13 aprile 2017

Il Comitato Romano per il No è instancabile

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Una notazione: và dato atto al Comitato Romano per il No al referendum costituzionale che non hanno sciolto i ranghi dopo la vittoria. Non si sono impigriti e lasciati andare  "agli ozi di Capua". Anzi hanno rilanciato. Una squadra temprata, affiatata  e testata non si butta via,.
 Per questo gli diciamo pubblicamente  grazie per il loro impegno : che sia da esempio per tutti noi.


Carissime/i,

vi allego i miei appunti sull'ultima riunione del comitato romano. Come
al solito vi prego di segnalare lacune e inesattezze.

Vi allego anche il testo della proposta di modifica della Costituzione
in merito al pareggio di bilancio, essendoci stato ieri in merito
l'incontro del gruppo di lavoro con il prof. Gaetano Azzariti.
Cominciamo tutti a studiarlo perché nella prossima riunione di martedì
18 (confermata!) ne dovremo parlare e decidere in merito.

Buoni banchetti, per chi li fa, e buone feste, ci vediamo subito dopo!

Fanio

Appunti assemblea Comitato romano per il NO del 10/04/2017         c/o Unicobas, via Casoria 16, ore 17.30


Obiettivi della riunione:

-        obiettivi e assetto del Comitato, su proposta di Marina Boscaino

-        scelta della denominazione dei comitati sulla base delle proposte già selezionate

-        proposta sul voto estero

-        organizzazione del 25 aprile e del 2 giugno

-        proposte per la organizzazione della due giorni seminariale a livello nazionale.


Preliminarmente è stato richiamato il messaggio del nazionale diffuso in mattinata, che anticipa la fine della raccolta firme per la petizione sulla legge elettorale, chiedendone la consegna entro il 20 aprile, avendo avuto l'appuntamento dai presidenti di Camera e Senato per il 27. Ciò induce a intensificare la campagna di raccolta, non potendo contare sul 25 aprile e dovendo concentrare tutto attorno al fine settimana di Pasqua. Per questo motivo si è proposto di anticipare alcuni banchetti al venerdì, con la disponibilità di Sandra Simonetti a chiedere i permessi un giorno prima.


Si è poi deciso di anticipare come primo punto di discussione la scelta della denominazione da attribuire ai comitati, nella rosa già selezionata dalla riunione dei comitati nazionali allargata ai delegati regionali:

1.      Coordinamento per la democrazia costituzionale

2.      Comitato per la democrazia costituzionale

3.      Comitato per la Costituzione

E' stato osservato come la prima e la seconda differiscano solo per la dizione “comitato” invece che “coordinamento”, mentre nell'altra la scelta appare già effettuata.

Il voto dei presenti in assemblea, più quello di tre persone assenti che avevano indicato la loro scelta per posta elettronica, ha portato al risultato seguente:

-        Comitato per la Costituzione.....................................: 16 voti

-        Coordinamento per la democrazia costituzionale......:   5 voti

-        Comitato per la democrazia costituzionale................:   2 voti

-        astenuti.......................................................................: nessuno

Tale risultato sarà inviato ai Comitati nazionali che prenderanno quindi una decisione definitiva sulla base delle risposte ricevute dai vari comitati.


Marina Boscaino ha poi illustrato la sua proposta di focalizzazione degli obiettivi e dell'assetto da dare al comitato. Partendo da alcune considerazioni su una certa dispersione delle energie che hanno contribuito a produrre il risultato del 4 dicembre e della parziale inefficacia di alcuni gruppi di lavoro avviati, Marina ci fa alcune proposte:

-        un messaggio da inviare ai comitati nazionali, di stimolo affinché possano essere perseguiti con decisione e chiarezza gli obiettivi enunciati nell'assemblea nazionale dei comitati del 21 gennaio u.s.

