Riceviamo, volentieri pubblichiamo e convintamente sosteniamo
Salviamo il Salento
Progressi
10 apr 2017 — Oltre l'impegno per la prevenzione del rischio sismico, in questi giorni seguiamo le proteste dei cittadini pugliesi contro la costruzione del gasdotto Trans-Adriatic Pipeline (TAP) nel Salento.
Abbiamo deciso di sostenere questa lotta con una petizione al presidente Mattarella, al premier Gentiloni e al governatore Emiliano.
http://www.progressi.org/notap
Il gasdotto prevede lo sradicamento di centinaia di olivi secolari, la perforazione del terreno sotto spiagge meravigliose e zone agricole, una deturpazione assurda del territorio.
Pensiamo che la scelta del Salento per il passaggio del gasdotto pregiudicherà irrimediabilmente la vocazione turistica del territorio e il suo patrimonio paesaggistico e naturale.
Alle ragioni ambientali delle proteste si sono unite quelle economiche e legali, emerse da un'importante inchiesta dell'Espresso. Dietro il gasdotto sembra ci siano sono forti interessi privati e un oscuro intreccio d'affari che va dalla Russia alla Svizzera.
http://www.progressi.org/notap
Con la nostra petizione chiediamo alle istituzioni più alte del Paese di ascoltare la voce dei cittadini e dei turisti del Salento, di revocare questa localizzazione e di accogliere le proposte alternative per il gasdotto.
Firma e aiutaci a diffondere la petizione, facciamo sentire la nostra voce e salviamo il Salento dalla devastazione e dalla speculazione del TAP.
Abbiamo deciso di sostenere questa lotta con una petizione al presidente Mattarella, al premier Gentiloni e al governatore Emiliano.
http://www.progressi.org/notap
Il gasdotto prevede lo sradicamento di centinaia di olivi secolari, la perforazione del terreno sotto spiagge meravigliose e zone agricole, una deturpazione assurda del territorio.
Pensiamo che la scelta del Salento per il passaggio del gasdotto pregiudicherà irrimediabilmente la vocazione turistica del territorio e il suo patrimonio paesaggistico e naturale.
Alle ragioni ambientali delle proteste si sono unite quelle economiche e legali, emerse da un'importante inchiesta dell'Espresso. Dietro il gasdotto sembra ci siano sono forti interessi privati e un oscuro intreccio d'affari che va dalla Russia alla Svizzera.
http://www.progressi.org/notap
Con la nostra petizione chiediamo alle istituzioni più alte del Paese di ascoltare la voce dei cittadini e dei turisti del Salento, di revocare questa localizzazione e di accogliere le proposte alternative per il gasdotto.
Firma e aiutaci a diffondere la petizione, facciamo sentire la nostra voce e salviamo il Salento dalla devastazione e dalla speculazione del TAP.
Fuori Tap dal Salento!
Salviamo il Salento
Progressi
10 apr 2017 — Oltre l'impegno per la prevenzione del rischio sismico, a cui hai contribuito attivamente con la tua firma, in questi giorni seguiamo le proteste dei cittadini pugliesi contro la costruzione del gasdotto Trans-Adriatic Pipeline (TAP) nel Salento.
Abbiamo deciso di sostenere questa lotta con una petizione al presidente Mattarella, al premier Gentiloni e al governatore Emiliano.http://www.progressi.org/notap
Il gasdotto prevede lo sradicamento di centinaia di olivi secolari, la perforazione del terreno sotto spiagge meravigliose e zone agricole, una deturpazione assurda del territorio.
Pensiamo che la scelta del Salento per il passaggio del gasdotto pregiudicherà irrimediabilmente la vocazione turistica del territorio e il suo patrimonio paesaggistico e naturale.
Alle ragioni ambientali delle proteste si sono unite quelle economiche e legali, emerse da un'importante inchiesta dell'Espresso. Dietro il gasdotto sembra ci siano sono forti interessi privati e un oscuro intreccio d'affari che va dalla Russia alla Svizzera.http://www.progressi.org/notap
Con la nostra petizione chiediamo alle istituzioni più alte del Paese di ascoltare la voce dei cittadini e dei turisti del Salento, di revocare questa localizzazione e di accogliere le proposte alternative per il gasdotto.
Firma e aiutaci a diffondere la petizione, facciamo sentire la nostra voce e salviamo il Salento dalla devastazione e dalla speculazione del TAP.
