4 aprile 2017

IL FATTORE "E"

                                                 Emmanuel Macron, in corsa per l'Eliseo
 
Il "fattore E ".  Sull' ultimo numero dell' "Espresso " vi segnalo l' interessante editoriale di Marco Damiliano dal titolo " Je suis Matteo Macron ".
L' articolo è interessante non solo per le informazioni e notizie che ci propone riguardo le prossime elezioni francesi, quanto piuttosto per gli effetti che potrebbero prodursi sulla politica italiana. Partiamo dai numeri . Entro il 30 del mese di aprile il Governo Gentiloni dovrà varare la cd manovra correttiva di bilancio, richiesta da Bruxelles 3,4 miliardi di euro. Questa correzione dei conti pubblici dissestati dalla gestione poco seria del gabinetto Renzi è però davvero poca cosa, rispetto a quello che ci attende in autunno. A quell ' epoca andrebbe varata, come è noto,la legge di bilancio per il 2018. Sempre che venga rispettata la scadenza elettorale naturale e non si voti prima, si parla di una manovra finanziaria " Monstre " di circa 18/21 miliardi di euro. Una roba da far tremare i polsi. Conseguenza di calcoli sbagliati di un governo Renzi, che aveva fatto credere agli italiani che  " gli elefanti volano e sono viola". Il bello è che gli italiani non solo gli hanno creduto, ma visti gli esiti delle primarie PD, almeno quelli iscritti al PD continuano a credergli. Ma questa è un' altra storia . Dice l' autore del nostro articolo una possibile ( e sperata vittoria diciamo noi) di E. Macron , farebbe crescere in Renzi la tentazione di inserirsi in un turno elettorale favorevole. Dopo il ceffone ricevuto con il referendum , il Renzi riconfermato come sembra evidente con numeri schiaccianti alla guida del PD , potrebbe essere  tentato nel imporre al Paese elezioni anticipate, costi quel che costi. Se invece si attendesse la fine naturale della legislatura, si determinerebbero all' interno PD due linee di tendenza :
1) trattare con Bruxelles uno sconto sulla manovra,
2) andare ad uno scontro totale con Bruxelles per un radicale cambiamento delle regole del gioco.
Renzi a quanto sembra ha già scelto ,s e del caso. Egli cavalchera' sentimenti anti-europeisti. Non sarà solo. Sarà in buona compagnia con : Grillo, Salvini,Meloni, S.I. A fasi alterne Silvio Berlusconi. All ' interno del PD resisterebbe il polo che fa riferimento ad Orlando-Cuperlo-Damiano. Fuori dal PD Enrico Letta, Napolitano Prodi. Qui è evidente si crea uno spartiacque .Chi vi scrive non ama l' Europa del " fiscal compact", l' Europa del pareggio di bilancio,i nserito in Costituzione . Ho iniziato ad occuparmi massivamente di politica proprio dopo queste modifiche apportate alla nostra Carta Costituzionale, per difendere le ragioni dei più deboli, dei meno protetti. Cionondimeno questo scenario che si profila, che ricorda piuttosto il fronte di una burrasca che minaccia di mandarci a fondo,esige una nostra presa di posizione. Noi di Articolo Uno dobbiamo fare un ragionamento politico, fosse anche quello del " male minore " e capire da che parte stare e con chi e per fare cosa . Una cosa mi è chiara . Renzi che vede solo se stesso ed il suo potere è nelle condizioni di scatenare un' ondata di populismo massimalista che una volta scatenato e fatto uscire dalle fogne, sarà difficile ricondurre a ragione. Una cosa mi sembra chiara .Una cosa è chiedere un profondo cambio di marcia all' Europa, un' altra è distruggerla come invero già adesso desiderano in tanti : Trump, Putin, Erdogan, May, ed altri. Buon lavoro a tutti e soprattutto buona riflessione politica e strategica.
 Luca Giordano per Tre Righe

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