14 aprile 2017

ANPI: VERBALE DEL COMITATO PROVINCIALE




 
 
 
A.N.P.I. Comitato Provinciale di Roma

 

 

Ordine del giorno del 1 aprile 2017


Per il prossimo 25 aprile, che dedichiamo come Associazione in tutta Italia al 70° della Costituzione, vogliamo anzitutto ripartire da un ricordo della Resistenza romana, perché sia conferita ad Essa e alla città il riconoscimento della medaglia d'Oro. Come anticipato dalla motivazione della medaglia d'Oro conferita alla città di Roma per la Repubblica romana di Mazzini e Garibaldi, conferita nel centenario nel 1949, a quei fatti del Risorgimento erano paragonabili quelli della Resistenza.

Per quei fatti, sosteniamo la richiesta con le Associazioni dei prigionieri politici del fascismo (ANPPIA), dei deportati nei campi di sterminio nazisti (ANED), degli internati militari (ANEI), della federazione delle associazioni partigiane (FIAP), dei partigiani cristiani (ANPC),  col prestigioso circolo di tradizione orale Gianni Bosio, pensando alle molteplici formazioni in cui si espresse, alla forza e all'esempio che seppe esprimere a cominciare dalla notte dell'otto/nove settembre, alle azioni esemplari, all'intensità e all'efficacia della guerriglia partigiana romana, all'eroismo dei tanti orribilmente torturati in Via Tasso e dai sicari fascisti. E pensando alla popolazione anch'essa esemplare, senza il cui sostegno la Resistenza non avrebbe potuto svilupparsi ed alla quale non fu risparmiata né la fame, né alcuna delle altre brutali sofferenze di quella guerra, che a Roma si concentrarono singolarmente in bombardamenti, rastrellamenti, deportazioni, fino all'Eccidio delle Fosse Ardeatine e alla strage de La Storta.

 

In vista del 25 aprile vogliamo quindi valorizzare gli elementi di una nuova ampia partecipazione politica espressasi negli ultimi mesi nel nostro paese e resisi particolarmente evidenti a Roma. A cominciare dalla campagna referendaria costituzionale, lunghissima, che ha coinvolto non solo tutti i partiti, ma tutti i sindacati e praticamente tutta la società, fino al voto del 4 dicembre, che ha segnato livelli di

partecipazione elettorale inattesi ai sondaggi, rivelatisi ancora una volta poco affidabili. Successivamente si è espresso un movimento femminile molto ampio e il movimento sindacale pur nelle difficoltà è sembrato poter rimettere i temi del lavoro al centro dell'agenda politica.

L'interesse per la cosa pubblica cresce mentre cresce per molti l'incertezza a causa del perdurare della crisi economica e forse anche in ragione di tale preoccupazione crescono sia la voglia che il bisogno di partecipare.  Non è vero che la crisi porti inevitabilmente a destra e produca il fascismo, anzi il fascismo è la risposta irrazionale e disperata alla crisi, al servizio di pochi e contro la maggioranza della popolazione, caratterizzato dai metodi dittatoriali ed apertamente terroristici. La crisi invece è l'occasione anche per altre soluzioni ed è anzi il momento di essere razionali, ed antifascisti.

Questi segnali di una nuova partecipazione alla vita comune sono il miglior omaggio che il nostro paese offre al prossimo 25 aprile, nel 70° dell'approvazione della sua Costituzione, che risulta oggi tra le più giovani al mondo e rinnovata dal voto popolare per ben due volte negli ultimi dieci anni, ancora in larga parte da applicare. Eppure nella Costituzione, alla cui applicazione come nel resto d'Italia vogliamo dedicare

il 25 aprile, sono le risposte per uscire dalla crisi, le risposte che ci hanno lasciato l'antifascismo e la Resistenza e che sono nei principi fondamentali di essa, nella sovranità popolare, nell'inviolabilità dei diritti dell'uomo, nell'uguaglianza senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, rimuovendo gli ostacoli che impediscono la partecipazione dei lavoratori, nel diritto al lavoro e negli altri diritti conquistati e sanciti dalla Resistenza e dalla Guerra di Liberazione, andati col tempo disperdendosi fino ad annullarsi.

Di questa distanza dalla Costituzione vogliamo parlare il 25 aprile, della distanza della realtà quotidiana dal dettato costituzionale ormai per la maggior parte della popolazione. Della necessità che ci viene invece proprio dalla Resistenza di continuare la lotta di allora per un ordinamento costituzionale improntato alla giustizia sociale, per il quale lottarono tutti i resistenti, di ogni colore e credo politico, perché impegnati non solo militarmente ma anche politicamente e culturalmente per un mondo migliore e antitetico a quello fascista, nazista, dell'imperialismo giapponese. Con le armi pacifiche della lotta politica, culturale, sindacale, elettorale, è necessario riconquistare, pienamente, uno Stato antifascista fondato sul lavoro, che ripudia la guerra, che garantisce i diritti prima delle necessità di bilancio, come ha recentemente ammonito la Corte costituzionale, affermando l'intangibilità dei diritti fondamentali anche di fronte agli organismi sovranazionali.

