Mentre il nostro Governo tramuta
in legge il decreto Minniti Orlando, creando per la prima volta la figura
giuridica del cittadino di serie B, che viene processato senza contradditorio e
ascoltato dal giudice di turno attraverso una videoregistrazione, (mentre magari
si scaccola il naso), senza possibilità di appello , attraverso norme palesemente anticostituzionali,
mentre fiumi di denaro vengono
spesi senza sosta per salvare tutta questa povera gente dal mare , portarla in
terra ferma e fornirle assistenza.
mentre la polemica divampa
alimentata da sordide voci che alludono a collusioni tra ONG e trafficanti, ad
un mercimonio sulla pelle di chi scappa da guerre, carestie, persecuzioni e
tutto quello che di più terribile si può immaginare.
Mentre tutto questo accade, non c’è un vero provvedimento che incida sulla
causa di tante sciagure, che cerchi o accenni ad una soluzione per riportare
la pace, per ridare una speranza di vita e combattere le persecuzioni. Le
Nazioni Unite, l’UNICEF , la FAO , ( gli stati neanche li ricordiamo), per citare alcune organizzazioni internazionali , che ci stanno a fare? Solo a
distribuire lauti stipendi ai loro sussiegosi funzionari e a dibattere nelle
sale ovattate e condizionate sulle disgrazie altrui? Mentre le loro mense distribuiscono raffinati pranzetti a due euro?
Un vero schifo e non se ne vede
soluzione di sorta all’orizzonte L’ipocrisia regna sovrana.
Ognuno afferma di avere la formula perfetta per
risolvere i problemi che angustiano milioni e milioni di persone, mentre gli
unici che veramente si arricchiscono sono i Paesi che chiudono tutt’e due gli occhi
davanti al commercio delle armi e allo sfruttamento delle disgrazie altrui. Il
business delle carrette del mare ormai ha una sua procedura consolidata e i
proventi che ne derivano sono di un livello tale che ormai hanno soppiantato altri
commerci criminosi, come quello per esempio delle sostanze stupefacenti .
Mentre tutto questo accade, ci sono milioni di persone che
muoiono di fame. E non si fa niente
Domenico Fischetto
Pubblichiamo l’appello di AMREF
Emergenza in Africa Orientale.
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