11 febbraio 2017

LA PATATA BOLLENTE DI LIBERO




Stamani vorrei riflettere un attimo con Voi sulla " querelle" che ieri ha visto il quotidiano nazionale " Libero" pubblicare un articolo che riguardava la sindaca di Roma, attualmente al centro di uno scandalo ed una inchiesta giudiziaria per gravi reati contro la Pubblica Amministrazione . Come probabilmente saprete, Libero e' andato in stampa  con il titolo " patata  bollente", titolo invero già precedentemente utilizzato contro Berlusconi al tempo dello scandalo di Rubi e delle olgettine .  In sostanza il titolo del quotidiano intendeva richiamare l'attenzione dei lettori sulla trama di possibili intrallazzi,favoritismi addirittura mercimonio di uffici pubblici barattati anche in forza di legami personali e sentimentali. Le più alte cariche istituzionali ( Camera e Senato) hanno duramente condannato il quotidiano ed il suo direttore pro tempore,molti leader politici nazionali hanno fatto altrettanto , la Sindaca ha annunciato iniziative giudiziarie contro il quotidiano. Non mi unisco al vario e numeroso coro di coloro che hanno attaccato con durezza il quotidiano. Sia ben chiaro fossi stato io il Direttore non avrei utilizzato quel titolo. Personalmente non ho simpatia per le testate giornalistiche che fanno capo al gruppo Fininvest. Non vorrei che qualcuno potesse equivocare e scambiarmi per un avvocato difensore di Libero od addirittura del " Giornale" . In altre recenti circostanze ho trovato molto offensive alcune "boutade" fatte da alcuni esponenti politici contro il Presidente della Camera come donna a causa di alcune iniziative dalla stessa intrapresa. Venivano fatte delle offese del tutto sganciate dal tema sottostante. Si trattava di offese gratuite e volgari. Allo stesso modo ho disapprovato l'invettiva offensiva che proprio l'altro ieri ha visto l'attrice Asia Argento offendere senza giustificazione la Meloni. Credo che per quanto riguarda il titolo usato da " Libero " debba essere fatto un tipo diverso di ragionamento. A quanto pare dall' inchiesta giudiziaria sul Comune di Roma ed i protagonisti apicali che lo dirigono stanno emergendo in queste ore comportamenti e condotte illegittime costituenti reato, degne per alcuni aspetti da basso impero. Se facciamo il cd bilanciamento dei beni in conflitto: libertà e dovere di pubblica informazione, satira e tutela della privacy e dignità delle persone coinvolte , non sono certo e sicuro che in questo caso debba a buon ragione prevalere la seconda. L' opinione pubblica di quali strumenti dispone , se non la libera stampa , le sue inchieste e se del caso il suo sarcasmo per conoscere i comportamenti illegittimi dei governanti tanto più quando come nel caso di specie, essi hanno ostentato ed ostentano un mal celato fastidio ed addirittura disprezzo per la libera stampa e la libera informazione? In questa circostanza non mi sembra che Libero abbia criticato e fatto del sarcasmo avulso dalla condotta posta in essere dalla Sindaca nella pessima gestione politica ed amministrativa della Capitale. Stando cosi le cose il tema dei conportamenti personali non riguarda solo la persona della Sindaca, riguarda la libertà e la sovranità di tutti i romani   di tutti gli italiani. La  Sindaca in un altro contesto si sarebbe già dovuta dimettere. Una carica cosi importante e delicata non può essere mantenuta tra gli scandali e le numerose inchieste giudiziarie che di giorno in giorno diventano sempre più gravi. Questa volta dobbiamo ammettere che il quotidiano Libero ha legittimamente esercitato la funzione della libera stampa: informare,denunciare e fare della satira per smascherare le prepotenze e le condotte costituenti reato poste in essere da chi ci governa. Facciamo attenzione a non diventare tutti dei farisei. Auguro a tutti un sabato di riposo.
Luca Giordano.

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