-        far diventare il nostro un comitato di iniziativa democratica, mirato a sviluppare un'alfabetizzazione costituzionale, ravvivando il dibattito cittadino con iniziative su temi che stanno a cuore alle persone. Per far questo occorre individuare e coltivare interlocuzione con altri soggetti che possano contribuire alla nostra attività

-        rimanere strettamente connessi sulle/alle tematiche che individuammo essere centrali per il comitato di Roma, senza variare o incamminarci ancora su altre strade (siamo pochi e abbiamo pochi soldi, anzi nulla). Pertanto evitare l’iperfetazione di riunioni/incontri, per provare a produrre (nel nostro appuntamento del lunedì) previsione di azioni comuni sui temi predetti

-        Assumere come nostro un eventuale gemellaggio tra revisione dell’art 81 della Costituzione e Lipscuola, semplicemente perché si tratta di due testi che contengono istanze nostre e sono quasi pronti per essere spesi. La campagna dovrebbe/potrebbe partire in autunno, in stretta relazione e parallelamente con la campagna elettorale. Per quanto riguarda la scuola può essere anche un'occasione per affrontare il tema dell'alternanza scuola-lavoro, che la LIP abolisce.

-        Nel far questo dobbiamo metterci in contatto e creare una mappatura di tutti quei comitati italiani che condividono una tale impostazione e tenere saldi i rapporti, scambiandoci iniziative ed individuandone in comune.


Sulla limitazione dei temi a quelli già definiti ci sono stati alcuni interventi che in realtà hanno sottolineato l'importanza di altri argomenti forti in questa fase storica, come quello del lavoro e quello della pace, ma è stato anche enfatizzato l'aspetto della collaborazione con le altre realtà operanti: dove non possiamo avere una forza organizzativa di Comitato, possiamo aderire e rilanciare iniziative di altre associazioni e movimenti. In particolare ad esempio, sulle ampie e complesse questioni curate dal tavolo degli enti locali, possono essere di grande aiuto sinergie con i gruppi che nella campagna per il NO hanno espresso il NO sociale. Queste realtà, come quella di DecideRoma o della Carovana delle Periferie, contengono anche forti competenze e hanno portato avanti importanti approfondimenti sui temi trattati dal nostro tavolo di lavoro sugli enti locali. Tale gruppo a questo scopo sta avviando l'organizzazione di un'assemblea sul titolo V della Costituzione, chiedendo la partecipazione di tutte le realtà metropolitane interessate.

Sul lavoro non ci dimentichiamo che uno degli impegni assunti nell'assemblea del 21 gennaio è proprio il sostegno alla campagna referendaria. Sembra però che i referendum potranno essere annullati dai decreti governativi, cosa probabile ma non certa, e già si preparano riforme per sostituire i voucher con i minijob, soluzione peggiore del male. Questa incertezza e la lentezza con cui si è avviata la collaborazione con la Cgil ci ha fatto rimanere quasi ai blocchi di partenza: la campagna referendaria, che poteva essere abbinata alla raccolta firme per la petizione sulla legge elettorale, non è di fatto partita.

Soffiano venti di guerra fra le grandi potenze, sui terribili conflitti già in atto, ed è stato stigmatizzato da più interventi il sostegno dato all'improvviso a Trump dal nostro presidente del consiglio e da altri leader europei, per una iniziativa di guerra lanciata senza il consenso dell'ONU e in piena violazione dell'art. 11 della nostra Costituzione, senza che fosse nemmeno provato il bombardamento da parte della Siria con gas tossici.

Giovanni Tomei, presidente della Confederazione Sovranità Popolare, che si pone l'obiettivo dell'attuazione della Costituzione e annovera Paolo Maddalena fra i suoi uomini più impegnati, ha sottolineato l'importanza del loro lavoro di studio per determinare le condizioni organizzative-metodologiche più idonee a perseguire gli obiettivi, con un più forte portato politico. Come comitato raccogliamo il loro invito a camminare uniti.

Rispetto alle proposte campagne autunnali per le leggi di iniziativa popolare sull'art. 81 e sulla LIP scuola sono state sottolineate le difficoltà e l'importanza di costruirle molto bene, coinvolgendo il maggior numero possibile di comitati e di soggetti in generale, perché 50.000 firme da raggiungere non sono poche.

Rispetto alla campagna per la legge elettorale è stata sottolineata l'importanza, nel momento in cui si sta per entrare nel vivo del dibattito in parlamento e in cui sussistono differenze di vedute, di riattivare l'impegno per organizzare quella assemblea pubblica che si era già ipotizzata, con Anna Falcone e Claudio De Fiores.

