18 aprile 2017

GLI OTTANTA EURO

Gli ottanta euro
Premessa.                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Molti ritengono che il bonus degli ottanta euro sia stato una mancia elettorale volta ad assicurare al governo un maggior consenso. Se sia vero o no è difficile dirlo. Se non è vero è quanto meno verosimile almeno a giudicare dalle date : il D.L. che concede gli ottanta euro come bonus in busta paga porta la data del 24 aprile 2014. Le elezioni europee si sono tenute il 25 maggio 2014, un mese ed un giorno dopo.
 Il provvedimento non può essere giudicato sulla base di casi singoli come per esempo di chi  del bonus si è giovato o il buon uso di esso per l'acquisto di libri di testo e per cure mediche. Il provvedimento deve essere esaminato in termini generali come cercherò di fare con alcuni dati ed alcuni esempi.
Un dato : il bonus è concesso a tutti i lavoratori che percepiscono un reddito lordo annuo compreso tra ottomila e ventiquattromila euro. Sono quindi esclusi, per dichiarata mancanza di copertura economica, tutti i lavoratori che guadagnano meno di ottomila euro (i cosiddetti incapienti). Cioè i lavoratori più bisognosi.
Secondo dato : Gli ottanta euro sono stati determinati esclusivamente in base all'importo della busta paga. E successo così che in fase di dichiarazione annuale dei redditi molti contribuenti abbiano a fine anno, in ragione di entrate aggiuntive (per esempio immobiliari), superato la soglia dei ventiquattromila euro perdendo così il diritto al bonus. Così per il 2016, ben 966.000 italiani hanno dovuto restituire per intero il bonus ed altri 765.000 in parte. Un bel capolavoro.
Terzo elemento : Sono comunque esclusi dal bonus i lavoratori pagati in nero, i lavoratori delle finte partite iva, i disoccupati privi di indennità di disoccupazione cioè una categoria di lavoratori tra le più disagiate.
Ed ora alcuni esempi.
Primo esempio : E' il caso di un lavoratore con una retribuzione inferiore a milleduecento euro mensili. Percepisce regolarmente il bonus, ma se perde il lavoro, per fallimento, licenziamento o altra ragione e non rientra nella categoria di chi ha diritto alla indennità di disoccupazione perde non solo la retribuzione, ma anche il bonus.
Secondo esempio : E' il caso di una coppia con un paio di figli e con un solo reddito di 1.400,00 euro mensili. Sicuramente con un reddito familiare di 1.400,00 euro non se la passa troppo bene, ma ciò malgrado non ha diritto al bonus. Al contrario una coppia con due redditi, per esempio di 1.000,00 euro mensili l'uno e di 3.000,00 euro mensili l'altro, con un reddito famigliare di 4.000,00 euro, potrà giovarsi del bonus riconosciuto al reddito minore.
Io penso che i dati forniti e gli esempi da me fatti dimostrino che il provvedimento è sostanzialmente sbagliato, davvero mal congeniato perchè non tiene conto delle reali condizioni di bisogno dei cittadini. Il caso degli incapienti è sicuramente il più grave. Che Renzi e Poletti possano aver concepito con tanta superficialità un simile provvedimento non mi stupisce. Che lo abbia avallato Padoan mi sorprende. Ma credo che Padoan sia stato costretto in questi anni ad inghiottire ben altri rospi.
Un'ultima considerazione . Quanta parte del bonus sia stata destinata ai consumi e quanta ai risparmi è difficile calcolare e non lo sa nessuno. Certamente non sono consumi le visite mediche, il pagamento delle rette scolastiche (libri compresi), delle bollette AMA e delle assicurazioni per l'auto. Provo a fare due conti con larga approssimazione. Un importo di 80 euro incide su una retribuzione di 1.200 euro per il 6,66 per cento. Hanno percepito il bonus dodici milioni di lavoratori su una platea di circa quaranta milioni di consumatori, cioè il 30 % circa. Se moltiplichiamo 6,66 per 0,30 abbiamo un' incidenza del 2 per cento circa. Nel 2016 i consumi sono aumentati del 1,25 %. Possiamo forse concludere che il bonus è stato destinato per il 60 % ai consumi e per il 40 % al risparmio....... forse.
Saluti.
 
Josi Giobbe
 
I COMMENTI
 
Il bonus diminuisce a misura che il reddito da lavoro si avvicina a 24.000€. Sono esclusi anche i pensionati.
Come hanno superato la soglia dei 24.000€? Giusto considerando entrate aggiuntive forse presenti nell'ISEE. E' un capolavoro fare restituire soldi a chi li ha percepiti senza diritto.
Sono esclusi anche tutti i lavoratori che non sono dipendenti: per dire, quelli in nero.

Per quale ragione un lavoratore dipendente che perde il lavoro non ha diritto all'indennità di disoccupazione o alla cassa integrazione?
Se il reddito familiare è di 4000€ non si ha diritto al bonus.
Poi è vero che il provvedimento ha dovuto subire un sacco di toppe.

Se i consumi fossero aumentati del 2% sarebbe stata la vittoria el bonus. PM
 
 

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