4 febbraio 2017

Recensione film: THE FOUNDER regia di John Lee Hanckock



Con Michael Keaton, Nick Offerman, John Carrol Lynch, Linda Cardellini, Laura Dern, del 2016.

 

 




 

A lezione di capitalismo

 

The founder è un film americano che narra la nascita dell’impero della catena di fast food Mc Donald’s. Ray Croc (Michael Keaton), infaticabile piazzista di oggetti di nuova tecnologia, innovatore e progressista a tutti i costi e a qualsiasi prezzo, incontra quasi per caso i fratelli Dick e Mac Mc Donald che vendevano hamburger a San Bernardino in California e avevano brevettato un sistema veloce e un modo nuovo di mangiare per i giovani, per le famiglie, per tutti. Nick (Nick Offerman), in particolare, aveva studiato con cura maniacale tutti i movimenti in cucina di un certo numero di sguatteri, per ottimizzare il servizio e gli spazi. Ma, nonostante la loro idea sia stata geniale, i fratelli Mc Donald erano ancora legati al rispetto di una certa qualità del cibo e a un vecchio modo di stockaggio che era troppo costoso; Raymond Croc, affarista di bassa lega e neanche tanto di successo, prende in mano la gestione delle “affiliate” applicando il concetto di franchising. Con perseveranza (come si ripete lui stesso) Croc supera tutte le avversità circondato da consulenti e affaristi che lo porteranno a espropriare ai fratelli la loro invenzione – al limite della legalità – e a fondare il dominio del fast food. Complice del suo successo la bionda Joan, per la quale Ray divorzierà dalla sua non collaborativa prima moglie, anche lei ambiziosa e priva di scrupoli, interpretata da Linda Cardellini, l’affascinante infermiera Sam di ER – medici in prima linea.

Data il 1954 l’apertura del primo Mc Donald’s versione Crock e tutto il film si svolge lungo una decina di anni accuratamente documentati da scenografi e costumisti.

In questa rappresentazione del “sogno americano” è facile riscontrare le immagini delle copertine di “The Saturday Evenig Post” dipinte da Norman Rockwell, che tanto bene ha illustrato l’American way of life di quegli anni (di copertine ne ha dipinte più di trecento!!).

Un altro classico pittore statunitense preso spesso a modello nei film, è Edward Hopper e certe scene di The founder – ad esempio quelle che mostrano le ville suburbane in Shingle Style - potrebbero ricordare alcuni quadri che dipinti nel Maine o a Cape Code, Massachussets, che hanno come soggetto la casa unifamiliare. Ma di Hopper le immagini del film non hanno i silenzi, non hanno le luci, né lo sguardo.

The founder mi ha evocato un film di Francis Ford Coppola del 1988 Tucker – un uomo e il suo sogno con Jeff Bridges. Forse lo ricorda più per come è tratteggiato il protagonista con la sua fiducia nel futuro e nell’America, che non nella fattura del film né per una certa etica più presente nel film di Coppola. The founder è un film costruito bene, i fratelli Mc Donald molto azzeccati e Michael Keaton perfetto nella descrizione di questo personaggio senza grandi qualità né scrupoli, ciononostante non riesce ad avvincere lo spettatore più di tanto.

Ghisi Grütter

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