Al ballottaggio per le presidenziali francesi Marine Le Pen ed Emmanuel Macron. "Mi congratulo con tutti i miei compatrioti - dice la leader del Front National, dal suo quartiere generale, - è giunto il momento di liberare il popolo francese dalle élite arroganti che vogliono imporci le loro regole". Parole intrise di un sentimento nazionalista ed antieuropeista, perfettamente in linea con le forze populiste che stanno prendendo vita in Europa. Non stupisce, infatti, che dall'Italia a fare la clac al Front National siano Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, dalla sponda più estrema del centrodestra italiano, vorrebbero sfondare alle prossime elezioni politiche con un programma anti-migranti e anti-Europa, raccontando la favola secondo la quale i problemi economici del nostro paese possono essere risolti fuori dall'Eurozona.
Un duro colpo in Francia per i partiti tradizionali, entrambi fuori dal secondo turno. Il conservatore Fillon si posiziona al terzo posto con il 19,91% seguito dal candidato dell'estrema sinistra Melenchon con il 19,64% dei consensi, mentre per il partito socialista è la debacle totale, Hamon vincitore delle primarie si ferma al 6%.
"Quando un partito di centrosinistra governa attuando politiche di destra, è inevitabile che avanzino i populismi e gli estremismi" è quanto afferma Roberto Speranza alle telecamere di Rai2; parole che suonano quasi come un avvertimento a Gentiloni, ma soprattutto al PD di Renzi.
E ancora, "Per cambiare l'Europa c'è bisogno di tutto il centro sinistra unito" continua il leader di Articolo Uno - mdp, parole che non vengono affatto raccolte dal segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che invece parla di una sinistra più radicale che non intende sostenere la costruzione di un nuovo centro sinistra in Italia e in Europa. È probabilmente sulla base di questa radicale convinzione che Melenchon non ha espresso il suo sostegno a Macron, il trentanovenne ex ministro dell'economia del governo Hollande che nel 2016 ha fondato il movimento politico "En Marche!" con il quale, oggi, stando ai sondaggi, potrebbe essere il nuovo Presidente Francese. "Riunirò tutta la Francia, perché io voglio essere il presidente di tutti i Francesi" sono state le parole di Macron con un'oratoria asfittica di contenuti politici, tipica di chi non ha mai militato in grandi partiti e non ha mai partecipato neppure ad un' elezione amministrativa. Eppure in un anno, Emmanuel Macron potrebbe veramente aver cambiato la storia della Francia. È la fine della V Repubblica? Questo è sicuramente da vedere ma senza dubbio, come ha affermato il leader di En Marche, "Si volta chiaramente pagina nella politica francese".
Maura Pisciarelli
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