Vedo con grande preoccupazione l'espansionismo che il governo
Netanyahu ha intrapreso ai danni della Palestina. La recente decisione
di legalizzare e aumentare gli insediamenti abusivi nei territori
palestinesi è una scelta di inaudita aggressività di uno stato, che usa
la propria forza per strappare al confinante debole parti sempre
maggiori di terreno, ignorando il diritto internazionale.
Spiace dirlo, ma Israele si sta comportando come i nazisti, spinti
dall'ideologia dello "spazio vitale" (Lebensraum). Un misto di
vittimismo e prepotenza, nel quale si teorizzava - contro "il pericolo
di sparire dal mondo" - la necessità di prendersi il terreno dei vicini
slavi per un perverso diritto di sopravvivenza. E le inquietanti
similitudini possono ravvisarsi anche al concetto del "ghetto", uno
spazio circoscritto da muri, dove rinchiudere chi si ritiene pericoloso.
Esattamente ciò che ha fatto Israele nei confronti della Palestina,
estremizzando questo concetto nella Striscia di Gaza.
Insomma, sembra che Israele voglia far patire ciò che ha patito.
Ho difeso e difenderò la memoria degli ebrei perseguitati. Ma so
distinguere quelle vittime dagli attuali violenti politici della destra
estrema israeliana, che condanno senza riserve, per gli oltraggi
territoriali perpetrati ai danni dei palestinesi. Questi furti di terra
generano non solo la violenta reazione degli interessati, ma il
discredito dell'Occidente. Che Israele rappresenta agli occhi degli
arabi, che viene così percepita come una cultura prevaricante, di cui
diffidare. Tutto il contrario di quanto servirebbe per portare la pace
tra i due stati e disinnescare le frustrazioni su cui si basa la
propaganda fondamentalista.
Massimo Marnetto
La discussione in rete
Non semplificando, ma ripetendo quanto tutto il mondo pensante dice, a
parte il parallelo con i nazisti che serve solo per dire qualcosa in
più. A me sembra che noi si debba sostenere l'opposizione, che c'è in
Israele, a questa dissennata politica degli insediamenti: come fare? Non
lo so, qualche politico avveduto (per es. M.M.) potrebbe invitarci a
manifestare questo nostro pensiero o magari potremmo autoorganizzarci.
Sul discredito portato all'Occidente nel suo complesso M.M. ha
perfettamente ragione. Purtroppo, l'altra squadra della partita, non
essendo abituata all'opposizione politica, non vede l'opposizione in
Israele con la quale sarebbe bene che prendesse contatto (a mio parere,
s'intende). PM
E' arrivato secondo me
Se Bibi pensa che il modo migliore per arrivare ad una pace con la Palestina
e quello di continuare con una potente politica di insediamenti sui territori
palestinesi non può che destarmi meraviglia ed una condanna ovviamente
assoluta
A meno che l'idea sia un altra: se guardiamo la carta geografica la
Palestina e' ridotta ormai a tanti francobolli
Siccome un vera opposizione di fatto nei confronti di Israele circa la
politica degli insediamenti non avviene Bibi pensa di mangiarsi la Palestina
a pezzo a pezzo
D'altronde Bibi governa la Palestina da 18 anni con l'appoggio delle
frazioni piu' integraliste di Israele quelli che dicono che Dio ha dato a
loro la Palestina e solo loro hanno il diritto di abitarci
L. M.
Netanyahu ha intrapreso ai danni della Palestina. La recente decisione
di legalizzare e aumentare gli insediamenti abusivi nei territori
palestinesi è una scelta di inaudita aggressività di uno stato, che usa
la propria forza per strappare al confinante debole parti sempre
maggiori di terreno, ignorando il diritto internazionale.
Spiace dirlo, ma Israele si sta comportando come i nazisti, spinti
dall'ideologia dello "spazio vitale" (Lebensraum). Un misto di
vittimismo e prepotenza, nel quale si teorizzava - contro "il pericolo
di sparire dal mondo" - la necessità di prendersi il terreno dei vicini
slavi per un perverso diritto di sopravvivenza. E le inquietanti
similitudini possono ravvisarsi anche al concetto del "ghetto", uno
spazio circoscritto da muri, dove rinchiudere chi si ritiene pericoloso.
Esattamente ciò che ha fatto Israele nei confronti della Palestina,
estremizzando questo concetto nella Striscia di Gaza.
Insomma, sembra che Israele voglia far patire ciò che ha patito.
Ho difeso e difenderò la memoria degli ebrei perseguitati. Ma so
distinguere quelle vittime dagli attuali violenti politici della destra
estrema israeliana, che condanno senza riserve, per gli oltraggi
territoriali perpetrati ai danni dei palestinesi. Questi furti di terra
generano non solo la violenta reazione degli interessati, ma il
discredito dell'Occidente. Che Israele rappresenta agli occhi degli
arabi, che viene così percepita come una cultura prevaricante, di cui
diffidare. Tutto il contrario di quanto servirebbe per portare la pace
tra i due stati e disinnescare le frustrazioni su cui si basa la
propaganda fondamentalista.
Massimo Marnetto
La discussione in rete
Non semplificando, ma ripetendo quanto tutto il mondo pensante dice, a
parte il parallelo con i nazisti che serve solo per dire qualcosa in
più. A me sembra che noi si debba sostenere l'opposizione, che c'è in
Israele, a questa dissennata politica degli insediamenti: come fare? Non
lo so, qualche politico avveduto (per es. M.M.) potrebbe invitarci a
manifestare questo nostro pensiero o magari potremmo autoorganizzarci.
Sul discredito portato all'Occidente nel suo complesso M.M. ha
perfettamente ragione. Purtroppo, l'altra squadra della partita, non
essendo abituata all'opposizione politica, non vede l'opposizione in
Israele con la quale sarebbe bene che prendesse contatto (a mio parere,
s'intende). PM
E' arrivato secondo me
Se Bibi pensa che il modo migliore per arrivare ad una pace con la Palestina
e quello di continuare con una potente politica di insediamenti sui territori
palestinesi non può che destarmi meraviglia ed una condanna ovviamente
assoluta
A meno che l'idea sia un altra: se guardiamo la carta geografica la
Palestina e' ridotta ormai a tanti francobolli
Siccome un vera opposizione di fatto nei confronti di Israele circa la
politica degli insediamenti non avviene Bibi pensa di mangiarsi la Palestina
a pezzo a pezzo
D'altronde Bibi governa la Palestina da 18 anni con l'appoggio delle
frazioni piu' integraliste di Israele quelli che dicono che Dio ha dato a
loro la Palestina e solo loro hanno il diritto di abitarci
L. M.
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