7 aprile 2017

I PRIMI PASSI DI ART. 1 MDP

 
 
Questa mattina su Tre Righe  troverete pubblicato un interessante articolo avente per oggetto la situazione neoenomico-sociale del Paese ,il ritardo sulla tabella di marcia dell' Europa che diversamente da Noi ,si è già ripresa. L ' articolo presentato con il logo di Articolo Uno è per noi particolarmente interessante perché ci induce a fare una breve riflessione, che sorge spontanea. Quanto è visibile agli elettori Articolo Uno  ? Quanto il tema centrale del lavoro è declinato secondo iniziative, riflessioni e proposte capaci di veicolare consenso ,adesioni, stimoli al corpo elettorale ? Articolo Uno si sta collocando in modo utile ed opportuno sul palcoscenico politico ? è in grado di calamitare adesioni ,suscitate interesse, passione politica e civile ? Perché a ben ragione, questo dovrebbe fare un partito della Sinistra, per calamitare voti .Questo dovrebbe fare una forza di don sinistra che come afferma avrebbe una vocazione maggioritaria ,una volontà quindi di andare al Governo , per descrivere un nuovo patto speciale connotato da : sviluppo, diritti, solidarietà, giustizia, legalità, partecipazione e democrazia. Bene se questo è il programma ,ad oggi Articolo Uno non è ancora entrato a pieno regime. Vediamo perché . Il battesimo sul piano politico e sociale è stata la grande affermazione elettorale avvenuta al referendum costituzionale  del 04 dicembre u.s.  Chi vi scrive aveva con passione aderito e partecipato con tutte le sue forze capacità a quella importantissima iniziativa di resistenza democratica, mi piacerebbe ricordarla come " la nostra ora più bella " ,chi vi scrive insieme ad alcuni compagni e compagne che subito erano diventati dei cari amici, sollecitavano una prosecuzione coerente ed efficace dell' iniziativa operata con lo schieramento democratico a tutela della nostra Carta Costituzionale .Dovevamo e potevamo già in quel momento lavorare di intesa con altre forze progressiste rappresentate dal movimento di Rodotà e Zagrebelsky, Sinistra Italiana, ed altri . Se cosi avessimo fatto ed avremmo fatto bene, capitalizzavamo l' insegnamento che era giunto dalla campagna elettorale USA,ed in particolar modo dall' insegnamento politico e morale dettato da Bernie Sanders. Una proposta di nuovo socialismo riformista ,che nasce dal basso, dal corpo sociale ,che è autentico ed appassionato. Un movimento socialista e del lavoro che nasce da una esigenza molto sentita nel corpo elettorale. Un movimento che negli USA giustamente aveva preso le distanze dà una sinistra che ancora abbracciata all' establishment aveva perso credibilità ed appeal. A ben vedere si trattava della stessa via indicata in G.B. da Jeremy Corbyn . In Italia invece sembra si stia seguendo un' altra impostazione . Articolo Uno è nato dalla convergenza di esponenti politici partitici che facevano capo al PD, a S.I. ed ad una nomenklatura che era a quest 'ultimi connaturata e congeniale . È accaduto inoltre che in una ottica politico tradizionale si sia detto : apriamo anche a coloro che al momento della prova referendaria stavano dall' altra parte, apriamoci ad un fronte più largo . Il rischio di questa operazione tipica della politica tradizionale a mio avviso è stato quello di immettere dentro la nascente formazione politica un ceto politico già compromesso con la vecchia politica ,con il renzismo ( parecchi che adesso militano in Articolo Uno ), erano fino a pochi mesi orsono convinti militanti renziani . Addirittura questi esponenti renziani come sta accadendo a Roma ,stanno riuscendo ad assurgere a compiti e funzioni di direzione e coordinamento. Qualcuno dirà : " ecco la solita pastetta all' italiana , la solita tendenza al riposizionamento camaleontico . Come dargli torto ? Temo che ancora non siamo nati e già sembriamo una nuova ed ulteriore declinazione di una classe politica espressione dell' establishment . Inoltre occorre dire che sulla base pratica dell' esigenza di darsi una struttura ed un assetto, non si è proceduto con metodo democratico alla scelta di rappresentanti e membri dei vari organi intermedi del nascente movimento. Si è detto : " al momento si procede così". Ma i problemi non finiscono qui. Vi è infatti un problema più grave ed importante. Corriamo il rischio attuale e concreto di operare politicamente solo sul piano mediatico. Credere di rappresentare una forza politica rappresentativa del sociale, del mondo del lavoro, che invece non andiamo ad incontrare. Io credo che noi militanti della prima ora ,noi che abbiamo difeso la Carta Costituzionale quando sembravamo prossimi ad essere sconfitti, dovremmo rivolgerci al sociale ,dovremmo recarci nei luoghi di lavoro e di fatica, per ascoltare ,capire, rispondere alle esigenze ed ai problemi delle persone. Dobbiamo ricreare le filiere del consenso e della organizzazione politica . Dobbiamo riflettere sulla nostra collocazione politica e sociale sul piano del lavoro, sul piano territoriale comunale e regionale, dobbiamo comprendere che posizione assumere rispetto a grandi questioni che riguardano l' immigrazione, la sicurezza, l' impegno e la militanza dell' Italia in Europa e nel mondo. Che posizione assumiamo rispetto ai grandi temi della pace e della sicurezza ? Come ci poniamo ? Con chi vogliamo collaborare e come e perché ? Insomma come potrete notare i problemi sono tanti e le risposte non sono ancora pronte .Vedo al momento un problema ingombrante di spezzoni di forze politiche che cercano un riposizionamento .Capisco, Però mi rendo conto che una forza politica per essere credibile deve nascere e rappresentare bisogni autentici del corpo sociale ,rifuggire il rischio di apparire malgrado tutto autoreferenziale ,ed artificiale. Buon lavoro a tutti.
 Luca Giordano per Tre Righe

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