Con
Michael Keaton, Nick Offerman, John Carrol Lynch, Linda Cardellini, Laura Dern,
del 2016.
A lezione di capitalismo
The founder è un film americano che narra
la nascita dell’impero della catena di fast
food Mc Donald’s. Ray Croc (Michael Keaton), infaticabile piazzista di oggetti
di nuova tecnologia, innovatore e progressista a tutti i costi e a qualsiasi
prezzo, incontra quasi per caso i fratelli Dick e Mac Mc Donald che vendevano hamburger a San Bernardino in California
e avevano brevettato un sistema veloce e un modo nuovo di mangiare per i
giovani, per le famiglie, per tutti. Nick (Nick Offerman), in particolare,
aveva studiato con cura maniacale tutti i movimenti in cucina di un certo
numero di sguatteri, per ottimizzare il servizio e gli spazi. Ma, nonostante la
loro idea sia stata geniale, i fratelli Mc Donald erano ancora legati al
rispetto di una certa qualità del cibo e a un vecchio modo di stockaggio che era
troppo costoso; Raymond Croc, affarista di bassa lega e neanche tanto di
successo, prende in mano la gestione delle “affiliate” applicando il concetto
di franchising. Con perseveranza
(come si ripete lui stesso) Croc supera tutte le avversità circondato da consulenti
e affaristi che lo porteranno a espropriare ai fratelli la loro invenzione – al
limite della legalità – e a fondare il dominio del fast food. Complice del suo successo la bionda Joan, per la quale Ray
divorzierà dalla sua non collaborativa prima moglie, anche lei ambiziosa e
priva di scrupoli, interpretata da Linda Cardellini, l’affascinante infermiera
Sam di ER – medici in prima linea.
Data
il 1954 l’apertura del primo Mc Donald’s versione Crock e tutto il film si
svolge lungo una decina di anni accuratamente documentati da scenografi e
costumisti.
In
questa rappresentazione del “sogno americano” è facile riscontrare le immagini
delle copertine di “The Saturday Evenig Post” dipinte da Norman Rockwell, che
tanto bene ha illustrato l’American way
of life di quegli anni (di copertine ne ha dipinte più di trecento!!).
Un
altro classico pittore statunitense preso spesso a modello nei film, è Edward
Hopper e certe scene di The founder –
ad esempio quelle che mostrano le ville suburbane in Shingle Style - potrebbero ricordare alcuni quadri che dipinti nel
Maine o a Cape Code, Massachussets, che hanno come soggetto la casa
unifamiliare. Ma di Hopper le immagini del film non hanno i silenzi, non hanno
le luci, né lo sguardo.
The founder mi ha evocato un film di Francis
Ford Coppola del 1988 Tucker – un uomo e
il suo sogno con Jeff Bridges. Forse lo ricorda più per come è tratteggiato
il protagonista con la sua fiducia nel futuro e nell’America, che non nella
fattura del film né per una certa etica più presente nel film di Coppola. The founder è un film costruito bene, i
fratelli Mc Donald molto azzeccati e Michael Keaton perfetto nella descrizione
di questo personaggio senza grandi qualità né scrupoli, ciononostante non
riesce ad avvincere lo spettatore più di tanto.
Ghisi Grütter
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