Sembra un episodio di un film dei Monty Python invece accade davvero nel cuore dell'impero americano, faro della civiltà, dei valori della libertà ed esportatore a livello industriale (con le buone o con le cattive) di democrazia.
Lo stato dell'Arkansas si accorge che è prossima la data di scadenza del midazolam, il farmaco da somministrare per iniezione letale ai condannati a morte e che potrebbe, quindi, non funzionare. Stabilisce pertanto di eseguire le sentenze in fretta e furia, entro la fine di aprile, del tipo svuotiamo il frigorifero prima di partire sennò va tutto a male.
Ma dopo qualche giorno, quando si è stabilito (sempre per rimanere nei tempi) di giustiziare due criminali al giorno, i giudici bloccano le sette esecuzioni: “Le Prigioni dell'Arkansas hanno comprato il farmaco letale con l’inganno”.
La McKesson Corporation, distributore della Pfizer, ha infatti dichiarato che lo Stato ha mentito sull'utilizzo del prodotto facendo intendere che sarebbe stato usato per scopi medici legittimi. (viene naturalmente spontaneo chiedersi quali possono essere, per un farmaco del genere, gli scopi legittimi).
Ora, a parte che per lo stato Arkansas lo scopo medico più che legittimo è mettere fine alla vita altrui entro i limiti di scadenza del farmaco, colpisce che la diatriba sia stata proposta in termini squisitamente commerciali e che nessuno (forse) sia stato sfiorato da un seppur remoto afflato di umanità. Al limite sapere che ne pensavano i diretti interessati.
Ma d'altra parte da quelle parti, ai condannati a morte è vietato fumare prima dell'esecuzione perché nuoce gravemente alla salute.
Ma d'altra parte da quelle parti, ai condannati a morte è vietato fumare prima dell'esecuzione perché nuoce gravemente alla salute.
Maurizio Semplice
Nessun commento:
Posta un commento