9 febbraio 2017

FORZA PAOLO ,NON MOLLARE .SIAMO CON TE!!!!





 
 
Come avevamo previsto , l'assessore Paolo Berdini ha rassegnato nelle mani della Sindaca le dimissioni dalle deleghe a lui affidate. La Sindaca le ha respinte con riserva. Francamente non capiamo  cosa significhi con "riserva" quando sono molto chiare le differenze tra il pensiero di un'urbanista libero ed indipendente ed una giunta di colore M5S che in campagna elettorale dice una cosa e poi, una volta vinte le elezioni , su argomenti importanti, balbetta e  traccheggia..
Certo la gaffe di Paolo non ha scusanti anche se detta in privato e riportata pubblicamente  poi da un quotidiano. Si vede dal suo viso: lui che tende sempre ad  un  sorriso divertito per mettere a proprio agio l'interlocutore di turno, appare tirato , stanco , con le occhiaie. Non deve essere facile fare l'assessore in una compagine di gente incompetente. Guarda caso l'unico più preparato insieme a lui è un ex PD , Luca Bergamo assessore e ora anche vicesindaco dopo le note vicende del duo Frongia Marra R. Certo il piano regolatore. Ne vogliamo parlare? Noi nel nostro piccolo qui al II Municipio abbiamo un esempio illustre di chi si è messo sotto le scarpe le disposizioni del Piano Regolatore per fare quello che gli pare con l'avallo dell'allora amministrazione Alemanno.
Il problema è amletico : Rispettarlo o non rispettarlo. Fare finta di non capire che questa benedetta variante che vedrebbe una colata di cemento inarrestabile su una zona a rischio  inondazione porta benefici solo ai privati , oppure accettarlo supinamente facendo contento l'amico americano?.
La costruzione dello Stadio della Roma creerebbe un vulnus insanabile tra  il territorio e l'amministrazione comunale. Leggetevi il comunicato del comitato di quartiere di Tor di Valle.
Fa specie poi che il fortino della legalità sia difeso da un solo uomo, e da una moltitudine di cittadini che non hanno però voce e rappresentanza nei media. Vale più l'opinione di un Totti e di uno Spalletti qualsiasi , che a comando del loro padrone,  si dichiarano favorevoli all'operazione che quella della gente che vive in quei luoghi?
Ma quando veramente diremo basta a quest'andazzo? Non è abbastanza sufficiente una letteratura ampia e documentata che dal dopoguerra ai giorni nostri ci racconta di un'Italia che, asservita ai poteri forti del momento, si è sempre cacciata nei guai e le toppe ce l'ha messe sempre il cittadino! Chi pagherà secondo voi se l'intera operazione speculativa immobiliare dovesse fallire ?  Chi pagherà secondo voi se il Tevere in quel tratto, com'è già capitato in precedenza, dovesse esondare?
Ma Pantalone ovviamente .
Allora forza Paolo, siamo con te ,non mollare.
 
Domenico Fischetto
 

Per approfondire rimandiamo il lettore agli altri articoli pubblicati da Tre Righe in questi ultimi giorni ed inoltre:
 
 
Lo Stadio Olimpico di Roma fu inaugurato nel 1953, lo ricordo ancora oggi,  con un incontro dell'Italia contro l'Ungheria, la squadra più forte del momento. Io abitavo allora a Milano e seguii la partita con la radiocronaca di Nicolò Carosio. L'Italia giocò in difesa tutta l'incontro con uno strenuo catenaccio. Perse 3 a 0. Io indignato scrissi una lettera a Emilio De Martino direttore di Sport Illustrato. Ingenuità da ragazzo.                                                                                                                                                                                                                                      Lo stadio ha subito due importanti ristrutturazioni nel 1990 per i Mondiali di Italia 90 (copertura degli spalti), e nel 2008 per adeguarlo alle prescrizioni UEFA.                                            Lo stadio è proprietà del Coni.
A mio giudizio (così Paolo è contento), uno stadio da centomila posti basta ed avanza per Roma.
Gio' Mantovani lamenta i disagi che l'affluenza comporta per gli abitanti dei quartieri circostanti. E' vero, ma è un problema di assetto urbanistico, viabilità, disponibilità di parcheggi, trasporto pubblico. Se questi problemi non sono risolti o sono risolti malamente, la soluzione di costruire un nuovo impianto mi sembra sbagliata e rappresenta solo uno spreco di danaro.
In realtà lo stadio della Roma sarà costruito per ben altri fini da privati. Non sarà nè del Coni nè della Roma, ma di Pallotta e Parnasi. Ospiterà a pagamento gli incontri della Roma. In sostanza servirà a drenare danaro dalla societa sportiva A.S. Roma (sportiva tanto per dire) oltre a rappresentare un grande opportunità per speculazioni immobiliari.
Marnetto ha evidenziato la sproporzione tra la parte del progetto destinata alla attività sportiva (14 %)  e il rimanente 86 % finalizzato ad investimenti di natura diversa.
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    .

