10 aprile 2017

Rom e rifugiati, le due delibere di inziativa popolare approdano in Campidoglio

 
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Dal sito di Accogliamoci
A sette mesi dall’insediamento della Sindaca Raggi, le  due delibere di iniziativa popolare “Accogliamoci”  per la riforma del sistema di accoglienza ai rifugiati e per il superamento dei campi rom attraverso percorsi di inclusione promosse da Radicali Roma, Associazione 21 Luglio, A Buon Diritto, Possibile, Arci Immigrazione Roma, Un ponte Per, Cild, Asgi, depositate con le firme di seimila romani nel  settembre del 2015, sono approdate in Campidoglio.  Dopo più di un anno di fermo dovuto alla prematura fine della consiliatura Marino e al periodo di comissariamento del prefetto Tronca, e dopo vari mesi a guida M5S,  la nuova maggioranza porta quindi in Aula  due delle  tante delibere di iniziativa popolare che giacciono nei cassetti capitolini. La prima, che riguardava il  sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, non è stata approvata, mentre la seconda –  per il superamento progressivo e la chiusura degli insediamenti formali per Rom  – è stata rimandata in vista dell’avvio di un confronto con le istituzioni (in calce il video della seduta)

La prima  delibera – per il monitoraggio e la riorganizzazione del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale nella città di Roma è  stata illustrata a nome dei promotori da Alessandro Capriccioli, segretario dei Radicali romani, che ha spiegato che  delibera propone  due cose: che il comune si adoperi  per fare controlli periodici e rigorosi sulla qualità dei servizi forniti dai centri di accoglienza insieme alla Prefettura e all’UNHCR, e che questi tre soggetti, insieme, formino una cabina di regia istituzionale per governare il fenomeno dell’immigrazione a Roma.
Secondo l’Assessore  alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre la delibera sarebbe però superata dalle “recenti previsioni normative” (non ha però specificato  quali,  lasciando aperto l’interrogativo su  quale   previsione normativa possa superare  la necessità di controlli e verifiche  rigorosi, soprattutto dopo quanto è emerso nelle inchieste giudiziarie) e quindi, pur dicendo di condividerne  l’analisi  e gli intenti, ha dichiarato la sua contrarietà (che ha comportato l’astensione dei consiglieri M5S).   L’Assessora si è in ogni caso detta  disponibile a condividere un’azione di coordinamento e monitoraggio con i proponenti della delibera e con gli altri  soggetti interessati, facendo    il punto sulle iniziative promosse dalla Giunta Raggi per migranti e transitanti e annunciando la stesura di un rapporto sul sistema dell’accoglienza a Roma.   La Delibera è stata quindi  bocciata dall’Aula, con il  voto favorevole  di  Fassina di Sinistra Italiana e di Cozzoli Poli del gruppo misto, il voto contrario di Fratelli d’Italia e l’astensione di PD e M5S (voti favorevoli 2 – contrari 23 – astenuti 30).  L’astensione PD è stata giustificata perché la delibera “non tiene conto del decreto Minniti” (che, secondo i promotori,  non c’entra niente)
La seconda delibera  – Piano di intervento e indirizzi per il superamento progressivo e la chiusura degli insediamenti formali per Rom presenti nella città di Roma in attuazione della Strategia nazionale d’inclusione di Rom, Sinti e Caminanti  – è stata illustrata per i promotori da Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio, che ha chiesto   dirinviare la discussione per  avviare un tavolo comune per il superamento dei Campi Rom. L’Assessora Baldassarre accogliendo la richiesta, ha fatto presente  di aver già promosso  delle linee guida sul tema  in una   memoria giunta del 18 novembre scorso [non pubblica, come tutte le memorie di Giunta NDR],  riferendo che la Giunta aveva deciso di rimandare  la votazione di una  delibera che era all’ODG del 1 aprile,  per avviare un’ulteriore fase di ascolto delle associazioni, mentre  sono  già stati attivati dei  tavoli muncipali.  Resta sconosciuta la  bozza di delibera targata M5S  con il Piano per il superamento dei campi Rom,  che dovrebbe tenere conto della Strategia Nazionale di Inclusione  e anche delle recenti osservazioni della Commissione dei diritti umani dell’ONU

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