Dunque il Consiglio del II
Municipio ha votato il 27 gennaio a maggioranza favorevolmente per la
ristrutturazione dell’edificio Ferrhotel, che dovrà ospitare un centinaio di “transitanti”.
Si chiude in questo modo un
consiglio che era stato richiesto d’urgenza dalle opposizioni con motivazioni
opposte, a seguito anche di una manifestazione della destra e un’ occupazione
simbolica sempre da parte della destra dell’edificio di proprietà delle Ferrovie.
Il nodo centrale della vicenda
non affrontato nella discussione da nessuno dei consiglieri, è stato invece sollevato dal rappresentante di Baobab
Experience , Andrea Costa, che è intervenuto per sottolineare che la grande
esperienza e conoscenza acquisita dal suo gruppo in tutti questi anni li ha resi
una risorsa importante a cui attingere da
parte delle istituzioni pubbliche per comprendere i problemi che angustiano
questa persone e per tentare di risolverle al meglio. In maniera non
conflittuale , non scatenando una guerra tra poveri, tra residenti e rifugiati.
Andrea ha quindi invitato il Municipio ad un maggiore ascolto e comprensione
dei problemi dei rifugiati. Una maggiore consapevolezza dei problemi che hanno
determinato il loro sradicamento dal loro paese di origine potrebbe essere la
strada maestra da seguire perché si attui una vera e propria integrazione. Senza
strumentalizzazioni, senza agitare fantasmi che appartengono al passato .
Se da un lato abbiamo trovato
convincente il ragionamento di Baobab Experience e ci auguriamo che sia stato
colto da qualcuno nell’emiciclo del consiglio, dall’altro ci sentiamo di essere
d’accordo anche con la soluzione approvata. Ma con alcuni distinguo.
E’ chiaro che nel quadrante della
Nuova Stazione Tiburtina non si può continuare ad aggiungere nuove funzioni senza
che siano state almeno in parte risolte
alcune delle situazioni di degrado che ormai da anni strozzano l'intera area.
Partendo da Via Masaniello,
chiusa al traffico ormai da tempo immemorabile e non si vede giorno per quando
sarà riaperta . Tutto il traffico ora, spesso autobus a lunga percorrenza, viene deviato su Via Arduino, causando traffico caotico ed inquinamento
Il caos regna sovrano nella Stazione Tibus che
,dalla sua condizione di partenza, ha quintuplicato come minimo il suo traffico.
Il Centro Ittiogenico abbandonato
e privo di qualsiasi manutenzione: ricettacolo di immondizia e di chissà cos’altro.
Una vergogna!!!
A partire dalle 19,30 sotto gli
archi della tangenziale viene distribuito il cibo ai senza fissa dimora. La
stessa operazione viene ripetuta al mattino. Non in un luogo attrezzato. Ma così ,come viene.
L’area sotto la tangenziale
fronte Stazione è abbandonata a dio e al mondo. In mano a degli improvvisati guardia macchine e
a capannelli di uomini che bevono all’infinito abbandonando per terra le
bottiglie….ed altro.
E ci fermiamo qui E SFIDIAMO CHIUNQUE A RESISTERE AD UNA TALE SITUAZIONE ANCHE PER SOLO UN ANNO.
Insomma un mix esplosivo tra
inquinamento acustico, ambientale ed antropico a cui le istituzioni non hanno
mai messo mano o se lo hanno fatto un tempo, lentamente ora tutto è tornato
come prima. E quindi non ci si deve meravigliare se le parole accoglienza,
integrazione solidarietà non trovano facile presa tra gli abitanti e i
commercianti della zona intorno alla Nuova Stazione Tiburtina. E se persone , mamme di
famiglia, anziani pensionati abbiano dimenticato quello che forse o loro o
qualche loro congiunto ha sofferto e patito un tempo. Dura da troppo tempo
questa situazione e troppe sono state le promesse non mantenute. Quindi non ci
si deve meravigliare se gente pacifica poi si allea alla destra becera e
razzista. Perchè nella destra trova
ascolto e comprensione, noi la definiremmo
di tipo strumentale, per quello che da troppo
tempo hanno chiesto e che troppe volte la sinistra ha disatteso.
Quello dei cittadini e dei
commercianti del quadrante della Nuova Stazione Tiburtina può assurgere a
modello di come le cose precipitino
quando la situazione è fuori controllo, quando le istituzioni non sanno dare risposte adeguate e tempestive .Tutta acqua al mulino di una destra demagogica e xenofoba. .
E poi non caschiamo dal pero se nella cabina elettorale queste cose vengono
fuori.
Domenico Fischetto
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