Abbiamo deciso di sostenere questa lotta con una petizione al presidente Mattarella, al premier Gentiloni e al governatore Emiliano.http://www.progressi.org/notap
Il gasdotto prevede lo sradicamento di centinaia di olivi secolari, la perforazione del terreno sotto spiagge meravigliose e zone agricole, una deturpazione assurda del territorio.
Pensiamo che la scelta del Salento per il passaggio del gasdotto pregiudicherà irrimediabilmente la vocazione turistica del territorio e il suo patrimonio paesaggistico e naturale.
Alle ragioni ambientali delle proteste si sono unite quelle economiche e legali, emerse da un'importante inchiesta dell'Espresso. Dietro il gasdotto sembra ci siano sono forti interessi privati e un oscuro intreccio d'affari che va dalla Russia alla Svizzera.http://www.progressi.org/notap
Con la nostra petizione chiediamo alle istituzioni più alte del Paese di ascoltare la voce dei cittadini e dei turisti del Salento, di revocare questa localizzazione e di accogliere le proposte alternative per il gasdotto.
Firma e aiutaci a diffondere la petizione, facciamo sentire la nostra voce e salviamo il Salento dalla devastazione e dalla speculazione del TAP.
Mettiamo l'Italia in sicurezza!
Il sisma del 24 agosto 2016 in Centro Italia ha ucciso quasi trecento persone, tra cui molti bambini.
Se è vero che non si può prevedere quando arriva un terremoto è altrettanto vero che i danni e le vittime si possono evitare, con la necessaria messa in sicurezza degli edifici, come già accade in altri Paesi a rischio sismico.
Per questo motivo, se vogliamo che la prevenzione sia fatta davvero e con i criteri giusti, sosteniamo la richiesta dei geologi, degli ingegneri e degli architetti, con una petizione al governo. Prima della Legge di Stabilità, chiediamo tre cose concrete:
Il fondo per la prevenzione del rischio sismico gestito dalla Protezione Civile è passato da 195 milioni di euro degli anni scorsi ai soli 44 milioni per il 2016 mentre i dipartimenti universitari di geologia rischiano di chiudere a causa della carenza di finanziamenti.
Un taglio di risorse inaccettabile per il nostro Paese, dove 24 milioni di persone e oltre 5 milioni di edifici sono esposti ad alto rischio sismico.
Vogliamo vivere sicuri nelle nostre case e nelle nostre città, non vogliamo piangere altre vittime sotto le macerie, mai più.
Sostieni le campagne di Progressi
Se è vero che non si può prevedere quando arriva un terremoto è altrettanto vero che i danni e le vittime si possono evitare, con la necessaria messa in sicurezza degli edifici, come già accade in altri Paesi a rischio sismico.
Per questo motivo, se vogliamo che la prevenzione sia fatta davvero e con i criteri giusti, sosteniamo la richiesta dei geologi, degli ingegneri e degli architetti, con una petizione al governo. Prima della Legge di Stabilità, chiediamo tre cose concrete:
- un Piano Nazionale Straordinario di messa in sicurezza dell’Italia dal rischio idrogeologico, completando la cartografia - attualmente ferma - e verificando l’intera filiera delle costruzioni con controlli più efficaci dalla progettazione all’esecuzione;
- il Fascicolo del Fabbricato obbligatorio, con una classificazione sismica degli edifici e l’integrazione degli studi sulla pericolosità del territorio nei Piani Urbanistici;
- un piano di investimento in educazione e formazione sui rischi sismici e ambientali, a partire dai più piccoli nella scuola primaria.
Il fondo per la prevenzione del rischio sismico gestito dalla Protezione Civile è passato da 195 milioni di euro degli anni scorsi ai soli 44 milioni per il 2016 mentre i dipartimenti universitari di geologia rischiano di chiudere a causa della carenza di finanziamenti.
Un taglio di risorse inaccettabile per il nostro Paese, dove 24 milioni di persone e oltre 5 milioni di edifici sono esposti ad alto rischio sismico.
Vogliamo vivere sicuri nelle nostre case e nelle nostre città, non vogliamo piangere altre vittime sotto le macerie, mai più.
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Questa petizione sarà consegnata a:
- Presidente del Consiglio dei Ministri
Paolo Gentiloni - Presidente del Consiglio
Paolo Gentiloni - Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Graziano Delrio
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