J.
Ricordo a tutti lo scempio della città dello sport di Calatrava, che riporto di seguito.
Se qualcuno pensa che un nuovo stadio seguirebbe una strada diversa, allora non c'è più  nessuna speranza.
Nella narrazione c'è anche la storia dei campionati di nuoto disputati alla Farnesina.
Resistere, per il sindaco Raggi, sarebbe l'unica maniera di dimostrare che è al di fuori delle solite beghe . Ma  le do ancora la mia fiducia. Vedremo
G.
LA CITTA' DELLO SPORT
Il progetto venne avviato nel 2005 l'amministrazione dell'allora sindaco di Roma Walter Veltroni. Il costo previsto per la realizzazione dell'opera era di 60 milioni di euro, che diventarono 120 milioni già all'atto dell'assegnazione dei lavori tramite gara d'appalto. La società che ricevette l'incarico della costruzione fu la Vianini Lavori del gruppo Caltagirone; la gestione dei fondi fu affidata alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, che chiamò Angelo Balducci per la gestione dei capitali. Tra il 2006 e il 2007, pur non avanzando i lavori di costruzione, si vide l'ulteriore raddoppio dei costi di costruzione che arrivarono così a 240 milioni di euro.
A giugno 2008 Claudio Rinaldi subentrò ad Angelo Balducci. Ad ottobre dello stesso anno il nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno affermò che - dopo 3 anni dall'inizio lavori - sarebbero state gettate le fondamenta della "Città dello Sport"; a dicembre, però, venne deciso che i mondiali di nuoto non sarebbero più stati disputati a Tor Vergata, in quanto la struttura non avrebbe potuto essere completata in tempo, e si optò per l'utilizzo del Foro Italico, già utilizzato per i Campionati mondiali di nuoto 1994. Nonostante quest'ultimo fosse stato presentato come già pienamente efficiente, vennero comunque stanziati 45 milioni di euro per dei lavori di ristrutturazione in questo sito. La costruzione della "Città dello Sport" nel 2009 fu bloccata per mancanza di fondi nonostante si fosse speso, fino a quel momento, 4 volte la cifra inizialmente stimata per la realizzazione dell'opera.
Nel 2011, grazie alla candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi 2020, si decise di riattivare il cantiere di Tor Vergata: i lavori ripresero senza nessuna data certa per la consegna dell'impianto e con una cifra stimata per il completamento dei lavori di 660 milioni di euro, 11 volte il prezzo iniziale.[4]

Condizioni attuali e prospettive[modifica | modifica wikitesto]

Calatrava ha dichiarato, nell'aprile 2010: "Attualmente sono stati realizzati i due stadi, uno per il basket e l'altro con le piscine per il nuoto, i tuffi e quella per il riscaldamento, piccoli servizi e l'accesso per gli atleti. È in corso di realizzazione il parcheggio e la copertura a cupola di uno dei due palazzi, mentre sono state già costruite anche la piscina esterna ed un'altra sempre per il riscaldamento degli atleti".[4]
Nel novembre 2012, il sindaco Giovanni Alemanno annunciò che il complesso sportivo sarebbe stato completato con il contributo di privati,[5] ma le operazioni di completamento, al dicembre 2014, non erano ancora partite. A inizio 2014 fu prospettato il cambio di destinazione d'uso per la "vela" dalla struttura della copertura già completata,[6] e destinata allo stadio del nuoto, con una proposta dell'Università di Tor Vergata per trasformare la struttura in una serra/orto botanico. La spesa prevista per completare la copertura era di 60 milioni di euro[7] Secondo questo piano il secondo palazzetto potrebbe comunque essere realizzato completato come struttura polifunzionale per eventi sportivi e musicali, sebbene la struttura per essere completata richieda altri 426 milioni di euro.[3]
Nell'ottobre 2014 il Codacons ne ha proposto la demolizione,[1] in quanto la struttura incompiuta danneggerebbe «il paesaggio e la collettività».

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