Volevo scrivere un lungo e probabilmente noiosissimo articolo sull’insopportabile degrado dei complessi immobiliari pubblici della periferia romana, in particolare di quello situato a Ponte di Nona. Una situazione vergognosa, tale, in un paese civile, da far dimettere tutta la dirigenza Ater e la dirigenza regionale in quanto responsabile di Ater. Poi, scorrendo la rassegna stampa ho letto della nuova vendita di parte del patrimonio Ater a Roma. Certamente non si vendono gli immobili di questa vergognosa periferia chi li comprerebbe? Si vendono gli immobili in cui si garantisce agli assegnatari una vita decorosa. E perché si vende? Per far fronte ai debiti. Per risanare Ater. Questa è la risposta. Ma noi siamo stufi di essere presi in giro. Non è la prima vendita fatta con questo pubblico fine. Peccato che queste vendite non siano mai servite a nulla, se non ad impoverire il patrimonio pubblico, nella sua parte migliore. I debiti si formano perché Ater non è in grado di gestire il proprio patrimonio. Morosità, occupazioni, atti di vandalismo, sottrazione fraudolenta di energia elettrica si susseguono nei vari complessi senza soluzione di continuità e senza che qualcuno tenti di arginarli. Allora faccio un’unica domanda. La faccio al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’Assessore alla Casa, Fabio Refrigeri, al Commissario dell’Ater di Roma, Giovanni Tamburrino: perché non regalate questo patrimonio che le istituzioni da voi rappresentate hanno fatto affondare nel degrado anno dopo anno, senza soluzione di continuità? Perché continuare ad incrementare degrado materiale e sociale? Un analisi tra i costi di questo carrozzone in sfacelo e un regalo a chi abita questi alloggi mette sicuramente al riparo da qualsiasi iniziativa della Corte dei Conti. Con il regalo del patrimonio pubblico ci guadagna Roma che la finisce di provocare degrado, danni economici e danni sociali e ci guadagna chi ci abita perché si rimette in gioco la voglia personale di riscatto e si rafforza chi in questo patrimonio vive con onestà. Una gestione delle famiglie divenute proprietarie dà forse una speranza a chi oggi vive in un degrado vergognoso e senza futuro Le istituzioni, l’Ater potrebbero avere un soprassalto di vergogna per il modo in cui fanno vivere migliaia di famiglie? Ci piacerebbe ma non ci crediamo. Mi piacerebbe una risposta anche se penso che non ci sarà.
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