Il comitato impegna altresì la presidenza ad invitare la Sindaca di Roma ed il Presidente del Lazio a partecipare ed intervenire il 25 aprile, ritenendo della massima importanza riaffermare la natura antifascista delle istituzioni. Impegna altresì i propri organismi ad invitare tutti i partiti, i movimenti, i sindacati, le associazioni che vogliano festeggiare la Liberazione dal nazifascismo ed attuato il dettato costituzionale in un regime di giustizia sociale, dando particolare risalto alle difficoltà delle condizioni attuali di lavoro e di studio della popolazione, dando voce ad esempi significativi delle dette difficoltà e della loro distanza dai quei precetti fondamentali di dignità umana. Situazione ormai insostenibile di distanza, quando si hanno oltre il 10% di disoccupati e una disoccupazione giovanile stabilmente oltre il 40%, quando le morti sul lavoro continuano al ritmo di 3 al giorno.

Dignità hanno chiesto a gran voce anche le donne, la cui condizione – a 70 anni della conquista del voto – è ancora lontana dalla parità nel lavoro, nella retribuzione, a casa. La quantità di donne che subiscono la violenza dei loro mariti, amanti, familiari, come per altri soggetti deboli, ci impone di ripensare le nostre relazioni fin dai modelli educativi, nelle scuole e nelle case. Per questo siamo stati con loro l’8 marzo sostenendo tutte le manifestazioni e gli scioperi che sono stati indetti.

Riteniamo inoltre per noi naturale festeggiare il 25 aprile con la comunità ebraica romana, così naturale che non vi sarebbe bisogno di ribadirlo se non venissimo da anni di crisi. Eppure il nostro sentimento di amicizia e fratellanza è intatto, non solo per le tante inumane sofferenze subite dal fascismo, ma per i tanti partigiani che hanno militato in tutti i partiti della Resistenza. Dopo anni di crisi abbiamo avviato un dialogo quest'anno, come comitato provinciale, tra i nostri rappresentanti. Un dialogo che riteniamo prezioso. Saremmo felici di accoglierli tra noi, insieme alle altre Associazioni della Resistenza, in questo processo di superamento delle nostre distanze. Altrimenti, nel pieno rispetto della loro scelta, vorremo comunque valorizzare l'avvio del dialogo che c'è stato, impegnandoci a continuarlo per ricongiungere le nostre forze nel ricordo di ciò che è stato, a magistero delle nuove generazioni.

Esprimiamo questi sentimenti senza nascondere la nostra amicizia alla pur piccola comunità palestinese di Roma e del Lazio, che ci manifesta da anni  la sua vicinanza volendo esprimere i propri sentimenti antifascisti, accogliendoli nel corteo in una giornata che deve caratterizzarsi per la libertà di manifestare di ogni antifascista, nel rispetto di tutti e tra tutti e chiedendo loro, come ad altri, di volerci aiutare a far emergere i motivi per cui abbiamo indetto la manifestazione, sulla necessità di un 25 aprile in cui si rifletta rispetto alla nostra storia, sulle condizioni e sul futuro del paese.

Una riflessione comune in occasione del 25 aprile sul nostro paese con un allarme per i movimenti neofascisti che provano a rialzare la testa, ancora una volta con le armi della violenza e dell'intolleranza. Interrogando tutti sui recenti episodi che hanno visto sfilare diverse esibizioni neofasciste, non adeguatamente contrastate con l’applicazione, obbligatoria e doverosa, delle leggi Scelba e Mancino contro l’apologia del fascismo e del razzismo.  Una giornata di unità della Città, contro ogni tentativo di rivincita, di rivalutazione, di emulazione del fascismo.

Una giornata di riflessione anche rispetto ai fenomeni migratori che ci interrogano sui diritti di cittadinanza e sulla tutela e la promozione della persona umana, in un'epoca che comincia a segnare troppi cedimenti, troppi muri, troppi nuovi reticolati in tutta Europa, dove formazioni fasciste, xenofobe, sono al governo o in coalizioni di governo, o rischiano di andare al potere in grandi paesi come la Francia.

Invitiamo quindi tutte e tutti i sinceramente democratici ed antifascisti a voler rendere con noi il prossimo 25 aprile un omaggio alla Resistenza, ritrovandoci alle 9,00 a piazzale Caduti della Montagnola per il corteo con i partigiani e le partigiane che giungerà a Porta San Paolo. Per un omaggio non retorico ma proteso alla valorizzazione del lascito dell’antifascismo e della Lotta di Liberazione, per uno Stato pienamente antifascista, per l’applicazione dei principi e dei diritti sanciti dalla Costituzione, perché i giovani se ne facciano partigiani, continuando la lotta.

Viva il 25 aprile!  

Ora e sempre Resistenza!

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