso e dai sicari fascisti. E pensando alla
popolazione anch'essa esemplare, senza il cui sostegno la Resistenza non
avrebbe potuto svilupparsi ed alla quale non fu risparmiata né la fame, né
alcuna delle altre brutali sofferenze di quella guerra, che a Roma si
concentrarono singolarmente in bombardamenti, rastrellamenti, deportazioni,
fino all'Eccidio delle Fosse Ardeatine e alla strage de La Storta.
In vista del 25 aprile vogliamo quindi valorizzare gli
elementi di una nuova ampia partecipazione politica espressasi negli ultimi
mesi nel nostro paese e resisi particolarmente evidenti a Roma. A cominciare
dalla campagna referendaria costituzionale, lunghissima, che ha coinvolto non
solo tutti i partiti, ma tutti i sindacati e praticamente tutta la società,
fino al voto del 4 dicembre, che ha segnato livelli di
partecipazione elettorale
inattesi ai sondaggi, rivelatisi ancora una volta poco affidabili.
Successivamente si è espresso un movimento femminile molto ampio e il movimento
sindacale pur nelle difficoltà è sembrato poter rimettere i temi del lavoro al
centro dell'agenda politica.
L'interesse per la cosa pubblica
cresce mentre cresce per molti l'incertezza a causa del perdurare della crisi
economica e forse anche in ragione di tale preoccupazione crescono sia la
voglia che il bisogno di partecipare.
Non è vero che la crisi porti inevitabilmente a destra e produca il
fascismo, anzi il fascismo è la risposta irrazionale e disperata alla crisi, al
servizio di pochi e contro la maggioranza della popolazione, caratterizzato dai
metodi dittatoriali ed apertamente terroristici. La crisi invece è l'occasione
anche per altre soluzioni ed è anzi il momento di essere razionali, ed
antifascisti.
Questi segnali di una nuova
partecipazione alla vita comune sono il miglior omaggio che il nostro paese
offre al prossimo 25 aprile, nel 70° dell'approvazione della sua Costituzione,
che risulta oggi tra le più giovani al mondo e rinnovata dal voto popolare per
ben due volte negli ultimi dieci anni, ancora in larga parte da applicare.
Eppure nella Costituzione, alla cui applicazione come nel resto d'Italia
vogliamo dedicare
il 25 aprile, sono le risposte
per uscire dalla crisi, le risposte che ci hanno lasciato l'antifascismo e la
Resistenza e che sono nei principi fondamentali di essa, nella sovranità
popolare, nell'inviolabilità dei diritti dell'uomo, nell'uguaglianza senza
distinzioni di sesso, di razza, di religione, rimuovendo gli ostacoli che
impediscono la partecipazione dei lavoratori, nel diritto al lavoro e negli
altri diritti conquistati e sanciti dalla Resistenza e dalla Guerra di
Liberazione, andati col tempo disperdendosi fino ad annullarsi.
Di questa distanza dalla
Costituzione vogliamo parlare il 25 aprile, della distanza della realtà
quotidiana dal dettato costituzionale ormai per la maggior parte della
popolazione. Della necessità che ci viene invece proprio dalla Resistenza di
continuare la lotta di allora per un ordinamento costituzionale improntato alla
giustizia sociale, per il quale lottarono tutti i resistenti, di ogni colore e
credo politico, perché impegnati non solo militarmente ma anche politicamente e
culturalmente per un mondo migliore e antitetico a quello fascista, nazista,
dell'imperialismo giapponese. Con le armi pacifiche della lotta politica,
culturale, sindacale, elettorale, è necessario riconquistare, pienamente, uno
Stato antifascista fondato sul lavoro, che ripudia la guerra, che garantisce i
diritti prima delle necessità di bilancio, come ha recentemente ammonito la
Corte costituzionale, affermando l'intangibilità dei diritti fondamentali anche
di fronte agli organismi sovranazionali.
Il comitato impegna altresì la
presidenza ad invitare la Sindaca di Roma ed il Presidente del Lazio a
partecipare ed intervenire il 25 aprile, ritenendo della massima importanza
riaffermare la natura antifascista delle istituzioni. Impegna altresì i propri
organismi ad invitare tutti i partiti, i movimenti, i sindacati, le
associazioni che vogliano festeggiare la Liberazione dal nazifascismo ed
attuato il dettato costituzionale in un regime di giustizia sociale, dando
particolare risalto alle difficoltà delle condizioni attuali di lavoro e di
studio della popolazione, dando voce ad esempi significativi delle dette
difficoltà e della loro distanza dai quei precetti fondamentali di dignità
umana. Situazione ormai insostenibile di distanza, quando si hanno oltre il 10%
di disoccupati e una disoccupazione giovanile stabilmente oltre il 40%, quando
le morti sul lavoro continuano al ritmo di 3 al giorno.
