29 aprile 2017

VILLA BLANC:LUISS DOUBLE FACE?

 
                                                 Villa Blanc, uno degli edifici minori
 
 
E' stato presentato a Villa Blanc Luiss Open, un research magazine nato per sviluppare on line la ricerca e la formazione che, come sostiene Lo Storto, il direttore generale: «nasce in un luogo simbolo di una bellezza rigenerata che ha rappresentato per la Luiss un investimento culturale e sociale prima che economico come Villa Blanc. Un progetto, quello di Luiss Open, che ha l'ambizione di diventare un punto di riferimento indipendente, libero e aperto al servizio dell'inter...a comunità.» Ora, secondo questo linguaggio socialmente altisonante e virtuoso la Luiss si direbbe non essere una Business School privata al servizio di una logica di promozione del profitto dei suoi azionisti, cioé di Confindustria, ma una entità benefica e altruista al servizio della comunità. E' come se un corpo che è nato ed è stato addestrato al servizio di un progetto di appropriazione e privatizzazione della maggiore quantità possibile di risorse, si conclamasse titolare di una natura esattamente opposta e contraria. Ma non si tratta di una falsificazione evidente? Perché questa preoccupazione a travisare e nascondere la propria identità reale? Essendosi impossessata di Villa Blanc grazie alla complicità della politica, e avendola restaurata grazie ai finanziamenti della mano pubblica (Veltroni e Rutelli in primis nde), si direbbe che la Luiss fosse in preda alla necessità di liberarsi dei troppo scomodi sensi di colpa.
Gian Carlo Marchesini

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