18 aprile 2017

DA ERDOGAN A ....GRILLOCAN

 
 
 
 
La democrazia in Turchia è finita anche formalmente (di fatto lo era già da tempo) col referendum di ieri. Però, vedendo in TV i risultati  del referendum turco, e in particolare la cartina con indicate le province dove Erdogan aveva vinto e quelle dove aveva perso, la cosa che mi ha più colpito è la somiglianza con un’altra cartina, quella delle presidenziali americane: anche lì, a destra e a sinistra (lungo le coste) c’erano gli Stati dove aveva vinto la Clinton, ma in mezzo, tutto il profondo centro era stato per Trump (come in Turchia per Erdogan).  Allora, non basta dire che il “Sultano” ha vinto per un pelo, e quel pelo lo ha guadagnato incarcerando giornalisti, magistrati e politici d’opposizione, e monopolizzando i mezzi d’informazione:  negli Stati Uniti le elezioni sono libere.

Ma la cosa più allucinante sono i risultati del voto dei turchi in Europa, che vivono e lavorano  in Stati democratici, e si sono rivelati assai più forcaioli dei loro concittadini in patria, con punte del 70% (non a caso) in Olanda ! Certo, la prima cosa che verrebbe da dirgli è “Che fai, sputi nel piatto dove mangi? Allora vattene!” Ma sarebbe una risposta di pancia. Il fatto è, invece,  che i turchi europei – pur molto meglio inseriti di altre minoranze – comunque “sentono”, percepiscono una sorta di rifiuto della loro diversità, della loro religione, del loro essere “altro” dall’europeo; e reagiscono diventando più nazionalisti e populisti dei turchi in patria, che intanto, poveretti, le prendono di santa ragione. La volontà – che come ben sapete è sempre ottimista – ci darebbe  la soluzione : abbiamo bisogno come il pane non di muri, ma di più accoglienza, più comprensione, più integrazione; si farà ? Mah ….

La ragione mi fa presagire brutti tempi per un'Europa dove gli Erdoganini avanzano (in Ungheria la costituzione l'hanno già cambiata, in Polonia sono a buon punto). E in Italia ? In fondo, una riforma costituzionale enormemente più moderata di quella turca è stata per fortuna sconfitta; la volontà dovrebbe dirci che i nostri valori democratici sono ben più solidi e radicati. Mah…

Il fatto  è che, per sconfiggere quella riforma renziana, ci sono voluti i voti di forze che oggi, messe insieme, sono quasi maggioritarie: i  vetero fascisti (Giorgia Meloni, tutto sommato la meno pericolosa), i razzisti (la Lega), ma soprattutto (e qui molti non saranno più d’accordo con me) la forza più chiaramente di tutte priva di CULTURA democratica (i Cinque Stelle). Perché ? Perché sono quelli più decisamente contrari ai principi stessi di quella democrazia rappresentativa che Erdogan ha appena seppellito; da sostituire - secondo loro - con dei referendum/plebisciti (da fare in rete invece che su carta, ma la sostanza non cambia) in cui è uno (o due con Casaleggio filius) che, senza mediazioni o confronti con chi è diverso o esterno al suo movimento, decide cosa votare, quando votare e chi far votare. Il tutto condito con campagne fatte di insulti contro tutto e tutti, e cacciando dal  partito quelli che non sono d’accordo col Grillo Fratello. Certo, meglio gli insulti dell’olio di ricino (per ora); ma se tratta così gli oppositori interni, quando sarà al Governo cosa farà con quelli esterni?

Da Erdogan a  ... Grillocan.

 

Armando Bussi

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