La proposta di Marina Boscaino è stata in definitiva considerata molto positivamente nella maggior parte degli interventi. Marina si è riservata di preparare il testo della lettera da inviare ai comitati nazionali, con alcuni suggerimenti raccolti in assemblea. Se ne discuterà nella prossima riunione, per passare all'approvazione e all'invio.


Riguardo alla proposta sul voto estero, già ampliata in precedenti riunioni per comprendere anche visioni diverse emerse dal dibattito e già allegata alla convocazione di questa riunione, non si è proceduto a una ulteriore discussione, si è deciso di inoltrarla al prof. Pace, che ha già a cuore questo tema, facendo anche l'ipotesi di condividerla con gli altri comitati attivi.

Si è convenuto di comprendere nell'assemblea sulla legge elettorale anche l'aspetto del voto all'estero, chiedendo il contributo fra i relatori di Saverio D'Auria.


Riguardo alla proposta di modifica dell'art. 81 della Costituzione, dal gruppo di lavoro che se ne occupa è stato preannunciato per il giorno successivo un incontro con Gaetano Azzariti, per l'ultima revisione del testo, che verrà presentato nella prossima riunione del comitato per l'approvazione.




Prossima assemblea

Martedì 18 aprile dalle 17.30 alle 19.45 in via Casoria 16 (sede Unicobas scuola)

Ci saranno importanti decisioni da prendere:

-        proposta di revisione dell'art. 81 della Costituzione: scelta dell'estensione della proposta e approvazione del testo da presentare al comitato nazionale e agli altri comitati

-        lettera da inviare ai comitati nazionali: discussione e approvazione del testo

-        organizzazione del 25 aprile e del 2 giugno

-        proposte per la organizzazione della due giorni seminariale a livello nazionale.

Data l'importanza dei temi da trattare si raccomanda la massima partecipazione!


Carissm*,

di seguito trovate la proposta che il gruppo di lavoro sull’ articolo 81 e Trattati ha messo a punto dopo un’ulteriore discussione avuta con il prof. Azzariti (11 aprile). Dopo l’incontro le persone presenti hanno concordato di affidare a me il compito di introdurre la discussione di martedì 18 aprile e di preparare la proposta di revisione dell’art. 81, come scaturita dalla discussione. Gaetano Azzariti, pur  esprimendo delle perplessità sull’estensione della revisione ai vincoli dell’UE (contenuti negli articoli 97 e 117), ha dato un  forte contributo alla ridefinizione della proposta affidando al Comitato, e poi ai Comitati, la scelta ‘politica’ di sottoporre a revisione anche i riferimenti all’UE, caldeggiata dal gruppo di lavoro.

Nella discussione di martedì 18 dovremmo dunque valutare sia la scelta politica sia la ‘scrittura’, cioè il testo come revisionato.

La relazione sarà approntata dopo la discussione del Comitato romano, in parte peraltro già scritta da Azzariti.

Essendoci alcuni giorni di pausa, spero troviate il tempo di leggere la proposta e di preparavi alla discussione

Grazie per l’attenzione

Saluti

franco russo


12 aprile 2017












Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare

Modifiche agli articoli 81, 97, 117 e 119 della Costituzione, concernenti l'eliminazione del principio del “pareggio di bilancio” e per la salvaguardia dei diritti fondamentali


Oppure


Modifiche agli articoli 81, 97, 117 e 119 della Costituzione per garantire la salvaguardia dei diritti fondamentali




Art. 1

L’articolo 81 della Costituzione è sostituito dal seguente:

“art. 81 - Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.

Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.

Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese provvede ai mezzi per farvi fronte.

La legge generale sulla contabilità e la finanza pubblica definisce i vincoli di bilancio nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone.”


Art. 2


All’articolo 97 è apportata la seguente modifica:

 sopprimere il primo comma



Art. 3

All’articolo 117 è apportata la seguente modifica:


al termine del primo comma sono aggiunte le parole “ nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone



Art. 4


1. L’art. 119 della Costituzione è sostituito dal seguente:


art. 119 - Ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni sono attribuiti risorse pubbliche in relazione alle esigenze di tutela dei diritti sociali e civili, comunque sufficienti a garantire in ciascuna parte del territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.


Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.

La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante.

Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato.

Possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento. E' esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.”




Art. 5


L’art. 5 della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1 è abrogato.


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