9 febbraio 2017

IL RISCHIO COLLATERALE DELL'ENERGIA NUCLEARE :NE VALE LA PENA?


La centrale atomica di Fukushima
 
Stamani giunge dalla Francia la notizia di un' esplosione avvenuta nell' impianto nucleare di Flamanville nel nord della Francia, in Normandia. Un incendio, poi un' esplosione ha investito il cuore centrale di un impianto nucleare appartenente alla EfF, la società francese che produce energia elettrica. Vi sono stati dei feriti, almeno cinque, ed al momento non sappiamo ancora se sono rimasti esposti alla contaminazione nucleare. La prefettura competente per territorio ha avvisato che non ci sono state conseguenze ulteriori rispetto a quelle fornite nell' immediatezza dell' incidente.  
Questo incidente è il quarto in ordine cronologico avvenuto nell' emisfero settentrionale del pianeta negli ultimi 40 anni . In ordine cronologico decrescente ricordiamo : L' incidente di Fukushima Giappone del 2 marzo 2012 ,Meltdown completo, quello di Chernobyl Russia del 26 aprile del 1986, altissima dispersione nell' atmosfera di cesio altamente radioattivo, l' incidente negli USA di Three Miles Island del 28 marzo del 1979, parziale meltdown . Il " meltdown "è la fusione del nocciolo di uranio , il cuore del reattore. Una volta fuso, non è possibile "spegnerlo ". Inesorabilmente sprofonda nel terreno sottostante, nulla può impedire questa conseguenza producendo un inquinamento radioattivo delle falde per un tempo praticamente infinito. Qualcuno di Voi forse ricorderà il film catastrofico " sindrome cinese " nel quale per l' appunto veniva immaginato un meltdown di enormi proporzioni con un nocciolo fuso che attraversava tutto il pianeta fino a sbucare in Cina. Adesso non è mia intenzione preoccupare alcuno che mi legga, ma ritengo necessario tuttavia promuovere una riflessione sui rischi incalcolabili ai quali siamo tutti esposti in caso di incidente ad una centrale nucleare. Quattro gravi incidenti in 40 anni significa un grave incidente ogni dieci. Si tratta di un numero altissimo di frequenza incidenti. Si presti attenzione al fatto che in Francia ad esempio , in buona parte delle loro centrali, fra le più avanzate del mondo viene utilizzato come " carburante" il Plutonio a posto dell' Uranio. La resa del Plutonio è molto superiore. Il Plutonio non esiste in natura, è un prodotto dell' ingegneria nucleare  ma molto più pericoloso. Esso è infatti estremamente radioattivo. Un incidente, oppure un attentato terroristico ad un impianto " Super Phoenix " avrebbe conseguenze disastrose per milioni di anni. Quindi noi abbiamo nel cuore dell' Europa delle fonti di pericolo grandissimo che abituati alla necessità di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica, accettiamo come rischio collaterale ineluttabile. Sono personalmente convinto pur non essendo un dietrologo ed un appassionato di complotti che sulla gravità delle conseguenze degli incidenti nucleari ci sia stata raccontata tutta la verità. Non credo ad esempio sia stato chiarito al di là di ogni legittimo dubbio quale sia ad oggi la effettiva contaminazione del suolo, dei rilievi alpini, delle acque che sono state esposte alla contaminazione del Cesio 38 rilasciato in enormi quantità dopo la esplosione di Cernobyl .Questo incidente in Europa ha prodotto e continuerà a produrre un consistente aumento delle neoplasie e gravi disturbi alla tiroide per milioni di persone non solo se pur prevalentemente nell' ex blocco sovietico. Allo stesso modo non credo che sia stata detta la verità sulla gravità del completo meltdown accaduto in Giappone. A parte la contaminazione irrimediabile delle falde freatiche, ad oggi non è stata detta la verità sul flusso di contaminazione continuo dell' oceano pacifico. Non risulta infatti con evidenza esclusa la contaminazione delle acque dell' oceano , atteso che il processo di meltdown non è rimediabile . A nessuno può quindi sfuggire come la flora e la fauna del Pacifico siano esposte a questa fonte velenosissima di contaminazione che non è stata neutralizzata. Viene da chiedersi in tutta franchezza se ,come si suol dire, " il lume valga la candela". A tal proposito si rifletta sul seguente fatto :  la diffusione delle centrali nucleari comporta una cultura della segretezza e " dispotismo " delle informazioni sensibili effettive , che alla fine indebolisce gravemente e definitivamente la libera informazione ed il libero convincimento dei cittadini, della società civile, a cui per evitare timori viene gradualmente di fatto ma inesorabilmente edulcorata e nascosta la verità fino ad sottrarle addirittura la sovranità, impedendole di scegliere cosa sia preferibile per loro ed il loro benessere e sicurezza. Immaginate solo un attimo cosa accadrà  quando in un mondo sempre più bisognoso di energia , le centrali nucleari verranno costruite a tappeto in tutto il pianeta, anche quello con standard di sicurezza non alla altezza della efficienza francese od occidentale in genere .  Non desidero però apparire " naif" o sprovveduto. Mi rendo conto che abbiamo sul serio un problema di energia per il nostro sviluppo economico e non avrebbe senso dire torniamo alle carrozze trainate dai cavalli ed alla navigazione a vela.  La vera sfida per l' Europa credo sia puntare sulla ricerca delle energie alternative , vera sfida del futuro prossimo venturo. Una Europa unita, solidale, giusta, che coinvolga la migliore parte di se stessa in una sfida appassionante e necessaria per tutti i popoli della terra, sarebbe anche un modo meraviglioso per chiedere a tutti scusa delle nostre colpe e dare una speranza sia ai nostri figli ed a tutti gli uomini e donne di buona volontà del nostro pianeta.
Un caro saluto a tutti i lettori di :Tre righe .
Luca Giordano

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