Dignità hanno chiesto a gran voce
anche le donne, la cui condizione – a 70 anni della conquista del voto – è
ancora lontana dalla parità nel lavoro, nella retribuzione, a casa. La quantità
di donne che subiscono la violenza dei loro mariti, amanti, familiari, come per
altri soggetti deboli, ci impone di ripensare le nostre relazioni fin dai
modelli educativi, nelle scuole e nelle case. Per questo siamo stati con loro
l’8 marzo sostenendo tutte le manifestazioni e gli scioperi che sono stati
indetti.
Riteniamo inoltre per noi
naturale festeggiare il 25 aprile con la comunità ebraica romana, così naturale
che non vi sarebbe bisogno di ribadirlo se non venissimo da anni di crisi.
Eppure il nostro sentimento di amicizia e fratellanza è intatto, non solo per
le tante inumane sofferenze subite dal fascismo, ma per i tanti partigiani che
hanno militato in tutti i partiti della Resistenza. Dopo anni di crisi abbiamo
avviato un dialogo quest'anno, come comitato provinciale, tra i nostri
rappresentanti. Un dialogo che riteniamo prezioso. Saremmo felici di
accoglierli tra noi, insieme alle altre Associazioni della Resistenza, in
questo processo di superamento delle nostre distanze. Altrimenti, nel pieno
rispetto della loro scelta, vorremo comunque valorizzare l'avvio del dialogo
che c'è stato, impegnandoci a continuarlo per ricongiungere le nostre forze nel
ricordo di ciò che è stato, a magistero delle nuove generazioni.
Esprimiamo questi sentimenti
senza nascondere la nostra amicizia alla pur piccola comunità palestinese di
Roma e del Lazio, che ci manifesta da anni
la sua vicinanza volendo esprimere i propri sentimenti antifascisti,
accogliendoli nel corteo in una giornata che deve caratterizzarsi per la
libertà di manifestare di ogni antifascista, nel rispetto di tutti e tra tutti
e chiedendo loro, come ad altri, di volerci aiutare a far emergere i motivi per
cui abbiamo indetto la manifestazione, sulla necessità di un 25 aprile in cui
si rifletta rispetto alla nostra storia, sulle condizioni e sul futuro del
paese.
Una riflessione comune in
occasione del 25 aprile sul nostro paese con un allarme per i movimenti
neofascisti che provano a rialzare la testa, ancora una volta con le armi della
violenza e dell'intolleranza. Interrogando tutti sui recenti episodi che hanno
visto sfilare diverse esibizioni neofasciste, non adeguatamente contrastate con
l’applicazione, obbligatoria e doverosa, delle leggi Scelba e Mancino contro
l’apologia del fascismo e del razzismo.
Una giornata di unità della Città, contro ogni tentativo di rivincita,
di rivalutazione, di emulazione del fascismo.
Una giornata di riflessione anche
rispetto ai fenomeni migratori che ci interrogano sui diritti di cittadinanza e
sulla tutela e la promozione della persona umana, in un'epoca che comincia a
segnare troppi cedimenti, troppi muri, troppi nuovi reticolati in tutta Europa,
dove formazioni fasciste, xenofobe, sono al governo o in coalizioni di governo,
o rischiano di andare al potere in grandi paesi come la Francia.
Invitiamo quindi tutte e tutti i
sinceramente democratici ed antifascisti a voler rendere con noi il prossimo 25
aprile un omaggio alla Resistenza, ritrovandoci alle 9,00 a piazzale Caduti
della Montagnola per il corteo con i partigiani e le partigiane che giungerà a
Porta San Paolo. Per un omaggio non retorico ma proteso alla valorizzazione del
lascito dell’antifascismo e della Lotta di Liberazione, per uno Stato
pienamente antifascista, per l’applicazione dei principi e dei diritti sanciti
dalla Costituzione, perché i giovani se ne facciano partigiani, continuando la
lotta.
Viva il 25 aprile!
Ora e sempre Resistenza!
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