20 aprile 2017

La guerra fredda e il PCI.


 La divisione pattuita a Yalta dai vincitori della seconda
guerra mondiale, che separava l'Europa in due parti
delimitate dalla "cortina di ferro" e' durata sino alla
fine della guerra fredda finita con la vittoria degli
USA e dei suoi vassalli europei. Mentre il controllo
della parte orientale era motivato piu' che dal fine
di realizzare il comunismo, che non era l'obiettivo
della nomenclatura sovietica al potere, da quello di
non avere stati ostili alla propria frontiera, come era
avvenuto nella seconda guerra mondiale con l'aggressione
di tedeschi, ungheresi e romeni spalleggiati, ahime', dai
fascisti italiani.
Mentre l'evitare evoluzioni politiche sgradite e' stato
realizzato con i carrarmati, un metodo non meno efficiente
e' stato seguito dalla NATO con la creazione di strutture
"GLADIO" in tutti gli stati dell'europa occidentale.
In Italia voglio ricordare il "rumore di sciabole" del
piano Solo, che con la complicita' di Antonio Segni
scoraggiarono le ambizioni riformatrici del PSI nel 1964,
la strage di stato di Piazza Fontana, che malgrado prove
schiaccianti contro Freda, Ventura e camerati non ha portato
alla condanna degli autori, la strategia della tensione, il
golpe del 1970 di Junio Valerio Borghese, reclutato dagli
americani sin dal 1945, le minacce a Moro di Kissinger
e l'inefficienza del comitato presieduto da Cossiga e zeppo
di piduisti nel cercare di salvare Moro.
Ben consapevole dei limiti legati allo stare nella zona di
influenza americana, Togliatti, ferito gravemente in un
attentato nel 1948, ebbe un ruolo importante (insieme a Bartali)
a scongiurare la guerra civile.
Alla sua morte diviene segretario il partigiano Longo e nel
partito si confrontano Ingrao, che aveva dubbi sulle sue idee,
anche quando erano giuste, e Amendola, che non ne aveva sulle
proprie, anche quando erano sbagliate.
Negli anni 60 inizia proprio negli USA la contestazione della
guerra del Vietnam, nella quale gli americani avevano preso
il testimone dei colonialisti francesi sconfitti a meta' degli
anni 50 a Dien Bien Phu, e dilaga in tutto l'occidente la
critica all'imperialismo e l'uccisione di Che Guevara nel
1967, preso prigioniero durante il suo tentativo guerrigliero
in Bolivia, mostra al pari delle efferate dittature promosse
in America Latina la volonta' di prevaricare degli USA..
Aprendosi alle aspirazioni degli studenti il PCI ottiene
un successo elettorale anche nel 1968.
Berlinguer, divenuto segretario dopo Longo, giustamente
preoccupato per il golpe cileno dell'11 settembre del
1973, promosso dagli USA, elabora la strategia del compromesso
storico per evitare che l'anima reazionaria di alcuni settori
della DC potesse ricorrere ad un intervento americano per
rovesciare un governo delle sinistre, come era avvenuto in
Cile. Il suo interlocutore, Moro, verra' rapito nel marzo
del 1978 e assassinato dalle brigate rosso in assenza di
tentativi di salvargli la vita. Per Cirillo, rapito in
seguito, si tratto' e si salvo' la sua vita.
Deluso per la politica conservatrice della DC, Berlinguer
propose l'alternativa democratica e nel 1980 ando' ai
cancelli della FIAT a sostegno degli operai, che avevano
occupato la fabbrica per opporsi ai licenziamenti.
Promosse il referendum contro il taglio della scala mobile
e concluse la sua vita durante un comizio a Padova per le
elezioni europpe, nelle quali per la prima volta il PCI
supero' la DC.
Natta, persona di notevole cultura, gli successe, ma quando
si ammalo' l'ambizioso Occhetto, che aveva sciolto la FGCI,
quando ne era divenuto segretario, ottenne di prenderne il
posto. Dopo la caduta del muro di Berlino, forse ignaro del
fatto che i comunisti italiani avevano da tempo preso le
distanze dal modello sovietico, si impegno' nello
scioglimento del partito, del quale era segretario
(peccato che la NATO preveda che il suo segretario sia
americano, perche' il talento di Achille di sciogliere
le organizzazioni, del quale viene incautamente messo
a capo, avrebbe fatto l'unica cosa buona della sua vita,
ponendo fine a questa sfida continua all'articolo 11
della nostra splendida Costituzione).
Dato che quando uno e' stupido tende a non azzeccarne una,
non contento di aver distrutto la "vera gioiosa macchina da
guerra", promosse in collaborazione con Mario Segni (il figlio
dell'aspirante golpista) il sistema dei collegi uninominali,
che avrebbe dato nel 1994 la vittoria a Berlusconi, spregiudicato
nell'allearsi con i leghisti secessionisti nel nord e con i
la destra nazionalista nel centro-sud.
Con il sistema proporzionale avrebbe potuto governare in
collaborazione con i popolari di Mino Martinazzoli.
Sconfitto Berlusconi nelle elezioni del 21 aprile 1996,
invece di approfittare dell'indebolimento del sodale
di Dell'Utri e Previti, con l'idiozia di promuovere la
commissione bicamerale per stravolgere la nostra Costituzione
si sono create le condizioni per la vittoria della
destra nel 2001.
Il tentativo di togliere l'articolo 18 verra' sotterrato
dai tre milioni di lavoratori venuti a Roma per la
manifestazione promossa da Cofferati e nelle successive
elezioni la destra perde, ma in quelle politiche del 2006
con uno scarto minimo, che rende fragile il governo Prodi,
che viene indebolito da Veltroni, che compie il capolavoro
di abbandonare la carica di sindaco, riuscendo a proporre
l'unico candidato, Rutelli, di perdere alle comunali di
Roma contro il fascista Alemanno, e a subire una pesante
sconfitta contro Berlusconi alle politiche.
Il suo tentativo di coprirsi a sinistra con "L'Italia dei
Valori" di Di Pietro avra' conseguenze tragiche : due
deputati, Razzi e Scilipoti, salveranno insieme
all'imprenditore Caleari, da lui imposto come capolista
del PD nel Veneto all'insegna del "ma anche", Berlusconi
dalla mozione di sfiducia promossa da Fini nel 2010, che
avra' anche la conseguenza nefasta di permettere la
controriforma universitaria della Gelmini (quella del
tunnel tra il CERN e il Gran Sasso).
Quando il comitato d'affari dell'oligarchia finanziaria
europea si rende conto che Berlusconi non ha la forza
per imporre le misure impopolari a loro care, il
servizievole Napolitano (la maledizione di casa Savoia
per la repubblica) per impedire al centro-sinistra di
andare al governo, vincendo le elezioni,
chiama  il banchiere Monti a realizzare le richieste
contenute nella lettera di Draghi e Trichet.
Berlusconi approfitta dell'anno, che fa dimenticare
agli italiani che e' stato lui a prendere decisioni
impopolari, con la solita promessa di abbassare le
tasse rischia di prendere il premio di maggioranza
previsto dal Porcellum nelle elezioni del febbraio
del 2013 per un pugno di voti e comunque Bersani,
di nuovo sabotato da Napolitano, non ottiene
l'incarico.
Invece di eleggere come presidente della repubblica Rodota',
che avrebbe garantito un governo progressista, si compie il
grave errore di confermare Napolitano . . .
Franco Buccella

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